"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood
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martedì 17 dicembre 2013

Il Parco Sirente Velino è salvo dall'ennesimo scempio!




Associazioni al sit in a L'Aquila
Abbiamo denunciato più volte gli assurdi tentativi da parte dei politici locali di tagliare preziosi ettari del Parco Regionale Sirente Velino, in Abruzzo. Oggi siamo lieti di annunciare che la proposta Ricciuti di ridurre il Parco di ben 4.200 ettari proprio nelle sue aree di maggiore valore naturalistico-paesaggistico è stata ritirata dallo stesso consigliere regionale, dinanzi alla mobilitazione popolare che ha portato, in meno di una settimana, alla raccolta di 180.000 firme su una petizione online lanciata su Avaaz dall’associazione Animal Amnesty. Anche grazie all’adesione di diverse associazioni ambientaliste (LIPU, Salviamo l’Orso, Altura, WWF, ecc.), il sostegno di alcuni rappresentanti politici e di svariati organi di stampa che hanno diffuso la notizia, il Parco Regionale Sirente Velino è stato risparmiato da un ulteriore taglio.
Le firme sono state presentate oggi (17/12/13) a L'Aquila dai delegati delle diverse associazioni ambientaliste prima che cominciasse il consiglio regionale durante il quale si sarebbe dovuto discutere della proposta.
Il presidio di Animal Amnesty
Il Parco, che ha come simbolo l’orma dell’orso, è un habitat idoneo all’orso bruno marsicano, specie in grave rischio di estinzione, oltre a essere una fondamentale area di passaggio ed espansione del plantigrado dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale del Gran Sasso. Le sue preziose specie animali e vegetali sono valse all’area protetta i fondi europei per vari progetti LIFE. L’eventuale approvazione della proposta Ricciuti, per fortuna scongiurata grazie all’impegno degli “ambientalisti”, avrebbe gettato discredito sulla classe politica abruzzese e sull’intera regione che si promuove come “Regione Verde d’Europa”, ma che, ciononostante, continua ad avere un rapporto conflittuale con i propri parchi naturali come dimostra questa vicenda, per fortuna a lieto fine. Speriamo di non esser più costretti a scrivere di proposte analoghe a quella del consigliere Ricciuti!