Un Orso marsicano ucciso è stato rinvenuto oggi in località Lecce dei Marsi, nella fascia di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Per il WWF si tratta di un episodio inaccettabile, un ennesimo duro colpo alla popolazione di questo animale. La notizia è ancora più grave perché si tratta di una femmina adulta che sembra essere stata deliberatamente uccisa con veleno, lo stesso che aveva colpito altri due esemplari nell’ottobre scorso. L’Orso marsicano, di cui non restano che 40-45 individui in tutto l’Appennino, è una delle specie più preziose della nostra fauna. Il WWF ricorda che negli ultimi due anni sono stati già uccisi 6 esemplari in alcune aree critiche della stessa regione.
Il WWF chiede a cosa abbiano portato le indagini sulle precedenti uccisioni. Questa pessima notizia, che tra l’altro arriva a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la Biodiversità, ci induce a richiedere con forza ancora una volta un presidio serrato e soprattutto coordinato delle forze di polizia investite di questo compito. Solo così sarà possibile concentrare gli sforzi di tutela in quell’area che ormai sappiamo essere particolarmente delicata per l’Orso marsicano e per molte altre specie protette come lupi, aquile, grifoni, spesso vittime di bocconi avvelenati. E’ giunta l’ora che Governo e le istituzioni che hanno la responsabilità della gestione del territorio prendano scelte anche impopolari per permettere di lasciare uno spazio vitale a queste specie e fare in mode che l’Orso marsicano continui a vivere nelle nostre montagne appenniniche.
Oggi la sfida per salvare dall’estinzione l’orso bruno marsicano deve partire da un progetto comune e una strategia condivisa dalle amministrazioni nazionali e locali come dalle comunità locali e dall’intera società civile. La promozione e la ratifica del PATOM, il protocollo d'intesa per la redazione del piano d'azione interregionale sull'orso marsicano, ha contribuito a promuovere questo coordinamento ma si deve in tempi veloci passare dalle parole ai fatti e promuovere, in maniera coordinata tutte quelle azioni locali e necessarie per tutelare il nostro amico orso. L'obiettivo principale deve essere la promozione di una strategia comune che veda coinvolti persone e strumenti per il contrasto del bracconaggio e contrasti quelle modifiche ambientali che stanno riducendo l’habitat dell’orso. Ogni sforzo deve essere compiuto per fermare l’uso di bocconi avvelenati, la caccia illegale, la distruzione di boschi e foreste, il consumo e l’occupazione del territorio necessario a questo mammifero, mitigare i conflitti con le attività umane quali zootecnia e agricoltura, favorire la ricerca ed il monitoraggio degli esemplari per garantirgli risorse e ambienti adatti alla loro sopravvivenza garantendo lo stop a tutte quelle attività eventualmente svolte nelle aree di presenza dell'orso che siano innegabilmente incompatibili con la sopravvivenza di questo magnifico animale a rischio.
Il WWF chiede a cosa abbiano portato le indagini sulle precedenti uccisioni. Questa pessima notizia, che tra l’altro arriva a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la Biodiversità, ci induce a richiedere con forza ancora una volta un presidio serrato e soprattutto coordinato delle forze di polizia investite di questo compito. Solo così sarà possibile concentrare gli sforzi di tutela in quell’area che ormai sappiamo essere particolarmente delicata per l’Orso marsicano e per molte altre specie protette come lupi, aquile, grifoni, spesso vittime di bocconi avvelenati. E’ giunta l’ora che Governo e le istituzioni che hanno la responsabilità della gestione del territorio prendano scelte anche impopolari per permettere di lasciare uno spazio vitale a queste specie e fare in mode che l’Orso marsicano continui a vivere nelle nostre montagne appenniniche.
Oggi la sfida per salvare dall’estinzione l’orso bruno marsicano deve partire da un progetto comune e una strategia condivisa dalle amministrazioni nazionali e locali come dalle comunità locali e dall’intera società civile. La promozione e la ratifica del PATOM, il protocollo d'intesa per la redazione del piano d'azione interregionale sull'orso marsicano, ha contribuito a promuovere questo coordinamento ma si deve in tempi veloci passare dalle parole ai fatti e promuovere, in maniera coordinata tutte quelle azioni locali e necessarie per tutelare il nostro amico orso. L'obiettivo principale deve essere la promozione di una strategia comune che veda coinvolti persone e strumenti per il contrasto del bracconaggio e contrasti quelle modifiche ambientali che stanno riducendo l’habitat dell’orso. Ogni sforzo deve essere compiuto per fermare l’uso di bocconi avvelenati, la caccia illegale, la distruzione di boschi e foreste, il consumo e l’occupazione del territorio necessario a questo mammifero, mitigare i conflitti con le attività umane quali zootecnia e agricoltura, favorire la ricerca ed il monitoraggio degli esemplari per garantirgli risorse e ambienti adatti alla loro sopravvivenza garantendo lo stop a tutte quelle attività eventualmente svolte nelle aree di presenza dell'orso che siano innegabilmente incompatibili con la sopravvivenza di questo magnifico animale a rischio.
2 commenti:
Cari Sig.ri del WWF, voglio farvi notare alcune inesattezze su ciò che avete scritto:
1-Informatevi bene, voi che siete i "PALADINI" della natura, gli orsi uccisi lo scorso anno sono stati 4: Bernardo, l'orsa femmina e un giovane maschio, più un'altro esemplare di cui è stata sottaciuta la morte (e chissa quanti altri), non due come avete scritto.
2-Riguardo al numero di orsi, forse con 40 vi riferite, a quelli presenti nel PNALM, dove con indagini non invasive attuate con la cattura dei peli, ne sono stati censiti più di 40, ESSI RAPPRESENTANDO IL NUMERO MINIMO CERTO DI ORSI PRESENTI,a questi se ne deve aggiungere un numero X non censiti, il cui areale ricade nel PNALM.
3- Se poi parliamo di Appennino vi dobbiamo aggiungere quegli individui fortunatamente presenti,- e certo non per vostro merito- nei Parchi dei Sibillini, Gran Sasso-Laga, Ernici -Simbruini, Velino, Maiella, Matese, e speriamo anche Alburni.
Prima di scrivere informatevi.
Distinti saluti.
Sono STEFANO....Ecco questa e' una cosa che doresti fare scrivere direttamente al WWFAbruzzo (Dante caserta e DeSanctis...il link e'sul sito regionale raggiungibile da www.wwf.it.)
Ti dico questo perche'ho avuto una corrispondenza abbastanza polemica su un paio di argomenti con Caserta , di cui il principale era proprio l'impegno concreto del wwf (che ritenevo isufficiente...) sul tema orso marsicano, ma devo dare atto a Caserta di non aver rifiutato la discussione anzi ha cercato di confutare la mia tesi e devo dire per onesta' intelletuale che ho ritenuto sincera la sua difesa dell'operato dell'associazione. In ogni caso un intervento anche in quella sede di un gruppo di appassionati potrebbe magari suonargli la sveglia . E' molto piu' probabile suscitare un dibattito che arrivi fino a chi gestisce il parco attraverso il WWF ed il suo presidente che non attraverso il dibattito su questo blog.
Anzi scrivendo mi viene un'idea, Enzo, da noi aiutato, potrebbe buttar giu' una lettera aperta scevra delle solite frasi fatte che si usano in queste occasioni...bensi' una vera e propria richiesta del pubblico che chieda fatti concreti in direzione di una maggior trasparenza e chiarezza su cosa si e' fatto e cosa si sta facendo per l'emergenza orso marsicano. Ripeto andrebbe pesata ogni parola...un'atteggiamento solo polemico lascerebbe il tempo che trova....andrebbe inviata ai giornali e a Ducoli con richieste fattibili su cui misurare la disponibilta' del Parco ad inaugurare una nuova stagione di trasparenza e rinnovato impegno in favore dell'orso. Misure non impossibili quali per esempio la creazione di un sito come quello della provincia di trento(che coprisse quello che succede in titto l'areale Appenninico) o almeno l'aggiornamento puntuale e continuo di quello del sito del Parco. Capite bene che gia' l'informazione sarebbe un'enorme passo avanti ...perche' certo ne io ne Enzo ne immagino Anonimo possiamo contestare le strategie di chi possiede titolo accademico per deciderle ma certo come cittadini abbiamo il diritto di valutarne i risultati e gli effetti in relazione agli obbittivi che queste strategie si pongono ....per cui se ad un certo punto grazie alla trasparenza ci si rende conto che tali strategie falliscono ecco che questi esperti non potranno reiterarle o almeno dovranno renderne conto alla pubblica opinione.
insomma va messo in moto un meccanismo di controllo ...come e' ovvio i controllati non possono essere i controllori.
Insomma per tornare alla lettera appello si potrebbe invitare chiunque e' interessato o frequenta il blog di firmarla (come fatto con JJ3) poi corredata da 200-300 firme consegnarla ufficialmente al direttore ed al presidente del Parco.
Che ne dite ?
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