"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

lunedì 28 maggio 2007

Non si può deportare Jurka perchè si comporta da orso

ROVERETO. Andrea Frapporti ha fondato il Pant e lo ha portato in pochi anni ad esser il movimento ambientalista con più associati nel basso Trentino. Sul caso Jurka, l'orso che si vorrebbe in qualche modo far sparire per i danni che provoca, è lapidario: "Sia in gabbia che rimandata all'estero sarebbe un fallimento. Perchè dimostrerebbe che il Trentino vuole gli orsi per farsene bello, ma li vuole finti. Che non predino, non disturbino i cacciatori, non sconfinino. Che non siano orsi, insomma. Un progetto serio avrebbe previsto l'abolizione della caccia per lasciare agli orsi le prede che la natura affiderebbe loro ,ma che la selezione porta via. A questo punto meglio nutrirli con i carnai. Li si terranno dove si vuole. Senza deportarli se fanno gli orsi".

Dal "Trentino" del 28/05/07

Ringrazio Claudio per la segnalazione ^_^

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dispiace ma non sono d'accordo... secondo me, a questo punto, non bisogna fosillizarsi su un solo soggetto ma pensare all'intera popolazione; e, in questo momento, jurka sta mettendo in cattiva luce TUTTI gli altri orsi, che si comportano come tali. E’ un dato di fatto che il comportamento di jurka è problematico e non solo per il trentino, ma verrebbe considerato tale in tutte le parti del mondo dove convivono a stretto contato uomini e orsi, e, molto probabilmente, in qui luoghi jurka sarebbe stata “eliminata” già da un pezzo… detto questo, fosse per me, potrebbe distruggere tutte le baite e i pollai del trentino, ma non sarebbe, come detto, una gran pubblicità per gli altri orsi. è ovvio, che sarebbe opportuno “sostituire” questa orsa in piena maturità sessuale con un’altra, ma questo è un altro discorso….
un saluto da un “malato di orsi” trentino.
max

Anonimo ha detto...

Circa l'argomento di discussione sono molto divisa e in contrasto, soprattutto con me stessa.

Se da una parte trovo giusto non compromettere tutto il progetto a causa di "un'orsa problematica": dall'altra mi chiedo con quale diritto noi uomini puntiamo il dito e decidiamo sulla sorte di 'ste povere "bestie", già le abbiamo prelevate dalla lora terra natìa.

A volte mi chiedo se sia giusto che l'uomo, per rimediare ad un danno passato (in questo caso lo sterminio degli orsi), cerchi di sistemare la cosa magari facendo un danno ancor più grande, si può l'uomo sostiture alla natura? Credo proprio di no. Questo trafiletto non vuole esser polemico verso il progetto Life Ursus che, secondo me, rimane comunque un progetto ambizioso, è solo una mia "menata" esistenzial-filosofica :P.

Misty Titubante
trentina "malata degli orsi"

Anonimo ha detto...

tranquilla, ci ho pensato anch'io, molte volte anch’io,…forse il volere l’orso è un atto egoistico... ma la nascita di ben 27 (forse più) cuccioli mi ha portato a pensare che gli orsi si trovino bene in trentino, che lo studio di fattibilità prima e il progetto poi siano stati condotti in maniere assai professionali… e poi, mi sono detto, che magari in Slovenia i “nostri” orsi avrebbero potuto già essere diventati da tempo il trofeo di caccia di qualche ricco occidentale… e con l’arrivo dell’orso si è cominciato a fare un po’ di cultura faunistica e farci uscire dal letargo….
un saluto, magari ci si incontrerà sui nostri monto inseguendo il “nostro” orso…
Max

OrsoBruno ha detto...

Non posso astenermi dalla discussione. Tutte ciò che avete detto finora fa solo parte di una ben maggiore problematica che è appunto il rapporto fra l'uomo (e soprattutto quello che abita all'interno delle zone protette) e gli animali, suoi vicini di casa. L'istituzione delle aree protette è un rimedio ad una violenza che l'uomo infligge da anni alla natura. Ma se un orso sconfina, di chi è la colpa, cosa si deve fare, cosa può succedere, e se me lo ritrovo in cantina (fidatevi qui in Abruzzo è già successo), se qualcuno viene ferito? Le domande sono molte, le risposte purtroppo confuse. Io penso che per dare una risposta che sia esauriente dovremmo chiederci chi è il soggetto di cui vogliamo il bene superiore, l'uomo o l'orso. Non può esserci una situazione ibrida, perchè l'aumentare della libertà dell'uno porta alla diminuzione della libertà dell'altro. Finora è stato "abbastanza" facile gestire il tutto perchè la popolazione degli orsi non è mai stata numerosa...cosa succederebbe se il numero degli orsi aumentasse? Avremmo più casi come quello di Jurka e di Bruno? Allora in questo caso per il bene dell'orso e per la sua libertà, questo sarebbe più esposto al bracconaggio o all'invasione dei centri abitati, costringendo il personale del parco a creare gabbie e recinti, tutto questo per garantire la libertà dell'uomo. Lo so che ho fatto più confusione di quella che avete e cercando di chiarimi le idee non ho fatto altro che complicarmele (e forse complicarvele ^_^)ma quando si parla di orsi nn capisco più niente....

Stefano ha detto...

Per far si che gli orsi non vengano perseguitati ancora in un prossimo futuro è necessario che la popolazione locale si renda conto della loro importanza e li accetti nel migliore dei modi. Per raggiungere questo obbiettivo sono necessari molti anni, e molti sforzi da parte degli enti locali nell'informare il piu' possibile i cittadini. Solo cosi si avrà una discreta e duratura convivenza. L'orso è una risorsa economica per il territorio, ma ovviamente anche un problema da gestire. Le montagne erano il suo territorio, e di questo non dobbiamo dimenticarcene.
Se un orso, in questo caso Jurka, con il suo comportamento, rischia però di compromettere il giudizio della cittadinanza è giusto prendere dei provvedimenti. Ovviamente è una situazione delicata, che va gestita da persone competenti e che non sia troppo traumatica per l'orso in questione. In caso contrario si verrebbe a creare un malcontento generale, che non porterebbe a nulla di buono.

L'orso va considerato e rispettato per quello che è, un animale predatore, un animale vero, non quello delle favole... quindi non potrà mai comportarsi come noi vogliamo. Semplicemente seguirà il suo istinto.
Per conoscere piu' da vicino l'Orso bruno e il suo comportamento:
http://digilander.libero.it/idste/orso_bruno.html

Scritto da chi sta dalla parte dell'orso....

Anonimo ha detto...

"ma quando si parla di orsi nn capisco più niente...."

non sei l'unico.. lo stesso vale per me.. basta dire orsi o montagna e non capisco più nulla :)

PS- RIGOROSAMENTE OT: Enzo perchè non fai una sezione dove poter elencare la bibliografia relativa all'orso?
Io finora ho letto 2 libri "scientifici" :
* "L'orso bruno nel Trentino" di Fabio Osti, un guru degli orsi trentini;
* "l'orso bruno sulle Alpi" di Andrea Mustoni .

Poi ne ho trovato uno fotografico favoloso: "Orsi" di Kiki Marmori pagato solo 8 euro.
Per Max: se vai alla bancarella dei libri in Piazza Fiera, ce n'è un'altra copia ;).

Misty

Anonimo ha detto...

grazie della dritta farò un salto, io ne ho uno molto bello (pagato però 50 €... gulp, se ci penso) "Terre di Orsi" di Maurizio Valentini (foto) e Hans Roth (testi) se vuoi ti posso manadre per mail la mia "personalissima" bibliografia (massimo.vettorazz@alice.it). scusa enzo per l'uso privatistico del tuo blog!

sono perfettamente d'accordo con Idste!

ciao
max

Unknown ha detto...

Great idea for a blog. Keep it up!! :-)


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