BELLUNO. Sta diventando proprio la storia dell’orso. Già, perché adesso oltre a Dino - forse finito a Tarvisio - in provincia di Belluno è passato un altro plantigrado “patentato”. Si tratta di MJ4, maschio, cinque anni, ma soprattutto una gran voglia di viaggiare. E’ lui ad aver colpito a Case Bortot nel maggio scorso. Ma - in questa storia - c’è un’altra certezza: a maggio gli orsi che scorrazzavano in provincia erano due. Resta da capire chi fosse il secondo. Potrebbe essere lo stesso Dino, ma sbilanciarsi non è facile.
Questo dicono le analisi arrivate nelle ultime ore a palazzo Piloni, dopo gli esami fatti tra maggio e giugno nei luoghi attraversati dai pelosi viaggiatori.
MJ4, trentino di nascita, è stato in Svizzera e Sudtirolo, per poi ripiegare un mese fa in provincia di Belluno. «E’ un nome in codice», spiega l’ispettore della polizia provinciale, Franco De Bon, «M e J sono le iniziali dei nomi dei genitori. E’ un metodo di campionamento». Lo stesso orso Dino si chiama tra gli addetti ai lavori “M5”.
La presenza dell’orso trentino a Bolzano Bellunese è certa: qui, nella notte tra il 28 e il 29 maggio scorsi, distrusse un alveare - pappandosi dieci chili di miele - per poi passare pochi giorni dopo a Soffranco di Longarone. Era il primo giugno.
A confermarlo le analisi portate avanti dall’Ispra (l’istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) sui peli, e le tracce raccolte dalle guardie ambientali. «A fine aprile, MJ4 era in Val d’Ultimo, ai confini con Bolzano. L’arrivo nel Bellunese è stato repentino», spiega l’ispettore.
Se due avvistamenti portano la firma - pardon la zampa - di MJ4, sono in cerca di autore tutti gli altri avvistamenti registrati nel Bellunese tra il 23 maggio e il 2 giugno. Resta da risalire quindi al plantigrado autore di incursioni spesso pacifiche a Falcade (il 23 maggio), a San Vito (23-25 maggio), nella trentina Val di Noana (24-25 maggio), a Sappada (28 maggio), ad Auronzo (29 maggio) e a Forcella Scodavacca in comune di Pieve di Cadore (il 2 giugno). La presenza di due animali è a questo punto una questione matematica: «I danni a San Vito e in Val Noana, l’avvistamento a Sappada e il raid a Bolzano Bellunese non sono sicuramente riconducibili allo stesso soggetto», afferma De Bon.
Ricapitolando, gli orsi in provincia almeno a maggio sono stati due: MJ4 da un lato e un secondo esemplare. Impossibile dire se si trattasse di Dino che fino a pochi mesi fa era sempre rintracciabile.
Ma Dino ora potrebbe nascondersi in zona Tarvisio. Nonostante si sia perso il segnale - Dino era stato “chippato” mesi fa - l’orso così chiamato in memoria di Buzzati, ha altri segni particolari. «I colleghi di Tarvisio hanno comunicato di aver visto un orso con una marca auricolare gialla. E’ stato ripreso in un video», conclude De Bon
Fonte: Corriere delle Alpi
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