"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

sabato 22 giugno 2013

Orso Marsicano nei pressi di Sora


Orso bruno marsicano - Foto di G. De Persiis

Alle 5.50 di venerdì 21 giugno 2013, un esemplare di orso bruno marsicano è stato avvistato da alcuni escursionisti nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie di Sora, in provincia di Frosinone.

Lo stupore per la presenza dell’orso in un’area in realtà storicamente frequentata da questi animali è subito rimbalzata su alcune testate giornalistiche locali. Quello che dispiace a quanti hanno a cuore la sorte della popolazione relitta di orsi bruni dell’Italia centrale è il taglio allarmistico, in perfetto stile “Grizzly, l’orso che uccide”, in cui è stata diffusa la notizia,  tacendo la straordinaria valenza naturalistica dell’avvistamento. La prossimità del luogo di culto, insieme alla rarità dell’evento, ci avrebbe lasciato supporre una lettura in chiave religioso-miracolistica dell’accaduto, anziché esagerare la minaccia che l’orso rappresenterebbe per l’uomo. Altrimenti come spiegare frasi come “escursione col brivido”, “un brivido lungo la schiena, il sangue che si gela nelle vene”, “scatta l’allarme”, “l’impervia area viene battuta palmo a palmo per almeno cinque ore”?
L’incontro con un orso è sicuramente emozionante, perché raro e inaspettato. È comprensibile che possa generare un innato timore. Tuttavia ci appare ingiusto che il fortunato avvistamento di un raro esemplare di orso bruno marsicano sia stato descritto con termini che tradiscono un’accezione negativa, senza ricordare il fatto che non si sono mai registrati attacchi all’uomo da parte di questa sottospecie endemica dell’Appennino Centrale e l’assoluta necessità di tutelarla. Se fosse vero quanto scritto su alcuni quotidiani del frusinate, risulterebbe che l’esemplare avvistato nei pressi della chiesa sarebbe stato braccato come una “tigre scappata da un circo”. Che il “circo” in questione sia il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, di cui l’orso bruno marsicano è il simbolo, ad appena una decina di chilometri di distanza da Sora, la dice lunga sul ritardo culturale dei quotidiani italiani sui temi della protezione della natura.
La sfida alla conservazione dell’orso bruno marsicano in un ecosistema così fragile, perché fortemente antropizzato, come quello dell’Appennino Centrale passa anche per una corretta informazione sulla vita e le abitudini di questo animale straordinario. A tal fine, sarebbe auspicabile che la presenza del plantigrado in un’area da esso attualmente meno frequentata non desti nella popolazione sentimenti ostili, ma sia salutato come un ennesimo segnale di vitalità di una specie ridotta sull’orlo dell’estinzione dalle intemperanze umane e una ritrovata opportunità di valorizzazione di un territorio nel quale l’orso dovrebbe essere di casa. - La civiltà di un popolo - come sosteneva Gandhi - si vede dal modo in cui tratta i propri animali. - Questa affermazione è, a nostro parere, ancor più vera se si considerano quelle creature che vivono “lontane” dal nostro universo urbano e tecnologico, cioè gli animali selvatici.
La stessa stampa, che vede nell’incontro con l’orso un’occasione per richiamare paure ancestrali nei lettori, non dovrebbe ignorare il forte valore simbolico dell’evento di Sora: la presenza del plantigrado nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie richiama alla memoria San Romedio e l’orso ma, soprattutto, l’insegnamento di amore per la natura e gli animali selvatici, mai così attuale, che ci ha trasmesso San Francesco. Non è un caso che l’attuale papa abbia scelto di chiamarsi come il santo di Assisi. Peccato che la gran parte della stampa preferisca evidenziare piuttosto la professione di povertà del nuovo pontefice che diffondere i suoi continui messaggi per un maggiore rispetto del creato, forse per non scontrarsi con interessi economici sempre più pressanti.

In un paese dove gli attacchi alla storia, alla cultura e alla fauna selvatica sono quotidiani, non deve spaventare l’avvistamento straordinario di uno degli ultimi orsi marsicani!

Mario Cipollone

"Hombres deben ser custodios de la creación, del designio de Dios inscripto en la naturaleza".
(Papa Francesco, 19.03.2013)

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con il tuo commento..Bravo Mario ! I giornalisti in questione denotano solo la loro abissale ignoranza.

cassandra ha detto...

Un conoscente originario dei un paesino del Parco Nazionale mi raccontava che durante le scampagnate, negli anni passati e recenti, era frequente incontrarli (cercavano cibo come l'orso Yoghi) e che non facevano male a nessuno, anzi bastava poco per farli scappare! Purtroppo i giornalisti, come si dice a Roma, "aprono la bocca e je danno fiato", pur di "vendere qualche copia" danno un taglio sensazionalistico e fuorviante a notizie che dovrebbero essere diffuse semplicemente con onestà intellettuale.

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo sulla natura pacifica dell'orso.
Onesta' intellettuale vuole anche che si cerchi una ragione dei fatti. Non so se conoscete la zona, ma per arrivare li e' passato in mezzo alle case. Come mai l'orso cercava cibo in quell'area e non dove "natura vuole" che debba stare?
Se riuscirete a rispondere a questa semplice domanda, forse capirete un poco di piu' di quel che succede. Ripeto, perfettamente d'accordo sul taglio errato che e' stato dato alla notizia, ma non e' "naturale" che l'orso si trovi li. E' la ragione che lo spinge ad avvicinarsi che dovrebbe far riflettere. Riflessione che non viene MAI fatta.

Anonimo ha detto...

Riguardo al perche' l'orso fosse li' la spiegazione e' abbastanza semplice l'animale si muoveva attraverso un territorio che percorre da centinaia di anni direi da sempre, che collega aree come la Serralunga e gli Ernici laziali. E' passato lungo la costa di una forra che si apre sotto la Chiesa che e' ben fuori da Sora. Chissa' quante volte sono passati da li e nessuno se ne e' accorto questa volta e' successo e....apriti cielo ! Per chi conosce l'areale dell'orso marsicano sa bene che non vi sono spazi selvaggi illimitati (tipo Canada o USA) per cui e' inevitabile che l'orso si trovi prima o poi prossimo ad insediamenti umani specialmente se questi insediamenti anche in aree protette dove non dovrebbe essere permesso tendono ad allargarsi dove prima vi era solo natura. Se poi il commentatore precedente con il suo fare allusivo di "esperto che conosce come vanno veramente le cose.." vuole riproporre la favola che l'orso lascia la sua "core area" nel Parco d'Abruzzo perche' non trova cibo.. beh se e' in buona fede glielo lasciamo credere ma tutti i dati VERI e VERIFICATI in anni di ricerca non solo non mostrano alcun orso denutrito ma dimostrano come le risorse trofiche a sua disposizione nel Parco sono ottime ed abbondanti (tra l'altro oltre alle tipiche risorse vegetariane non ha mai avuto a disposizione tante carcasse sia di bestiame domestico che di ungulati selvatici come negli ultimi vent'anni)Per finire , tenuto conto anche del lieve aumento della popolazione negli ultimi 4 anni e del fatto che il territorio del Parco e' limitato per una specie come l'orso la popolazione potrebbe aver raggiunto una densita' ottimale al suo interno e queste presenze fuori parco potrebbero segnalare una sua naturale espansione al suo esterno come discusso 20 giorni fa a Pettorano (Riserva M.Genzana ) tra tutti coloro che si occupano di orso marsicano professionalmente.
Questi sono i fatti (territorio antropizzato-abbondanza risorse trofiche-leggero incremento della popolazione) il resto sono solo chiacchere daq bar. Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Chi ha scritto "tenuto conto anche del lieve aumento della popolazione negli ultimi 4 anni...la popolazione potrebbe aver raggiunto una densità ottimale" dimostra di non conoscere la situazione reale dell'orso, che era ed èm oggi ancor di più, ad altissimo rischio di estinzione. Sembra di leggere un articolo di qualche tempo fa, in cui un giornalista deduceva che, essendo stato investito un orso sull'autostrada Roma-L'Aquila, il numero degli esemplari doveva certo essere in aumento. Tipici esempi, questi, di come disinformare e contribuire in peggio alla vessazione di una specie che non riesce più a riprodursi per via naturale, dati - e assodati - il bassissimo numero di femmine, la vastità dell'areale, l'eccessivo linebreeding determinato proprio dall'eseguità degli esemplari, oltre all'incremento di malattie trasmesse da altri animali (in particolare suini).

Anonimo ha detto...

Mi dispiace che lei continui a giocar con le parole i fatti sono altri http://www.salviamolorso.it/risultati-censimento-genetico-2011/
..e se non si fida del link a cui l'ho rimandata puo' leggersi la relazione completa sul sito del progetto Life Arctos. Le ripeto le sue sono solo opinioni non fondate sui fatti (come quelle che ha precedentemente esposto a riguardo della "fuga degli orsi :) ).
Poi dovrebbe spiegare che significa che gli orsi non si riprodurrebbero per via naturale ??? Mah per adesso non abbiamo prove che gli 11 cuccioli partoriti lo scorso anno fossero frutto di "inseminazioni artificiali"...o lei invece ha prova di questo ? Guardi sono ancora piu' convinto che la sua polemica sia solo per partito preso (in un ipotesi benevola..) o risponda invece (molto piu' probabile) a qualche suo fine
personale per cui non essendo interessante discutere con chi e' in malafede evitero' in futuro di rispondere alle sue schiocchezze. Cordiali saluti :)

Anonimo ha detto...

Mi riferisco al commento dell'ANONIMO del 24 Giugno dove dice <> ...ma conosce l'autore del commento quel luogo ??Sembrerebbe di no se si stupisce della presenza dell'orso li'....cosa vorrebbe una bella rete di recinzione lungo tutto il confine del Parco d'Abruzzo ? Non e' un mistero per nessuno di coloro che studiano l'orso che l'Appennino e' pieno di aree adatte alla specie se solo fossero garantite delle politiche di rispetto e gli orsi non fossero minacciati dai veleni degli allevatori o dalle cacce in braccata e dalla poca perizia di squadre di cacciatori di citta' incapaci di riconoscere un capriolo da un cervo o un cinghiale da un orso !

Anonimo ha detto...

Se sono esperto o meno, conta poco. Qule che conta e' che sono indipendente e non devo per forza far passare per vere affermazioni del tutto gratuite per una convenienza economica.
Le affermazioni gratuite sono le seguenti:
"I dati veri e verificati in anni di ricerca non solo non mostrano un orso denutrito" basta scorrere questo sito per trovare affermazioni contrarie.
"le risorse trofiche a sua disposizione sono ottime e abbondanti" Ma davvero? E' una notizia questa da dare alle migliaia di agricoltori che seminano sterminati campi di mais, lenticchie e legumi sulle alture del PNALM, che l'orso ha sempre (quello veramente da sempre) visitato per integrare la sua dieta di vegetali spontanei.
"tra l'altro non ha mai avuto a disposizione tante carcasse.." Ohibo' e da quando in qua il marsicano ricerca carogne IN OGNI STAGIONE DELL'ANNO? Tutti gli studiosi "per amore" e non per soldi sostengono che l'orso caccia per integrare la dieta vegetariana
verso settembre e non prima. Se trova qualche carcassa in giugno--beh, solo se e' proprio fresca. Anzi, piu di qualcuno di voi ha preparato "carnai" rimasti invisitati.....per poi concludere - da bravo studioso - che nella zona l'orso non c'era.
Nessuna favola in tutto cio' ma solo realta'. Realta' che tu stesso descrivi dicendo - ed e' una cosa che trovo vera anche io - che "la popolazione potrebbe aver raggiunto una densita' ottimale." Il tuo problema e' che non comprendi il signficato della tua stessa frase...e cioe' che la densita' ottimale porta l'orso a andare fuori "core area" PERCHE NELLA SUA ZONA NON TROVA PIU' CIBO A SUFFICIENZA.
Quindi, o ti metti d'accordo con il tuo stesso cervello oppure fai in modo che trovi cibo a sufficienza. Se non trova cibo, devi sopportare che "espatri" con i pericoli del caso (autostrada, ecc.).
Tenuto conto della "densita' ottimale" nella "core area", chi e' che racconta la favola della mancanza di cibo, scusa?

Anonimo ha detto...

...piu' che uno studioso "per amore" dai l'impressione di non essere in grado di leggere l'italiano per cui come avevo gia' accennato ti lascio alle tue certezze:)
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Vedo che l'Italiano devi studiarlo un po' meglio tu. Mai detto di essere studioso, ne per amore, ne - tantomeno - per denaro. Il riferimento era al libro di Leucio Coccia (con tanti errori grammaticali, ma tanta verita').

Anonimo ha detto...

http://gaianews.it/rubriche/osservatorio-sullorso-marsicano/studio-della-sapienza-orso-marsicano-non-e-in-declino-39281.html#.Ud06PD7AXPk

..ho i miei dubbi che tu riesca a leggere, ma sicuramente interessera' altri lettori di questo blog che potranno cosi rendersi conto di alcuni semplici fatti

Buona lettura :)

Anonimo ha detto...

http://gaianews.it/rubriche/osservatorio-sullorso-marsicano/studio-della-sapienza-orso-marsicano-non-e-in-declino-39281.html#.Ud06PD7AXPk

..ho i miei dubbi che tu riesca a leggere, ma sicuramente interessera' altri lettori di questo blog che potranno cosi rendersi conto di alcuni semplici fatti

Buona lettura :)