L’Abruzzo coordinerà il tavolo tecnico interregionale che avrà il compito di definire un Piano di azione pluriennale per la difesa e la tutela dell'orso bruno marsicano. Questo l'esito dell'incontro che ha visto riuniti nel capoluogo i rappresentanti del ministero dell'Ambiente, del Corpo forestale dello Stato, della Regione Lazio, dell'Università La Sapienza di Roma, insieme ai direttori dei quattro parchi abruzzesi e delegati delle amministrazioni provinciali di Roma, L'Aquila, Pescara, Teramo e Chieti.
La riunione ha dato ufficialmente l'avvio al programma Patom (Piano d'azione tutela orso marsicano), siglato nel luglio scorso, e che, nell’immediato, avrà come obiettivo la soluzione di alcuni dei problemi che interessano i territori contigui alle aree protette. Saranno affrontate questioni urgenti, come le tecniche di caccia al cinghiale o il fenomeno dei bocconi avvelenati che nei mesi passati ha determinato la morte di numerosi esemplari di grifoni, e che rappresentano una concreta minaccia per i nostri orsi.
Il tavolo tecnico ha poi definito il cronoprogramma di azioni da mettere in atto per la protezione della flora, della fauna e dei loro habitat dei territori abruzzesi. L'intero Patom si inserisce nella più ampia strategia di interventi legati al protocollo Ape (Appennino parco d'Europa) finalizzato a rilanciare, attraverso una serie di progetti di sviluppo sostenibile, il ruolo strategico dell'Appennino nel contesto euromediterraneo.
Il tavolo tecnico ha poi definito il cronoprogramma di azioni da mettere in atto per la protezione della flora, della fauna e dei loro habitat dei territori abruzzesi. L'intero Patom si inserisce nella più ampia strategia di interventi legati al protocollo Ape (Appennino parco d'Europa) finalizzato a rilanciare, attraverso una serie di progetti di sviluppo sostenibile, il ruolo strategico dell'Appennino nel contesto euromediterraneo.
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