Orso bruno marsicano |
Ieri, 14 marzo 2014, una bruttissima notizia ha rattristato tutti coloro che amano l’orso e la natura. I guardaparco del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise hanno trovato un’orsa dell’età di 5-6 anni agonizzante nei pressi di Gioia Vecchia, alle porte dell’area protetta.
L’animale, affetto da tremori, diarrea e difficoltà motorie, è deceduto
mentre era assistito dal personale veterinario del parco. In meno di un anno 4
orsi marsicani sono morti, un numero insostenibile per una specie che conta
poche decine di esemplari superstiti. La causa dell’ultimo decesso è ancora
sconosciuta, ma è chiaro che la morte degli altri tre individui derivi da cause
antropiche. Gli sforzi di aree protette, associazioni e cittadini amanti della
natura sono crudelmente frustrati da quello che appare un vero e proprio
bollettino di guerra, di una guerra che vede l’orso resistere all’arroganza e
allo strapotere di un’umanità inconsapevole della vera bellezza, partigiano di
una guerra distruttiva alla natura, troppo spesso immolata ai più meschini
egoismi umani. Speriamo che in quest’ultimo caso la morte del plantigrado
rimanga nell’ordine naturale delle cose, anche se i sintomi mostrati dalla
povera orsa ricordano almeno 2 decessi simili, legati più o meno direttamente
all’uomo. Il fatto che sia scomparsa una seconda femmina, dopo quella investita
sulla strada tra Villalago e Scanno nell’ottobre scorso, rende ancora più
drammatico il futuro di una specie sull’orlo dell’estinzione. Entrambe le orse
avevano appena raggiunto la maturità sessuale, ma non hanno potuto contribuire
ad accrescere la popolazione di orsi marsicani con la loro prole.
Nessun commento:
Posta un commento