Il termine "orso" è un modo piuttosto comune di descrivere un raggruppamento molto più ampio a cui appartengono diverse specie di animali. Per essere più specifici ci viene incontro la sistematica cioè la scienza fondata da Linneo nel 1758 che permette di classificare in modo rigoroso ogni essere vivente. Ogni essere può essere classificato con (almeno) sette gradi gerarchici che sono: regno, phylum, classe, ordine, famiglia, genere e specie.
Tutti gli orsi possono essere così classificati:
regno: animale
phylum: chordata
classe: mammalia
ordine: carnivora
famiglia: ursidae
Saranno poi il genere e la specie a darne una descrizione più precisa. Tutti gli orsi hanno corporatura piuttosto massiccia, coda ed orecchie corte, zampe munite di artigli, folta pelliccia e dentatura ben sviluppata. Esistono cinque generi viventi appartenenti alla famiglia degli ursidae: Ailuropoda, Helarctos, Melursus e Ursus, Tremarctos. Il genere Arctodus è invece estinto.
Cercherò di descrivere in questa sede le cinque famiglie in modo generico, nei post successivi descriverò i vari generi in modo più specifico.


Il genere Helarctos è rappresentato dall'orso malese (Helarctos malayanus), il più piccolo urside. Vive nelle foreste tropicali e proprio per questo ha una pelliccia piuttosto corta.



Abbiamo visto quindi come al termine orso corrispondano molti tipi di "orsi" corrispondenti ai più svariati ambienti (dai poli alle foreste pluviali): questo dimostra come la famiglia degli ursidi si sia diffusa sul nostro pianeta e sia riuscita ad adattarsi anche in habitat difficili. Proprio per questo merita il nostro rispetto e la possibilità, soprattutto per alcune specie oggigiorno fortemente minacciate, di continuare a vivere.
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