Orso bruno marsicano investito sulla A24 |
La
presenza dell'orso sull'autostrada dei Parchi, nonostante le
recinzioni previste lungo il percorso autostradale più caro
d'Italia, è ancora oggetto di indagini da parte delle autorità
preposte. Però l'accaduto suggerisce delle riflessioni generali
sullo stato della conservazione della fauna a rischio d'estinzione in
Italia. L'attraversamento dell'autostrada da parte di animali
selvatici di grandi dimensioni è, per fortuna, un evento
eccezionale. Tuttavia, nel 1991 un orso rimase vittima di un
investimento analogo sulla A25, nel tratto Pescina-Pratola Peligna.
Ciò indurrebbe a una maggiore attenzione nel mettere in sicurezza i
tratti viari che tagliano i territori in cui è stata rilevata la
presenza dell'orso, aumentare i cosiddetti “corridoi ecologici”
(sottopassi, sovrappassi) e aggiornare le mappe della diffusione
dell'orso bruno marsicano, soprattutto all'indomani della
pubblicazione dei dati del censimento genetico 2011 che ha rilevato
la prodigiosa vitalità di questa specie nel Parco Nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise e nella sua zona di protezione esterna,
nonostante il grave rischio di estinzione che ancora la minaccia.
L'auspicata espansione numerica della popolazione di orsi deve
necessariamente coincidere con un'espansione della tutela del
territorio dell'orso nelle tre regioni che lo ospitano. Di fronte
alla notizia della tragedia di ieri, molti giornali hanno rimarcato
come motivo di stupore la presenza del plantigrado in un'area lontana
dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dimentichi che gli
animali selvatici non sottostanno ai confini disegnati dagli uomini
sulla carta, ma si muovono anche al di fuori delle aree protette che,
altrimenti, altro non sarebbero che giardini zoologici più grandi.
Inoltre, sembrano ignorare che le montagne del Sirente-Velino sono
storicamente frequentate dalla specie e sono una zona contigua di
vitale importanza tra la Marsica e il Gran Sasso, come testimonia la
scelta di istituire il Parco Regionale Sirente-Velino e la Riserva
delle Montagne della Duchessa. Peccato che il Parco Regionale sia
ancora ostaggio di una serie di progetti (impianti sciistici ed
eolici, lottizzazioni, gallerie, modifiche di confini con esclusione
sommaria, a scopo puramente venatorio, di zone di notevole rilievo
floro-faunistico) che lo rendono ben poco funzionale al suo obiettivo
primario: la conservazione della natura e dell'orso, la cui orma è
ben evidente sul logo del parco. I dati dimostrano che il Parco
Regionale è “terra di orsi” ma non “terra per orsi” dal
numero di esemplari ritrovati morti nel suo ambito, considerata la
ridotta presenza numerica di individui stanziali, tuttora da
accertare. Quindi è provato che gli orsi che vivono o attraversano
questa vasta area contigua protetta sono estremamente vulnerabili a
minacce di natura antropica di cui, purtroppo, l'investimento di oggi
è un'ulteriore prova.
È
sempre più difficile immaginare un mondo in cui gli orsi smettano di
morire per cause riconducibili all'uomo, ma possiamo provare a
realizzare un mondo in cui questi episodi diventino sempre più rari,
affinché le popolazioni italiane di orso bruno (la sottospecie orso
bruno marsicano nell'Appennino Centrale e l'orso bruno europeo sulle
Alpi) possano espandersi senza incontrare la morte sulle strade, per
l'uso dissennato del veleno o per vari atti di bracconaggio. Noi
uomini siamo parte integrante del processo evolutivo del pianeta, ma
non possiamo ignorare il rischio che l'eccessiva alterazione degli
equilibri naturali di cui ci rendiamo responsabili, con la
progressiva scomparsa delle specie animali e vegetali che ci
circondano, non può che nuocere a noi stessi.
La foto è stata presa dalla pagina facebook dell'associazione Salviamo l'Orso.
2 commenti:
Buonasera,
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Per maggiori informazioni, lascio di seguito il post che ho scritto a riguardo: http://ecoveganbeauty.wordpress.com/2013/04/29/liebster-blog-award/
Buon lavoro e complimenti! :)
Sarah Bernini
Grazie per avermi scelto tra gli undici blog premiati, Sarah!
Anche il tuo blog http://ecoveganbeauty.wordpress.com/ è molto bello!
Orso
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