"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 24 aprile 2008

Nessuna traccia dell'orso a Caggiano

Riporto (anche se in ritardo) la notizia segnalata dall'amico Stefano

«Il lavoro dei cinque specialisti alla ricerca delle tracce dell'orso nel territorio di Caggiano si è concluso in quanto non è stata rilevata nessuna traccia». Ad affermarlo, nella mattinata di ieri, è stato Giovanni Polena, direttore dell'Ufficio territoriale per la biodiversità di Castel di Sangro del Corpo Forestale dello Stato, che aveva inviato la "task-force" sulle tracce del presunto plantigrado.Gli uomini sono rientrati ieri notte e hanno relazionato a Polena sull'esito delle ricerche, risultate negative in relazione alla pur vasta gamma di indizi che un orso avrebbe lasciato con la sua presenza. «Condivido pienamente il lavoro svolto dagli specialisti - continua Polena - e la metodologia adottata. Sono contento del fatto che non si sia trattato di un orso bruno marsicano, in quanto ciò avrebbe significato la perdita di un esemplare protetto dal suo nucleo centrale nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise». Gli avvistamenti dell'esemplare, un cucciolo del peso di oltre un quintale, erano state molte negli ultimi giorni. L'animale era stato visto aggirarsi tra Capo La Serra, Valle dei Rumoli e Zemaddea, tra le due gallerie del tratto Caggiano- Isca Panzanelle. Così erano scattate le ricerche, con gli esperti provenienti dal Parco Nazionale di Abruzzo e Molise che avevano provveduto a posizionare speciali trappole per prelevare materiale biologico utile ad individuarne la specie di appartenenza dell'orso.

7 commenti:

Conte A. L. ha detto...

Sarà, io ritengo che non sia facile scambiare un orso, per un cinghiale. Gli avvistamenti negli ultimi anni si sono moltiplicati nella zona conpresa tra il Parco del Cilento e il Parco della Val d'Agri, così come ha confermato anche il sig. anonimo del precedente post. Credo che qualcosa di vero ci sia. Resta sempre l'impronta trovata a Satriano di Lucania che uno zoologo ha ritenuto compatibile con quella di un Plantigrado. Penso che le ricerche non vadano abbandonate del tutto. In italia comunque c'è bisogno di un Progetto di Protezione dell'intero arco appennino, che sia il prog. APE, o l'istituzione di un centro, o un ente per la salvaguardia della Flora e della Fauna non lo so. Abbiamo bisogno di Politiche di Conservazione unitarie, che non possono essere demandate ai parchi o alle Regioni. Dobbiamo considerare l'Appennino come un unico grande ecosistema con ampi corridoi ecologici da proteggere e gestire in modo migliore.

Anonimo ha detto...

Per il Sig.CONTE A.L.: mi voglio complimentare con te, e ringraziarti per come, con poche righe hai saputo condensare anche i miei pensieri e per come hai focalizzato i problemi.
Concordo pienamente con te che serve una gestione unitaria dell' orso,scissa da territori o regioni specifiche,e soprattutto da interessi di parte.
Va comunque ringraziato chi, in questi anni,si è occupato e continua ad occuparsi di orsi e ha gestito la popolazione del "marsicano"- quasi sempre -con scelte appropriate; riconoscerne i sudori, gli impegni e le sfide vinte nel corso degli anni anche dal PNALM; ringraziando per il loro impegno tutti, dai Dirigenti all'ultima più umile Guardia.
Ma oggi,viste le piccolissime popolazioni di orso,che lentamente si vanno formando in altri Parchi, anche in altre Regioni,questo fatto dovrebbe portare un nuovo modo di vedere le cose-(dinamiche di dispersione, corridoi ecologici,mitigazione ed adeguamento delle infrastrutture, mitigazione dei conflitti con allevatori,eventuali catture e rilasci,ecc,)- e affrontare con un approccio nuovo questi ed altri problemi, accettando nuove sfide. Sfide forse più impegnative di quelle combattute in passato, ma per certi versi ancora maggiormente avvincenti e portarle avanti solo ed esclusivamente per il "bene dell'orso".
La proposta di "RIPORTARE L'ORSO DISPERSO A CASA" è nella migliore delle ipotesi un termine e un'azione ormai anacronistica ed errata, quando non nasconda anche secondi fini ed altri interessi.
Il PNALM, con quasi un secolo di esperienza, non deve temere di perdere i turisti,dato che ormai la sua fama è consolidata ed è conosciuto in tutto il mondo, per le sue montagne spettacolari e per quello che può offrire; di contro l'orso non è, nè mai potrà costituire "un'esclusiva", proprio per la sua essenza libera.
Se è così per l'orso anche per il camoscio d'Abuzzo vale la stessa linea guida,si deve avviare una sua immediata reintroduzione sui Massicci montuosi dell'Italia centrale,(come previsto dai Progetti LIFE),anche per questa unica specie si deve impostare una politica di gestione unitaria e soprattutto a più ampio respiro, se vogliamo salvaguardare a lungo termine le nostre rare specie Appenniniche.
Tanti saluti a te e ai lettori del blog.

Anonimo ha detto...

Stefano O. commenta:

Per il camoscio qulcosa si e' fatto, ad oggi e' presente di nuovo sulla Maiella (circa 200 individui) e sul Gran sasso altri 200 ,tra cui l'area del Mt.Camicia.
Poi sui Sibillini c'e gia' un'area di acclimatazione dove e' nato un piccolo nel Maggio 2007 (puoi trovare la notizia nel sito del parco cliccando sui comunicati stampa).
Mi sembra di ricordare che le catture nel PNA di camosci per i Sibillini hanno avuto una battuta d'arresto perche' uno degli animali mori' nelle fasi susseguenti alla sua cattura,e quindi tutte le catture furono sospese per capire il perche'....non ho idea se siano riprese o meno , ma non credo.
Sulla Maiella e sul Gran Sasso effettuano regolari censimenti della specie.
Saluti a tutti.

Anonimo ha detto...

Per Stefano Orlandini:Sono d'accordo con te quando dici che qualcosa per il camoscio d'Abruzzo è stato fatto.
Infatti è noto che è stato reintrodotto, agli inizi degli anni 90, sulla Maiella- dove sono più di 200- e Gran Sasso; converrai però con me che, da allora sono trascorsi 15-18 anni, che sono un periodo di "ferma" troppo lungo.
Sarebbe interessante conoscere il motivo di questo ritardo, che si stanno prendendo per mettere in atto le reintroduzioni........
Un Progetto Life, inerente il camoscio recitava più o meno così:
entro l'anno DUEMILA il camoscio dovrà riconquistare tutte le cime poste a DUEMILA metri di quota.
Purtroppo il 2000 è passato da un bel pò di anni, ma camosci sul Sirente-Velino, su monte Vettore,sui Simbruini -Ernici, sul Matese, ecc. ecc, ancora non se ne vedono.
Per quanto riguarda il numero ,durante le operazioni di cattura, ne morirono due, a questo proposito vorrei chiederti se hai notizie in merito alle cause della morte......
Mi sembra molto strano che nel 1990 siano state effettuate spettacolari ed utilissime operazioni "da manuale"; mentre 2 anni fà ci sono scappati due camosci morti; forse hanno cambiato narcotico ? hanno cambiato veterinario?......
Sinceramente non riesco a comprenderne il motivo......
Per quanto riguarda l'area di "acclimatazione" sinceramente non sò a cosa possa servire, non si potrebbe operare come è stato fatto in passato? Cioè catturare i camosci in Val di Rose e liberarli dove servono ?
Saluti a tutti.

Conte A. L. ha detto...

Ma adesso che la forestale ha accertato ufficialmente che non c'è nessun Orso nella zona dell'Appennino Lucano cosa succederà? Le guardie Forestali del luogo sono ancora occupate nel cercare l'Orso? E soprattutto se dovesse succedere qualcosa al presunto Plantigrado di chi sarebbe la colpa?
Insomma, dato che negli ultimi anni gli avvistamenti si sono susseguiti ,non sarebbe il caso di istituire un gruppo di sorveglianza e di ricerca permanete nell'area? Sarebbe bene avviare una campagna di ricerca con più calma e maggiore cura.

Anonimo ha detto...

Per Conte a.l.: il comunicato della Forestale dice che -non è stata rilevata nessuna traccia,- ma questo non esclude - a priori- la presenza di un qualche esemplare.
Cercare le tracce di un qualsiasi animale selvatico è comunque difficile, è quasi un lavoro da "scout indiano", le tracce possono essere evidenti NELL'IMMEDIATEZZA del passaggio su idonei substrati,ma passando le ore,i giorni e le settimane tutto diventa più labile e difficilmente percettibile, anche dagli specialisti.
Ed è una fortuna che sia così, se qualunque animale lasciasse tracce marcate, stabili e fisse, sarebbe agevolmente seguito, anche dai bracconieri..........
Per quanto riguarda la protezione dell'orso. è protetto "sulla carta" da Leggi nazionali ed internazionali, e nello specifico tutte le Istituzioni devono adoperarsi affinchè le Leggi non vengano infrante.
Nel nostro caso è competente il C.F.S.,le Guardie Provinciali,i Guardiaparco e in generale, tutti i tutori delle Forze dell'Ordine.
Comunque ritengo che anche i comuni cittadini, dovrebbero vigilare sull' incolumità dell' orso, appartenendo quest'ultimo alla fauna italiana particolarmente protetta, e quindi patrimonio indisponibile dello Stato italiano, per cui ritengo chel' orso appartenga un pò a tutti noi.
Per quanto riguarda il monitoraggio a lungo termine, ho già espresso il mio modesto parere sugli altri miei interventi.

Anonimo ha detto...

Per Anonimo

No mi dispiace...ma non ho saputo niente circa le cause di morte dei camosci...segretano le buone notizie , figuriamoci quelle cattive !!

Per Conte

Non ho notizie dirette dopo quella del ritorno a casa del team di castel di sangro....ma mi auguro come accennavo in un post precedente che abbiano almeno lasciato una procedura in posto per
continuare il monitoraggio. Sicuramente avranno operato con il CFS del posto che quindi avra' almeno appreso quali sono i segni da rilevare sul campo.
La cosa piu' logica secondo me (e non dispendiosa in termini di mezzi ed impegno) sarebbe stato quella di lasciare qualche esca di quelle che usano per il monitoraggio genetico e controllarle periodicamente durante i loro normali giri sul territorio per rilevare nelle vicinanze tracce, peli o escrementi...mi auguro fortemente che l'abbiano fatto anche per evitare che al prosimo avvistamento si debba muovere di nuovo tutta la squadra.
Anzi magari tu potresti chiedere
ai forestali di casa tua se stanno facendo qualcosa del genere.... mentre io, appena posso, mi informo attraverso i miei canali.....l'importante e'essere discreti perche' sono tutti molto...suscettibili !!
Ciao
Stefano Orlandini