
Grassi negli ultimi giorni si è recato più volte al Pirellone per cercare di trovare una soluzione concreta al problema orso. Eppure le risposte stentano ad arrivare. "Le dirò di più, ci stanno letteralmente prendendo in giro - continua Grassi - ho scoperto che sono stati dati fondi al parco delle Orobie Valtellinesi dove l'orso è transitato quest'estate e non a noi che lo ospitiamo da mesi. Adesso ne abbiamo abbastanza".
Ecco alcuni stralci della lettera che Grassi ha scritto al ministero e alla Regione Lombardia.
Dal 21 maggio 2008 è ufficialmente segnalata all'interno del parco regionale delle Orobie bergamasche la presenza di un giovane esemplare maschio di orso, classificato come jj5, giunto spontaneamente nel territorio bergamasco per dispersione naturale dall'area dell'Adamello-Brenta. La presenza dell'orso bruno è certamente un indice di grande valore geologico ambientale per il territorio alpino, ma non possiamo nascondere i disagi e le numerose difficoltà che l'orso ha causato sul territorio bergamasco nel corso di questi mesi ed in particolare nelle ultime settimane.
Oltre al danno diretto, si sta manifestando anche un danno indiretto determinato da una generale situazione di diffidenza della popolazione locale nei confronti dell'orso. E' verosimilmente che l'attuale tessuto sociale, anche in relazione all'improvvisa comparsa dell'esemplare, non sia ancora sufficientemente pronto per convivere con questa specie. Riteniamo che si ravvisino alcuni dei presupposti per poter sviluppare azioni di controllo, in particolare l'attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona di una squadra emergenza orso e l'azione "cattura con rilascio allo scopo di monitoraggio".
Fonte: Bergamonews
Ecco alcuni stralci della lettera che Grassi ha scritto al ministero e alla Regione Lombardia.
Dal 21 maggio 2008 è ufficialmente segnalata all'interno del parco regionale delle Orobie bergamasche la presenza di un giovane esemplare maschio di orso, classificato come jj5, giunto spontaneamente nel territorio bergamasco per dispersione naturale dall'area dell'Adamello-Brenta. La presenza dell'orso bruno è certamente un indice di grande valore geologico ambientale per il territorio alpino, ma non possiamo nascondere i disagi e le numerose difficoltà che l'orso ha causato sul territorio bergamasco nel corso di questi mesi ed in particolare nelle ultime settimane.
Oltre al danno diretto, si sta manifestando anche un danno indiretto determinato da una generale situazione di diffidenza della popolazione locale nei confronti dell'orso. E' verosimilmente che l'attuale tessuto sociale, anche in relazione all'improvvisa comparsa dell'esemplare, non sia ancora sufficientemente pronto per convivere con questa specie. Riteniamo che si ravvisino alcuni dei presupposti per poter sviluppare azioni di controllo, in particolare l'attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona di una squadra emergenza orso e l'azione "cattura con rilascio allo scopo di monitoraggio".
Fonte: Bergamonews
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