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Arrembaggio al bracconaggio |
Domenica mattina - 14 luglio 2013 - si è tenuta la manifestazione “Arrembaggio al bracconaggio” tra i paesi di Castel San Vincenzo e Castelnuovo al Volturno, nell’area molisana del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, contro l’uccisione illegale di animali selvatici.
Nel magnifico scenario delle aspre montagne
delle Mainarde il 7 luglio è stato ritrovato morto l’orso che per comodità
continueremo a chiamare “Stefano”. Le cause della morte sono tuttora oggetto di
indagine. È ancora da accertare se l’orso sia stato ucciso da fucilate o da
bocconi avvelenati, ma è chiaro che la mano dell’uomo ha posto fine
all’esistenza di un altro esemplare di questa rara specie sull’orlo
dell’estinzione. Alla manifestazione di ieri hanno partecipato le associazioni
ambientaliste ALTURA, Salviamo l’Orso, Federtrek, Mountain Wilderness Abruzzo e
LIPU Molise che hanno ribadito il desiderio che i responsabili della morte
dell’orso vengano catturati e che si dia attuazione al PATOM (Piano d’Azione
per la Tutela dell’Orso Marsicano) per implementare ulteriori misure di
protezione della specie.
Durante l’evento, si è avuto modo
di dialogare con la popolazione locale che, esecrando l’episodio di “bracconaggio”,
ha però lamentato l’assenza del Parco nell’area molisana, con promesse di
sviluppo mai attuate, e problemi legati alla convivenza tra attività zootecniche
e grandi predatori. Sarebbe auspicabile che Parco e comunità locale
collaborassero nella giusta valorizzazione di un territorio stupendo per storia
e natura come le Mainarde, affinché venga meno quel retroterra culturale di
rivendicazioni e conflitto che porta a episodi scellerati e autolesionisti come
l’uccisione dell’orso. Se è vero che l’ente potrebbe e dovrebbe fare di più per
coinvolgere le sue “aree periferiche”, sembra diffusa nella gente la pretesa
che sia il Parco a dover diffondere ricchezza dall’alto, come se sulle Mainarde
non ci fossero tutte le potenzialità, ORSO COMPRESO, per creare ricchezza,
anziché distruggerla, come tristemente avvenuto nel caso dell’orso “Stefano”.
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