"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

lunedì 26 ottobre 2009

Aperta a Berna la nuova fossa degli orsi

Malgrado il tempo piovigginoso, una folla di migliaia di persone era presente questa mattina per l'apertura del nuovo Parco degli orsi di Berna. I principali attori dell'avvenimento, forse intimoriti dai suonatori di corno delle Alpi e dai tamburini, non sono usciti in passerella: uno solo dei due plantigradi ha fatto una breve apparizione.

La nuova dimora di Finn e Björk, che dalla vecchia fossa scende fino ai bordi dell'Aar, si estende su 6000 m2 e comprende alberi, caverne, una zona al riparo da ogni sguardo indiscreto nonché un bacino lungo un centinaio di metri che permette agli animali di fare il bagno nelle acque del fiume. La vecchia fossa che ospitava gli orsi, costruita nel 1857, è ora aperta ai visitatori. L'apertura del nuovo parco è stata accompagnata da diverse manifestazioni musicali, bancarelle e da seminari d'informazione.

Il costo dell'opera, preventivato a 14,5 milioni di franchi, è risultato di 23,6 milioni, in gran parte per il sottosuolo problematico. Il sindaco Alexander Tschäppät ha già promesso un'indagine per appurare eventuali colpe in errori di progettazione.

Premiata dall'ENPA J.Robinson per aiuto agli orsi

 

orso _luna_251009 Lunedì 26 Ottobre, alle ore 16.30 presso la sede di Animals Asia Foundation Italia Onlus in P.za San Marcellino 6/5, Genova l'Enpa
alla presenza di Rosanna Zanardi -Presidente della Sezione Provinciale di Genova- e di Ilaria Ferri -Direttore Scientifico e Responsabile rapporti internazionali- conferirà a Jill Robinson (Fondatrice e CEO di Animals Asia Foundation) un particolare riconoscimento per le sue attività di tutela, protezione e recupero degli Orsi della Luna (nella foto) e per l’impegno profuso nelle campagne per il rispetto dei loro diritti. Animals Asia, poi, consegnerà all’Enpa il certificato di adozione dell’Orso della luna -Moonlight- che, salvato dalle fattorie della bile in Cina, vive ora libero e felice insieme ad altri 185 orsi nel Santuario di Animals Asia a Sichuan, in Cina.
Con questa iniziativa l’Enpa invita i cittadini italiani, zoofili ed animalisti, a compiere lo stesso gesto, permettendo così di strappare altri orsi alla tortura e regalando loro una speranza di vita. Enpa e Animals Asia Foundation sanciscono, con questa conferenza stampa, l’inizio di una proficua collaborazione, una vera e propria joint-venture, per proseguire insieme il percorso intrapreso da Jill Robinson nel 1995, quando si assicura il rilascio dei primi orsi, usati per ricavarne la bile. Ad oggi, 300 orsi della luna hanno riavuto la loro vita grazie all’impegno di Jill Robinson e della sua organizzazione. Ma tra Cina, Vietnam e Corea sono ancora circa 16.000 gli esemplari ancora detenuti nelle “fattorie della bile”. La bile viene usata dalla medicina tradizionale cinese nonostante siano disponibili oltre 50 rimedi erboristici e di sintesi che potrebbero sostituirla definitivamente, come ci auguriamo.
Jill Robinson sarà inoltre premiata dal Sindaco di Genova Marta Vincenzi con la medaglia d’oro “città di Genova” il 27 ottobre alle 9.30 in Palazzo Tursi. Il Sindaco, l’Enpa e Oliviero Toscani parteciperanno alla conferenza stampa di presentazione del concerto “Uno Stradivari per la Luna”, in favore di Animals Asia nella Sala Paganini del teatro Carlo Felice, alle ore 11.30.

Usa, il governo propone una riserva protetta per gli orsi polari

Finalmente gli orsi polari hanno vinto la loro battaglia. Se il rischio di estinzione ancora non è stato completamente eliminato, almeno ora potranno godere di un’area molto vasta dove poter vivere e riprodursi senza che ne l’uomo ne le sue attività potranno ostacolarlo.

A deciderlo è stata l’Amministrazione del Presidente Barack Obama, la quale ha stabilito che un’area di 520 mila chilometri quadrati in Alaska (più grande dell’Italia ed un terzo della terra dello Stato che la ospita) sia destinata all’orso polare, e nessuno potrà entrarvi, se non per rilevazioni scientifiche. L’orso polare, simbolo degli animali in via d’estinzione insieme al panda, è entrato nella lista delle specie minacciate solo nel 2008, dopo che numerose polemiche e rivolte degli ambientalisti hanno costretto l’amministrazione Bush, dopo anni di sfruttamento proprio del territorio del Nord America, ad ammettere che si tratta di una specie a rischio.

Quando è andato al Governo Obama, il primo presidente che parlava di rinnovabili e di ambientalismo, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo, sperando che facesse qualcosa per salvare questa specie che conta sempre meno esemplari. Ed invece alle parole non sono seguiti i fatti, ed in molti cominciavano a preoccuparsi.

Ora invece arriva questo provvedimento, che lascia finalmente una parte di Terra a questi bellissimi animali, decimati dai bracconieri, dal riscaldamento globale che gli sta letteralmente togliendo la terra da sotto i piedi, dalle trivellazioni per il petrolio e dalla pesca senza regole che gli sta togliendo il sostentamento.

La triste favola dell’orso coi pattini fucilato perché si ribellò al circo

Ha trovato il coraggio di ribellarsi e per questo è stato fucilato sul posto, come uno schiavo, come un prigioniero che, raggiunto il limite massimo dell'esasperazione, si lancia tra le braccia della morte certa, trascinando con sé il suo carceriere. È successo l'altro ieri a Bisheck, capitale dello stato del Kirghizistan, nell'Asia Centrale, dove il circo russo «Orsi sul ghiaccio» stava provando, per l'ennesima volta, uno dei numeri cui questi plantigradi devono sottomettersi per strappare un sorriso al pubblico che ignora a quali torture e vessazioni siano sottoposti per raggiungere tali performance. L'orso, da cinque anni schiavizzato dai circensi, indossava i pattini, mediante i quali, era tenuto a volteggiare sulla pista di ghiaccio assieme ai suoi sfortunati fratelli. Neanche fosse un artista di «Holiday on ice», il più prestigioso circo sul ghiaccio del mondo, neanche fosse una ballerina ai campionati del mondo di pattinaggio artistico.

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Illustrazione di Patricio Marcello Balanovsky


Vi immaginate quale piacere deve provare un orso che pesa diverse tonnellate a volteggiare con i pattini su una pista di ghiaccio? Non per niente orsi e ippopotami sono spesso offerti al pubblico dei bambini in queste ridicole posizioni: solo che si tratta di Fantasia o di uno dei mille cartoon dove animali goffi e impacciati sono trasformati in ballerini che piroettano nella pellicola strappando risate senza fine a bimbi e nonni. In Russia invece, così come in molte altre parti del mondo, non si tratta di finzione, niente cartoon, niente fumetti. La tradizione consolidata vuole che gli orsi, ben istruiti fin da cuccioli, facciano le loro evoluzioni sul ghiaccio muniti di pattini e giochino partite di hockey dotati di elmetto, tuta e bastoni.
Solo pochissimi giorni fa è arrivato a Milano Tom Rider, che ha lavorato in decine di circhi nel mondo, e, dopo essersi pentito di quanto ha fatto e visto, ha reso finalmente noto, da addetto ai lavori, cosa in realtà avviene lontano dalle luci della ribalta. Catene, bastoni, pugni, calci, frustate. Questi sono gli attrezzi con i quali far ballare gli orsi, mettere in riga le tigri e costringere gli elefanti ad alzare i poderosi corpi uno sulla schiena dell'altro. Nell'intervista che ci ha concesso, Rider ha affermato di avere visto un elefantino di pochi mesi ucciso a bastonate, perché opponeva resistenza. Dove? In quale circo? Ma proprio in quello che stasera finalmente smonta il tendone a Milano e se ne andrà in altri Paesi a mostrare spettacoli vergognosi quanto diseducativi, con il beneplacito di governi (di destra, centro e sinistra) senza palle per fermarli.
Non sappiamo il nome dell'orso ribelle di Mosca. Ci hanno fatto sapere soltanto che, durante una prova coi pattini, ha gettato sul ghiaccio tal Mr Potapov, direttore del circo e un suo collaboratore che lo voleva soccorrere. Il primo è morto, l'altro è in fin di vita. A tragedia avvenuta è arrivata solerte la polizia «sovietica» che ha fucilato l'orso sulla pista. I suoi pattini si sono staccati e giacciono ancora lì sul ghiaccio, mentre, ci fa sapere un'agenzia di stampa sovietica «gli esperti stanno studiando cosa abbia mosso l'orso a un gesto così estremo». Già nel 2002, nel piccolo zoo di Bisheck, un orso aveva attaccato e ucciso un bambino che lo voleva accarezzare. Il gruppo di esperti chiamato a indagare trovò la soluzione all'arcano: l'orso mangiava poco o niente.
E allora, ve lo dico io, senza bisogno di gruppi di esperti, cosa è scattato nell'orso coi pattini: la vendetta per anni di soprusi, di vessazioni, di torture, di umiliazioni. Ha preferito crollare sul ghiaccio, suo ancestrale amico, ma senza quei ridicoli pattini d'acciaio che ha lanciato ai bordi della pista prima che il cuore si fermasse.

Fonte

Quando la realtà supera la fantasia

Incredibile ma vero. Un orso nero, nello stato americano del Wisconsin, è entrato in un supermercato ed ha iniziato a vagare per gli scaffali, finché non si è fermato davanti a quello delle birre. Ironia della sorte, l'animale ha “scelto” la Hamm's, birra famosa negli Stati Uniti proprio per essere pubblicizzata da un orso.

hamm's

"Quando lo abbiamo visto entrare e cercare la birra, abbiamo scherzato dicendo che forse era proprio lui, l'orso della Hamm's", ha detto Jon LeBlanc, proprietario del supermercato. Insomma, un po' come se l'Omino Bianco entrasse a comprare un detersivo. L’orso, alto un metro e mezzo e del peso di 60 chili, è rimasto nel negozio per un'ora prima che i veterinari arrivassero per iniettargli un tranquillante e portarlo via.

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