"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

venerdì 23 gennaio 2009

Riunione a Visso sullo stato della conservazione dell’orso bruno marsicano

Si è tenuto mercoledì scorso a Visso, presso la sede del Parco, l'incontro promosso dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del Piano
di Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano (PATOM). Erano presenti i rappresentanti di tutti i soggetti firmatari: dal Ministero, rappresentato da Pierluigi Fiorentino, alle Regioni Marche, Lazio, Abruzzo e Molise, ai Parchi Nazionali del Gran Sasso - M. Laga, della Majella, di Abruzzo, Lazio e Molise, fino al Corpo Forestale dello Stato e all'Università di Roma.
Il PATOM, lo ricordiamo, costituisce il riferimento per il coordinamento delle principali attività gestionali necessarie a garantire la sopravvivenza del grande plantigrado, seriamente minacciato di estinzione; grazie a tale strumento le problematiche connesse alla gestione della specie vengono infatti risolte in maniera coordinata con tutti gli altri enti che, territorialmente, sono interessati dalla sua presenza.
Ha aperto i lavori Alfredo Fermanelli, direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, evidenziando come l'ente abbia già adottato (con delibera del Consiglio Direttivo n.74 del 4 dicembre 2008) alcuni importanti provvedimenti finalizzati a minimizzare i conflitti di questa specie con l'allevamento e l'agricoltura, ad attivare concrete misure di prevenzione e a garantire l'indennizzo, al 100%, degli eventuali danni arrecati da questo animale.
Durante l'affollata riunione di Visso, sono state inoltre discusse le azioni prioritarie per il territorio dei Sibillini, tenendo fermo il riferimento ad un importante documento d'azione approvato nello scorso autunno a Pescasseroli in una precedente riunione del PATOM; si è inoltre evidenziato come il mantenimento di condizioni ambientali favorevoli alla presenza dell'orso nel territorio dei Sibillini sia di fondamentale importanza per la conservazione della specie, nel medio e lungo periodo.
Il punto principale della mozione che è stata prodotta a fine dei lavori - l'istituzione delle aree contigue ai parchi ai sensi dell'art. 32 della 394/91 - è stato il prinicipale argomento di discussione anche alla luce delle esperienze degli altri territori (in particolare dell'Abruzzo) e degli studi effettuati dal Parco dei Sibillini sulla presenza dell'orso fuori dai confini dell'area protetta. E' stato quindi sottolineato l'importante ruolo e il maggiore coinvolgimento che ci si attende dalle Province, enti deputati alla gestione della fauna al di fuori delle aree protette, anche attraverso l'impegno diretto della Polizia provinciale.
L'intervento del Prof. Luigi Boitani dell'Università "La Sapienza" di Roma - uno dei massimi esperti in materia e consulente per il PATOM - ha ben sintentizzato la sfida che attende tutte le amministrazioni locali nel campo della conservazione dell'orso marsicano: "Partendo dall'esperienza abruzzese possiamo affermare che, ormai, la sfida della conservazione di questa delicatissima specie si gioca fuori dai confini del Parco".

Fonte: spoletonline.com

6 commenti:

Anonimo ha detto...

da Grizzly: finalmente parole di speranza dal Prof.Boitani,che ha espresso una valida strategia per la conservazione e la futura gestione dell'orso bruno marsicano, linea estesa finalmente su tutto l'appennino centrale.
Resta chiaramente prioritaria la protezione sul nucleo basilare del Pnalm, ma si è capito che la sfida per la conservazione -a lungo termine- di questo splendido plantigrado si gioca fuori dai confini del Pnalm....bene, speriamo che alle parole seguano i fatti....lunga vita all'orso marsicano!
Saluti a tutti da Grizzly.

Anonimo ha detto...

da Stefano.
Guarda il caso....2 giorni fa avevo lasciato un commento nel post di Jurka giusto a proposito..e dove riporto il parere di un Anonimo che e' un attore importante nel Patom e che privatamente ragiona su ipotesi simili a quelle che avevamo dibattuto tra di noi nei mesi scorsi (tra cui quella di favorire l'espansione della specie lungotutto l'Appennino centrale, magari rilocando una femmina in aree dove e' arrivato qualche maschio solitario...vedi Parco dei Sibillini..)
Saluti cordiali
Stefano

Anonimo ha detto...

Per Stefano,da Grizzly: come ben sai nei mesi passati mi sono battuto duramente, e molto ho scritto a riguardo, sulla necessità di "giocare la sfida dell'orso" soprattutto fuori i confini del Pnalm...ora noto con piacere che dalle parole espresse dal Prof.Boitani si vuole seguire questa strategia...io -attirandomi le ire di Tanti- avevo addirittura proposto di traslocare una femmina anche nei momti Alburni-Cilento, dove hanno fatto clamore due avvistamenti di orso in primavera ed un avvistamento in autunno...riguardo ai monti Sibillini, sappi che non è presente solo il mitico "Ulisse", ma sono state riscontrate le tracce di più individui..ora bisogna appurare se si tratta solo di maschi...riguardo ai Parchi "satellite" al Pnalm- cioè Maiella, Simbruini, Gran Sasso e Velino-Sirente,sono note, negli anni passati, segnalazioni di femmine con cuccioli....sarebbe importante stabilire la consistenza e soprattutto la composizione di questi piccoli nuclei e quindi agire di conseguenza....questo nuovo indirizzo di gestione, emerso a Visso -logico e di buon senso- avvalora la mia tesi che vi è un'anomala concentrazione di orsi/territorio nel Pnalm, che sfocia sovente in uccisioni di cuccioli e di femmine...quindi vedo molto positivamente,(per il marsicano) che qualche esemplare dal Pnalm, sia condotto coattivamente su altre montagne idonee, formando piccoli nuclei,in potenziale interscambio; assicurando così l'avvenire a lungo termine all'orso marsicano...
riguardo a Jurka la soluzione è più difficile da prendere, dato che è un'orsa problematica,.. anche se fosse trasferita in Friuli , non ritieni che esternerebbe comunque il suo carattere?
Ciao da Grizzly.

Anonimo ha detto...

Da Stefano x Grizzly

...si hai ragione il problema di Jurka e' quello del suo comportamento , ma l'area da dove proveniva (la Slovenia) e quella frontaliera della Carnia (Friuli) offrono meno occasioni ad un orso confidente della val rendena o di Madonna di Campiglio...un vero e proprio luna-park,in via di ulteriore sviluppo !! Uno dei motivi per cui amo l'appennino centrale e'appunto la sua selvaticita'e le sue solitudini, la montagna trentina pur con le sue bellissime montagne ed ancor piu' quella dell'Alto Adige sono troppo affollate e "pettinate" per i miei gusti!

Riguardo i Sibillini purtroppo non c'e' affatto la certezza di altri orsi oltre ad Ulisse. Tutte le tracce genetiche e le foto portano a lui. Ci fu confusione e speranza all'inizio per alcune tracce (orme..) ma che sempre secondo questo amico che lavora con il gruppo dell'universita furono male interpretate.Se hai notizie nuove al riguardo ne sarei felicissimo.
Ciao e buona domenica !!

Anonimo ha detto...

Ho appena letto un articolo del Corriere della Sera secondo cui, dagli ultimi censimenti, gli Orsi Marsicano dovrebbero essere ben 100, mentre gli orsi in Trentino circa 24!

Anonimo ha detto...

Mentre il numero degli orsi trentini e' vero ed e' il minimo certo (da analisi genetiche)perche' teoricamente qualche esemplare sarebbe potuto sfuggire al campionamento, i numeri riportati dell'orso marsicano non sono realistici e non mi stupirei che fossero stati equivocati dal solito giornalista arruffone ed ignorante (il 99 % della categoria)perche' mi auguro che almeno Pratesi (pres. onorario WWF)conosca la situazione...
Un numero attendibile e' 40-45 nell'area del Panalm e zona esterna + una decina in altre aree (Sirente-Velino Maiella meridionale,Simbruini,Duchessa,Sibillini).