La convivenza tra uomo e orso bruno è possibile anche se c’e’ ancora molto lavoro da fare e incontri come questi sono uno strumento importate per il confronto.
Sta all’uomo attuare tutte le misure necessarie per fare in modo che questa convivenza abbia successo. Prevenzione innanzi tutto: recinti elettrificati, ricoveri notturni del bestiame, cani da guardia per le greggi, bidoni della spazzatura a prova di orso e rimborsi tempestivi dei danni uniti a un’opera di sensibilizzazione della popolazione, si stanno dimostrando validi strumenti per facilitare la convivenza tra uomo e orso. Questo in sintesi è il messaggio del convegno “Convivere con l’orso: problematiche ed esperienze europee” organizzato a Prato allo Stelvio (BZ) dal WWF Italia col patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, del Parco Nazionale dello Stelvio, del Ministero dell’Ambiente e di Dachverband Sudtirol a cui hanno partecipato esperti provenienti da tutta Europa. “Esistono misure di prevenzione e di riparazione del danno che, se adottate, limitano in maniera radicale i conflitti tra uomo e orso” afferma Mauro Belardi del Programma Alpi del WWF Italia, che prosegue: “Le popolazioni alpine, disabituate da molto tempo alla presenza di grandi predatori, hanno dimenticato le precauzioni che un tempo venivano usate. Lo scambio di esperienze europee che si è avuto oggi ha mostrato che tutti questi accorgimenti, se adattati alla situazione locale e portati con l’aiuto di esperti, funzionano”. Occorre portare avanti e implementare accordi ad ampio raggio di carattere nazionale che coinvolgano istituzioni locali, ambientalisti, allevatori, apicoltori, cacciatori e operatori turistici, come i due importantissimi strumenti quali il PACOBACE (il piano promosso dal Ministero dell’Ambiente e coordinato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con tutte le istituzioni locali coinvolte per una tutela integrata dell’orso bruno alpino)e il PATOM (il piano che si occupa in maniera specifica dell’orso bruno marsicano sull’Appennino centrale) e politiche e legislazioni comuni europee e panalpine che devono essere ricercate tra i diversi governi. Il WWF Italia proseguira’ ha ascoltato con molto interesse le istanze portate oggi dagli allevatori e agricoltori e si impegnera’ ancor di piu’ per il futuro per favorire un dialogo con queste categorie e proporre misure efficaci per migliorare la convivenza con l’orso.
Fonte: IMGPress.it
Sta all’uomo attuare tutte le misure necessarie per fare in modo che questa convivenza abbia successo. Prevenzione innanzi tutto: recinti elettrificati, ricoveri notturni del bestiame, cani da guardia per le greggi, bidoni della spazzatura a prova di orso e rimborsi tempestivi dei danni uniti a un’opera di sensibilizzazione della popolazione, si stanno dimostrando validi strumenti per facilitare la convivenza tra uomo e orso. Questo in sintesi è il messaggio del convegno “Convivere con l’orso: problematiche ed esperienze europee” organizzato a Prato allo Stelvio (BZ) dal WWF Italia col patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, del Parco Nazionale dello Stelvio, del Ministero dell’Ambiente e di Dachverband Sudtirol a cui hanno partecipato esperti provenienti da tutta Europa. “Esistono misure di prevenzione e di riparazione del danno che, se adottate, limitano in maniera radicale i conflitti tra uomo e orso” afferma Mauro Belardi del Programma Alpi del WWF Italia, che prosegue: “Le popolazioni alpine, disabituate da molto tempo alla presenza di grandi predatori, hanno dimenticato le precauzioni che un tempo venivano usate. Lo scambio di esperienze europee che si è avuto oggi ha mostrato che tutti questi accorgimenti, se adattati alla situazione locale e portati con l’aiuto di esperti, funzionano”. Occorre portare avanti e implementare accordi ad ampio raggio di carattere nazionale che coinvolgano istituzioni locali, ambientalisti, allevatori, apicoltori, cacciatori e operatori turistici, come i due importantissimi strumenti quali il PACOBACE (il piano promosso dal Ministero dell’Ambiente e coordinato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con tutte le istituzioni locali coinvolte per una tutela integrata dell’orso bruno alpino)e il PATOM (il piano che si occupa in maniera specifica dell’orso bruno marsicano sull’Appennino centrale) e politiche e legislazioni comuni europee e panalpine che devono essere ricercate tra i diversi governi. Il WWF Italia proseguira’ ha ascoltato con molto interesse le istanze portate oggi dagli allevatori e agricoltori e si impegnera’ ancor di piu’ per il futuro per favorire un dialogo con queste categorie e proporre misure efficaci per migliorare la convivenza con l’orso.
Fonte: IMGPress.it
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