Poco più tardi rispetto all’anno scorso, l’orso bruno ha rifatto visita ai pascoli di malga Varmost, in comune di Forni Di Sopra, dove il 21 settembre ha predato una pecora. Il plantigrado si è ripetuto nei giorni successivi, quando ha ucciso altri 5 capi in quota (circa 2000 mt slm) causando poi l’abbassamento di una parte del gregge impaurito, tanto che alcune pecore si sono mischiate alle capre, fatto normalmente inusuale. In totale sono comunque 13 gli esemplari che mancano all’appello, e anche se solo di tre sono state rinvenute le carcasse, gli esperti fanno capire che è difficile non ricondurre all’orso le ragioni delle sparizioni. Sul posto si sono recati sia il personale della Guardia forestale della stazione di Forni di Sopra che dell’università di Udine (guidati da Andrea Madinelli) per effettuare rilievi e studi a fini scientifici.
Già l’anno scorso l’animale – con ogni probabilità si tratta di Soki, l’esemplare più volte monitorato nella Val Tagliamento – aveva fatto un incursione in quota nel gregge di Ivan Morocutti, che aveva anche avvistato fugacemente l’animale, prima che questo facesse perdere le proprie tracce nel bosco dopo aver predato un’ovino.
Era da un po’ di tempo, esattamente dal 30 luglio quando fu fotografato a Sella Chianzutan dalla trappola fotografica di Elisio Da Pozzo e dall’8 agosto quando escursionisti segnalarono impronte in zona rifugio Colmajer ad Ampezzo, che l’orso non lasciava tracce in Carnia. Di questi periodi l’orso bruno comincia a nutrirsi con maggiore avidità per incamerare grasso in vista del letargo invernale.
Dai rilievi effettuati stamattina sul posto si è potuto constatare che l’animale non si è fatto troppi scrupoli pur di attaccare le pecore, tanto che sono state rilevate impronte non lontano dalla malga e la terza carcassa, rinvenuta stamattina, distava a non più di 150 metri dall’edificio, a conferma delle sensazioni che erano state trasmesse dall’abbaiare dei cani di guardia le scorse notti.
Fonte: Carnia.La
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