"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

venerdì 29 febbraio 2008

Orsi austriaci prossimi all'estinzione?

La popolazione di orsi bruni in Austria e' in via di estinzione: su 35 esemplari della specie documentati nei 18 anni passati, ne sono rimasti solamente due, secondo uno studio dell'universita' di Vienna con il Wwf. L'analisi del Dna di peli d'orso e altre tracce ritrovate lo scorso anno sul territorio del paese ha mostrato che in Austria circolano attualmente solo due orsi maschi, 'Djuro' di 19 anni e il figlio 'Moritz' di sette, mentre nel 2006 ne erano stati contati sei, di cui tre cuccioli. ''Abbiamo perso traccia dell' ultima femmina in grado di riprodursi, 'Elsa' di otto anni'', ha detto Christoph Walder del Wwf. Secondo Georg Rauer dell' istituto per la ricerca sugli animali selvativi dell'universita' di Vienna (Fiwi), la sola speranza e' che Elsa possa avere figliato e si tenga quindi nascosta. Secondo i dati forniti, nove dei 35 orsi bruni contati negli ultimi anni in Austria sono morti mentre 24 risultano scomparsi. 'Djuro', importato nel 1993 dalla Slovenia, nel corso degli anni si e' riprodotto gia' 22 volte con femmine diverse. Da tre anni invece - in giro per le Alpi calcare del nord e nelle regioni Stiria e Bassa Austria - non e' riuscito ad accoppiarsi. In Slovacchia, al confine con l'Austria, risulta invece in forte aumento il numero di orsi, con circa 800 solo nei monti Tatra. Orsi provenienti dalla Slovenia, che registra la maggiore presenza in Europa, varcano spesso il confine con l'Austria, ma non sono inclusi nelle statistiche degli orsi austriaci.

Fonte: Ansa

giovedì 28 febbraio 2008

Primo avvistamento di orso in Tirolo

Beh, mi sembra un pò prematuro, soprattutto viste le temperature non proprio primaverili. L'ANSA riporta però che in Tirolo, nella zona del Kaisergebirge una coppia di escursionisti abbia avvistato un orso. Non c'è però la certezza che l'animale avvistato sia un orso. I funzionari regionali sono già all'opera per verificare la notizia. Staremo a vedere...


sabato 23 febbraio 2008

Troppo da ridere!


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Knut mostra i denti

Gli orsi polari sono i mammiferi carnivori più grandi del mondo e finalmente in Germania qualcuno se ne è accorto. Il piccolo Adrian, 3 anni, accompagnato dal nonno allo zoo, si era entusiasmato alla vista del magnifico orso bianco di cui gli avevano parlato e per attirare la sua attenzione aveva battuto con la manina contro lo scudo trasparente: poi la delusione e la paura quando Knut ha continuato con le fauci spalancate gli si è avventato contro.

Gli altri ospiti hanno preso le difese dell'orso, ritenendo che fosse stato disturbato, e hanno esortato il nonno di Adrian ad allontanarsi con il piccolo. "Hanno inveito contro di noi", ha raccontato al giornale tedesco il signor Uwe Rieckehr, 54 anni, "hanno insistito affinché ce ne andassimo per evitare che Knut si ferisse il naso battendo contro il vetro di protezione".
Lo zoologo Thomas Pietsch ha spiegato che ormai l'orso olare Knut non è più un cucciolo innocuo e che quindi, come tutti gli altri esemplari della sua specie, "rimane estremamente pericoloso per la sua forza e per le zanne aguzze, indipendentemente dal fatto che è nato in cattività ed è stato allevato con il biberon". Gli orsi polari "sono animali carnivori e non esiterebbero, se affamati, a divorare una persona". Della stessa opinione un altro zoologo, André Schuele: "Knut è una bestia feroce e non c'è da meravigliarsi che volesse azzannare il bambino". Ogni giorno Knut consuma 14 chili di cibo, tra carne, pesce, frutta e verdura.

Poveri tedeschi...

A chi troppo e a chi...nulla

L'Italia ospita più o meno un centinaio di orsi su una superficie di 300.000 km quadrati. La Slovacchia, che misura invece 50.000 km quadrati di orsi ne ha 800. Quindi se l'Italia ha un orso ogni 3.000 km quadrati la Slovacchia può contare un orso ogni 60 km quadrati. Le cifre sono ancora più significative se si confronta la popolazione di orsi con quella umana. Nel nostro Paese il rapporto orsi/popolazione umana è di un orso ogni 600.000 abitanti, mentre in Slovacchia si arriva a un orso ogni 6.700 abitati. Sono proprio queste cifre che hanno portato Jan Mizerak, direttore della protezione statale della natura, ad affermare che gli orsi slovacchi sono il doppio di quelli che il Paese può ospitare e che quindi ne dovrebbero essere abbattuti la metà. L'aumento smisurato dei plantigradi e l'assenza di cibo li porta troppo spesso a contatto con l'uomo e solo nello scorso anno sono state aggredite 5 persone. Gli orsi in Slovacchia sono concentrati nei monti Tatra, fra la Polonia e la Slovacchia. Questi monti che fanno parte della più vasta catena dei Carpazi, ospitano il il Parco Nazionale Slovacco dei Tatra (TANAP, Tatranský národný park). Gli orsi intanto essere soggetti ad un censimento che detterà le future scelte in tema di controllo demografico.

giovedì 21 febbraio 2008

San Romedio dice addio a Jurka ma vuole altrio orsi

Pubblico questa mail inviata dagli amici dell'Associazione "No alla caccia" sulla novità dell'area di S. Romedio. Il santuario DOVRA' orspitare altri orsi quando Jurka verrà trasferita nel nuovo recinto di Casteller. Il tutto sotto l'approvazione dei religiosi del santuario. E' ora di finirla! Gli orsi sono liberi e non possono essere rinchiusi solo per attirare turisti! Leggete il testo seguente e se vi sentite abbastanza indignati sotto c'è un bell'elenco di indirizzi email a cui potete scrivere...

Dopo che l'eremo di San Romedio ha ospitato Jurka nella sua fossa, è diventato il simbolo della sua sofferenza, l'emblema del selvaggio imprigionato. L’Apt e i sindaci di Coredo, di Sanzeno e di Romeno vogliono però che altri orsi sostituiscano Jurka quando sarà trasferita al Casteller. Ciò avverrà entro fine marzo. Anche padre Zeno Carcereri che gestisce il santuario condivide lo stesso desiderio. San Romedio ospita gli orsi dal 1955, per ricordare la leggenda del Santo a cui è dedicato l’eremo. Si narra infatti che un certo eremita di nome Romedio, assai devoto al vescovo Vigilio, un giorno volendo fargli visita chiedesse a un discepolo di sellare il cavallo. Questi non riuscì ad adempiere all’incarico in quanto proprio in quel momento un orso stava sbranando il cavallo. Romedio non si turbò e gli ordinò di mettere le briglie all’orso. Il devoto discepolo ubbidì e fu così che il Santo poté compiere il suo viaggio. Molto tempo dopo, ossia nel 1958, il senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, membro d'onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò l’orso Charlie destinato a morire per la sua pelle e lo donò al santuario di San Romedio. Crediamo che da allora siano stati fatti molti passi avanti nella considerazione dei diritti degli animali. Crediamo che l'eremo di San Romedio non abbia bisogno di un simile biglietto da visita per attirare i turisti. Non vogliamo più associare la sua bellezza all'immagine del dolore di un animale. Chiediamo che anche questo luogo di culto sia coerente con il messaggio di pace e fratellanza che vuole rappresentare. Protestiamo numerosi facendo sapere che diffonderemo attraverso più canali possibili le loro intenzioni.


Alleghiamo gli indirizzi email dell'Apt e dei sindaci dei tre paesi coinvolti.


mercoledì 20 febbraio 2008

Il console austriaco rassicura sulla situazione degli orsi in tirolo

La caccia agli orsi continuera' ad essere severamente vietata in Tirolo e solo nel caso in cui gli orsi costituissero un pericolo per la vita e l'integrita' delle persone potranno essere adottate le relative misure. Ma questo non significa facilitare l'abbattimento degli orsi costituenti pericolo, anzi. Cosi' il console generale dell'Austria a Milano, Eva Maria Ziegler, in risposta alle richieste di chiarimento dell'Associazione italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa). Il presidente dell'associazione, Lorenzo Croce, aveva espresso al console le preoccupazioni degli animalisti in merito alla nuova legge sulla caccia all'orso nel Tirolo Austriaco. Il console ha risposto con una e-mail affermando che la nuova legge regolamenta con maggiore chiarezza la materia: ad esempio negli avvistamenti degli orsi, il Governo del Land sara' tenuto ad incaricare le diverse istituzioni competenti (Avvocato dell'ambiente, Garante della tutela degli animali, Avvocatura degli orsi, capo guardiacaccia) della gestione dell'animale. Per l'applicazione delle relative misure di gestione dell'orso in futuro non sara' piu' necessario il consenso di coloro che hanno diritto all'esercizio di caccia. E conclude il console: ''In base al vecchio diritto sulla caccia, prima dell'allontanamento, dell'impianto e di un Chip trasmettitore, della cattura o della narcotizzazione era necessaria l'autorizzazione di ogni singolo gestore o proprietario delle riserve di caccia. Per la nuova legge non e' piu' necessaria la suddetta autorizzazione''.

Fonte: Ansa

martedì 19 febbraio 2008

Le nuove foto di Floke

Guai a chi mi tocca il mio giocattolo!
Il meritato riposo
Allenamento per la caccia

Il grande predatore

Vi siete mai chiesti come mai l'orso sia uno dei predatori più temuti del mondo? Perchè non si ferma davanti a niente e se la preda è il suo obiettivo fa di tutto per catturarla. Metodico, testardo, feroce, agile, tutte caratteristiche che lo rendono letale...forse...



domenica 17 febbraio 2008

Chi ha ucciso l'orso polare?

Ricordate "Il codice Da Vinci"?
Dietro un'oscura rete di delitti si cela un terribile mistero. Guardate questa versione "ecologica" del film, "The BioDaVersiy Code" e collegatevi al sito http://www.daversitycode.com per saperne di più. Potreste capire che la causa degli efferati omicidi siete proprio VOI.....




Cari cacciatori...

...abitate nel Montana e volete ricevere un'educazione da cacciatore serio e responsabile? Volete andare a caccia di orsi? Bene questo post fa per voi! Prima di tutto dovete avere una licenza. Dimenticate le lunghe file italiane e il burocratese! L'ente caccia e pesca del Montana ha risolto questi annosi problemi con un test on-line! Geniale!!!
Prima di tutto collegatevi QUI. La pagina in questione vi condurrà al test di identificazione per ricevere la licenza. Eh si, perchè basta un semplice test on line per poter uccidere un orso. Il test è necessario perchè in Montana gli orsi neri possono essere cacciati, mentre i grizzly sono protetti. Allora basta saper riconoscere gli uni dagli altri per essere un rovetto cacciatore. Quindi dopo una breve introduzione si passa alla teoria con la spiegazione delle differenze salienti fra i due orsi.

Dopo aver appreso com'è fatto l'orso da ammazzare, l'Ente Caccia vi permette di testare "virtualmente" le conoscenze acquisite con un giochino online in cui, accompagnati da un collega cacciatore virtuale che vi esorta a sparare al minimo fruscio dovrete dare prova della vostra abilità venatoria osservando bene prima di sparare.

Ora che avete tutte le conoscenze pratiche e teoriche siete pronti per il test vero e proprio...sapete riconoscere un grizzly da un orso nero?

Se siete riusciti a rispondere esattamente almeno all'80% delle domande...allora potrete ricevere comodamente a casa vostra la licenza per cacciare gli orsi neri. Complimenti!!

Indovinate un pò con quale risultato ho passato il test?

Che bello adesso potrò andare a caccia di orsi nel Montana.

CHE TRISTEZZA....

lunedì 11 febbraio 2008

Quando l'orso tende la zampa al gorilla

Un inedito gemellaggio tra animali delle Oasi Regionali del WWF e quelli della Regione del Kivu, in Africa, è al centro del progetto di cooperazione "PEVì-Kacheche" tra Abruzzo e Repubblica Democratica del Congo. L'iniziativa è finanziata dalle oasi del WWF in Abruzzo (Lago di Penne, Lago di Serranella, Diga di Alanno, Calanchi di Atri, Gole del Sagittario, Sorgenti del Pescara e Cascate del Rio Verde) e dall'Ufficio Cooperazioone Internazionale della Regione Abruzzo nell'ambito del bando annuale 2007.

L'iniziativa è organizzata in due azioni principali:

  • -la tutela del Parco Nazionale dei Monti Virunga, sito dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO e reso famoso dal film Gorilla nella nebbia, attraverso la produzione e piantumazione di 100000 alberi che andranno a costituire una fascia tampone intorno al parco, dando sostentamento alle persone del posto con la costituzione di un vivaio e garantendo la ricostituzione di habitat forestali oggi distrutti.
  • -la formazione di 5 operatori congolesi segnalati dall'Istituto per la Conservazione della Natura del Congo (ICCN, Institute Congolais pour la Conservation de la Nature) che saranno ospiti della nostra regione, tra aprile e maggio, partecipando ad incontri, seminari e laboratori pratici nelle oasi del WWF Abruzzo

"La Regione Abruzzo - ha detto Gianni Melilla, presidente del Comitato Regionale Cooperazione Internazionale - è estremamente sensibile alle tematiche ambientali, avendo puntato sulla costituzione di un sistema regionale di aree protette. In Abruzzo recentemente bracconieri senza scrupoli hanno ucciso 3 orsi scatenando l'indignazione nazionale ed internazionale. In Congo il bracconaggio, commissionato spesso da personaggi occidentali, sta ponendo a grande rischio un primate tra i più vicini all'uomo, il Gorilla di Montagna. Due specie lontane ma accumunate dalle stesse abitudini forestali e da minacce simili. Questo parallelismo ci ha colpito, così come la volontà dei comuni gestori delle Riserve di non pensare solo alla salvaguardia del proprio territorio ma di destinare parte delle loro risorse alla cooperazione internazionale. Alcune riserve abruzzesi hanno deciso di fare ciò che da decenni in Occidente si promette, quello di destinare una quota di almeno lo 0,7% del bilancio in cooperazione internazionale. E' un esempio che abbiamo voluto sostenere".

"Le azioni promosse dal progetto della Regione Abruzzo - sottolinea Carmine Annicchiarico, responsabile cooperazione decentrata WWF Italia - si inseriscono in un programma avviato dal WWF, insieme all'UNESCO e all'ICCN, da una decina di anni, che ha portato finora alla piantumazione di 10 milioni di alberi e al sostegno delle comunità gravemente minacciate dalla guerra civile, che in pochi anni ha portato circa 5 milioni di morti. Si tratta di un progetto integrato, che vede la tutela della Natura e un futuro sostenibile per le comunità locali, che possono sostenersi grazie ai prodotti della gestione del bosco (legname, prodotti ortofrutticoli, piante medicinali) e alla gestione dei vivavi che nascono prima per la riforestazione e poi come micro-impresa gestita direttamente dai congolesi. Chiediamo a tutti gli enti abruzzesi e anche ai semplici cittadini di sostenere questo progetto, anche solo partecipando ai tanti eventi di sensibilizzazione che verranno proposti nelle Oasi nei prossimi mesi".


venerdì 8 febbraio 2008

Orsi vagabondi in sei fuori dal Trentino

Non stanno certo fermi i plantigradi. Ne sanno qualcosa i tecnici del Servizio foreste e fauna della Provincia. Nel corso del 2007 hanno fatto una serie di rilevamenti attraverso analisi genetiche del territorio e tecnologie satellitari. Sono stati 24 gli animali complessivamente rilevati. Si tratta di 10 maschi, 13 femmine e uno indeterminato. I più «mobili« sono stati i giovani esemplari: gli orsi si sono mossi in direzione nord, ovest e sud. Sono soprattutto i maschi a sentire il bisogno di girovagare, di andare fuori dal Trentino. «In particolare oltre i confini provinciali si è registrata con certezza la presenza di almeno sei animali, di 2 o 3 anni di età: JJ3 e MJ4 sono stati individuati in Svizzera, MJ5 e DG2 in Val d'Ultimo (provincia di Bolzano), JJ5 in Val Camonica (Brescia) e KJ2G2 sul Monte Baldo (Verona). Cinque di essi sono stati rilevati geneticamente in Trentino, perlopiù ad inizio primavera, mentre MJ4 è stato trovato sul territorio altoatesino e, nella seconda metà dell'anno, in Svizzera, nell'area dell'Engadina». Ad interessare i medici veterinari è la capacità riproduttiva degli animali presenti nei boschi del Trentino. I maschi maturi sono solo due. «E probabilmente - si legge nel rapporto della Provincia - non se ne avranno di nuovi, almeno per i prossimi due anni. I maschi più anziani studiati nel 2007 (esclusi Joze e Gasper) hanno solo tre anni. Si tratta di MJ4 e MJ5». Risulta che Joze si è riprodotto in cinque annate, mentre Gasper è stato attivo solo nelle ultime due. Il primo si è accoppiato otto volte con sei femmine diverse (per un totale di 17 cuccioli), il secondo sei volte con sei femmine diverse (9 i piccoli). «Daniza e MJ2 sono state le uniche femmine ad essersi accoppiate con tutti e due i maschi». Pare invece che, nel corso degli anni, Kirka, Jurka, Maja e Brenta fossero devote solo al mai domo Joze. Gasper si è invece accoppiato con KJ2, DJ1 e DJ3. Il progetto di reintroduzione della fauna selvatica nell'habitat trentino prevede che si tenga anche un registro di ogni singolo esemplare. «Due delle dieci femmine riprodottesi - si parla di Kirka e Maja - non sembrano essere più presenti. Una terza, Brenta, è morta. E, come detto, Jurka si trova in cattività». Il Servizio foreste e fauna monitora giornalmente lo stato di salute dell'animale, ma fra i compiti della Provincia c'è anche l'individuazione di forme di difesa delle abitazioni e dei greggi. Lo scorso anno l'ente pubblico, in accordo con l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs), ha sperimentato nuove forme di intervento. «Per la prima volta sono state fornite a pastori di Malga Valandro delle trombe acustiche, strumenti di dissuasione nei confronti dell'orso». Sono poi stati usati i cani per la protezione delle pecore. «In estate sono state fatte alcune prove con alcuni animali del Centro di coordinamento svizzero per i cani da protezione». Due le razze considerate ideali per la difesa delle greggi: il mastino abruzzese e il cane da montagna dei Pirenei. «Mentre i cani da conduzione riconoscono come loro padrone il pastore, quelli da protezione appartengono al gregge». La Provincia ha poi acquistato sei nuove recinzioni elettrificate, con potenza superiore: 2,5 joule, anziché i tradizionali 0,4 joule»

All'appello mancano sette orsi. L'ipotesi più probabile è che siano stati uccisi
Vittime dei bracconieri


Il saldo della popolazione è attivo. I plantigradi, individuati dagli esperti del Servizio foreste e fauna della Provincia, sono 24. Gli esemplari registrati come assenti sono 12. Uno, si sa, è stato ucciso in Germania, quattro sono morti per cause naturali e sette risultano scomparsi. Sergio Merz, presidente della Lipu, ieri ha partecipato alla presentazione del rapporto 2007 dell'orso in Trentino. «Beh, direi che sette esemplari mancano all'appello. E siccome gli orsi non sono farfalle, direi che qui si tratta di atti di bracconaggio», ha fatto notare. Sulle sparizioni e soprattutto sulle ragioni delle sparizioni non ci sono dati su cui il Servizio foreste e fauna della Provincia può ragionare. La teoria della caccia di frodo, magari messa in atto per mano di qualcuno preoccupato della pericolosità degli animali selvatici, è comunque la più gettonata. Claudio Groff, del Servizio provinciale, è molto cauto. «Certo - commenta - tanta gente ha avuto molta paura delle incursioni di Jurka. Ci sono decine di testimonianze sulla presenza dell'orsa, prossima al trasferimento al Casteler, nei centri abitati». Insomma - fa capire - qualcuno potrebbe essersi mosso di propria iniziativa. Stando ai numeri mostrati dagli esperti, lei era la responsabile numero uno delle preoccupazioni dei residenti nelle zone di montagna. Nel 2006 il plantigrado batteva soprattutto la zona del Brenta Meridionale. Daniza invece ha fatto parlare di sè soprattutto gli abitanti di S.Antonio di Mavignola». «Io - dice Groff - penso che se solo, a suo tempo, la Provincia avesse avuto la possibilità di muoversi in autonomia - più velocemente, senza dovere aspettare il via libera da Roma - noi saremmo potuti intervenire prima. Avremmo potuto procedere alla cattura, evitando quel clima di tensione e di paura che si è andato creando giorno dopo giorno». Ci tiene a ribadire che la collocazione dell'orsa nel recinto del santuario di San Romedio era l'unica soluzione possibile. «Tanti pensano che Jurka sia stata messa in cattività solo perché provocava danni a cose e animali (da quando è stata catturata si è registrato un decremento dei danneggiamenti, da 140 a 80). In effetti è l'animale che ha causato più problemi, ma il motivo vero per cui si è presa la decisione di toglierla dal suo ambiente è che era diventata troppo pericolosa per l'uomo». Insomma si avvicinava troppo di frequente agli insediamenti umani ed aveva sviluppato una certa aggressività. Sull'argomento, nel mondo animalista, c'è diversità di opinioni.. Proprio ieri sera - nel corso della conferenza dedicata ai plantigradi inseriti in Trentino - Maddalena Di Tolla, presidente di Legambiente ha chiesto se si sta lavorando alla reintroduzione dell'orsa nel suo habitat. La risposta è stata negativa.

Fonte: L'Adige 07/02/2008

martedì 5 febbraio 2008

Buon martedì grasso a tutti!

sabato 2 febbraio 2008

M'illumino di meno

Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, programma di Radio2, lancia per il 15 febbraio 2008 "M'illumino di meno", una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, astrofili, società sportive, gruppi scout, istituzioni, associazioni di volontariato, università, cral aziendali, ristoranti, negozianti e artigiani uniti per diminuire i consumi in eccesso e mostrare all'opinione pubblica come un altro utilizzo dell'energia sia possibile.
Lo scorso anno il "silenzio energetico" coinvolse simbolicamente le piazze principali di tutt'Italia: a Roma si spensero il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l'Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala, a Pisa Piazza dei Miracoli, a Siena Piazza del Campo, a Catania Piazza del Duomo, ad Agrigento la Valle dei Templi, e centinaia di altre piazze in centinaia di altri comuni grandi e piccoli, grazie al prezioso aiuto dell’ ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. La campagna di "M'illumino di meno 2008" inizierà il 15 gennaio e si protrarrà per un mese fino al 15 febbraio (vigilia dell'anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto), dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi. Sul sito internet del programma www.caterueb.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione alla campagna, precisando quali iniziative concrete si metteranno in atto nel corso della giornata, in modo che le idee più interessanti e innovative servano da esempio e possano essere riprodotte dagli altri aderenti.
Quest'anno la campagna "M'illumino di meno" è patrocinata Ministero dell'Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Come iniziativa per questa giornata, oltre ad "illuminarmi di meno" pensavo di creare un vero e proprio passaparola fra i blog, dato che reputo questo mezzo di informazione estremamente valido per iniziative del genere. Quindi chiunque legga questo post e vuole partecipare all'iniziativa può inserire un post sul suo blog per promuovere "M'illumino di meno" ed inserire in bella vista se possibile, il banner.
Il suo codice è:



Mi raccomando ragazzi partecipiamo tutti!!!

A proposito, guardate in questo grafico, come lo scorso anno alle 18.00 è crollato il consumo di energia elettrica!!