"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

venerdì 7 maggio 2010

Carinzia:AAA orse femmine cercansi

La Carinzia, regione dell’Austria meridionale si trova a dover risolvere un problema. Qui infatti c’è una piccolo gruppo di orsi bruni (5-7 esemplari) dalla singolare caratteristica: sono tutti maschi. Si trovano nel comprensorio del Weissensee piuttosto vicino al confine sloveno. L’unica speranza per loro è che proprio dalla Slovenia possano giungere delle orse pronte a riprodursi con i plantigradi locali. Ma si sa che le orse sono piuttosto restie a compiere lunghi spostamenti tendendo a rimanere stanziali.

Il WWF quindi ha proposto quindi di trasferire alcune femmina dalla vicina Slovenia, divenuto ormai, visto l’alto numero di esemplari, un vero e proprio bacino da cui prelevare gli orsi per programmi di ripopolamento e reintroduzione. L'operazione sembrerebbe semplice e già brevettata visto che alcuni plantigradi sloveni sono stati trasferiti ad esempio in Trentino o sui Pirenei, ma l’ostacolo, oltre a non essere economico (20.000 euro ad esemplare) non è visto di buon occhio dagli allevatori, dagli agricoltori e dalle associazioni dei cacciatori della Carinzia. Situazione purtroppo prevedibile sebbene le autorità locali già oggi risarciscono gli imprenditori danneggiati dagli orsi.

Immagine mappa
Per arginare questa falla lunedì scorso si è svolto a Klagenfurt un vertice a cui hanno partecipato le autorità interessate. Hanno partecipato infatti l’assessore regionale per la protezione dell’ambiente Uwe Scheuch, il presidente regionale dei cacciatori Ferdinand Gorton, il rappresentante della Camera dell’agricoltura Franz Hartlieb, il prof. Georg Rauner, della Facoltà di veterinaria dell’Università di Vienna, il prof. Klaus Hackländer, dell’Università per l’ambiente di Vienna e Bernhard Gutleb,  “l’avvocato degli orsi”.

Tutti i soggetti hanno mosso obiezioni al progetto, mentre Gutleb, ha cercato di portare avanti le ragioni degli orsi austriaci. Al termine del vertice per fortuna la diplomazia e la mediazione hanno vinto rispetto ai no ed è stata istituita una commissione di studio, che nel giro di due o tre anni dovrà studiare ed analizzare le abitudini degli orsi, i danni che arrecano, i loro spostamenti e la loro vera identità, visto che non si è certi al cento per cento che siano tutti maschi. Solo al termine di questo studio si deciderà sul trasferimento delle orse slovene, coinvolgendo le autorità confinanti e preparando ed informando la popolazione locale.

Gli orsi austriaci quindi dovranno aspettare qualche altro anno prima di poter finalmente tramandare il loro codice genetico ai piccoli, cercando di incrementare il numero dei plantigradi alpini. O forse chissà, in barba a tutti seguiranno il loro istinto e si dirigeranno verso le tanto agognate orse. Per noi uomini due o tre anni sembrano pochi, ma per un orso sono veramente tanti visto il loro particolare ciclo biologico. Riusciranno a resistere? Incrociamo le dita.

1 commento:

aurochs ha detto...

L'orso è un animale utile mangia fino a 50 chili di processionarie al giorno, diffonde i semi, mangia gli insetti, le larve, tiene sotto controllo la popolazione degli ungulati. I pastori hanno ragione, perchè il plantigrado può mangiare qualche pecora, ma si può convivere seguendo alcuni accorgimenti, usare la recenzione elettrica, usare cani pastori maremmani, gli asini sono ottimi guardiani al minimo pericolo ragliano. Il governo locale può impiantare alberi da frutto per allontanare gli ursidi dagli allevamenti e allevare le api per produrre miele agli orsi.