Nel 1830 a Muri, vicino Berna, venne ritrovata una statuetta in bronzo che raffigura una donna seduta davanti ad un maestoso orso. Accanto alla donna è poggiato un cesto con della frutta ed uno di questi frutti viene offerto dalla donna all'animale. Sulla base della statua si legge la seguente iscrizione: "Deae Artioni/Lacinia Sabinilla" cioè "Alla dea Artio (o Artionis) da Licinia Sabinilla". Ma chi è realmente questa dea Artio?
Per i celti alcuni animali erano dei veri e propri rappresentanti degli dei sulla terra e come tale l'orso occupava un posto di primo piano (vedi post sulla mitologia dell'orso nei popoli del Nord Europa). Artio era la dea orsa, raffigurata spesso sotto le sembianze di questo animale o in sua compagnia. Era la dea della caccia, dell'abbondanza, degli animali e delle piante, legata ai boschi e alla natura. La sua sfera di influenza la rende molto simile all'Artemide greca. Non si sa molto sul conto della dea ma è molto probabile che il suo culto fosse molto diffuso nella zona dell'attuale Berna, anche se alcune iscrizioni riportanti il nome di Artio sono state ritrovate nei pressi di Treviri.
Dai post precedenti all'interno di questo blog si può vedere come molto di ciò che è stato detto a proposito di nomi, simboli e luoghi ritorni prepotentemente quando si parla dell'orso. Analizziamo per primo il nome della dea: "Artio" ha una chiara radice associata al nome celtico dell'orso (arth, art, artos) a sua volta derivato dal greco "àrctos" (per approfondire clicca qui). Questo ci può richiamare alla mente anche il parallelismo con Artemide: il nome della dea infatti può aver avuto origine proprio dal termine greco. Il legame fra la figlia di Zeus e l'orso nella mitologia greca è infatti molto forte.
Infine voglio mettere in evidenza la zona d'influenza della dea, Berna. Il nome della città deriva (come già visto) dal tedesco "bär", cioè orso, rappresentato anche sullo stemma della città.
Per i celti alcuni animali erano dei veri e propri rappresentanti degli dei sulla terra e come tale l'orso occupava un posto di primo piano (vedi post sulla mitologia dell'orso nei popoli del Nord Europa). Artio era la dea orsa, raffigurata spesso sotto le sembianze di questo animale o in sua compagnia. Era la dea della caccia, dell'abbondanza, degli animali e delle piante, legata ai boschi e alla natura. La sua sfera di influenza la rende molto simile all'Artemide greca. Non si sa molto sul conto della dea ma è molto probabile che il suo culto fosse molto diffuso nella zona dell'attuale Berna, anche se alcune iscrizioni riportanti il nome di Artio sono state ritrovate nei pressi di Treviri.
Dai post precedenti all'interno di questo blog si può vedere come molto di ciò che è stato detto a proposito di nomi, simboli e luoghi ritorni prepotentemente quando si parla dell'orso. Analizziamo per primo il nome della dea: "Artio" ha una chiara radice associata al nome celtico dell'orso (arth, art, artos) a sua volta derivato dal greco "àrctos" (per approfondire clicca qui). Questo ci può richiamare alla mente anche il parallelismo con Artemide: il nome della dea infatti può aver avuto origine proprio dal termine greco. Il legame fra la figlia di Zeus e l'orso nella mitologia greca è infatti molto forte.
Infine voglio mettere in evidenza la zona d'influenza della dea, Berna. Il nome della città deriva (come già visto) dal tedesco "bär", cioè orso, rappresentato anche sullo stemma della città.
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