In aprile era stata rilevata la presenza di alcuni orsi nella zona del Burgraviato. Il presidente Durnwalder aveva portato la questione in Giunta e disposto la convocazione dell'apposita commissione di esperti per decidere quali misure adottare per tutelare l’incolumità delle persone e del bestiame. Alla riunione odierna a Palazzo Widmann, coordinata dal direttore di Dipartimento Heinz Holzer, erano presenti rappresentanti dell'Ufficio caccia e pesca, della Ripartizione agricoltura, del Servizio zootecnico, del Bauernbund, della Federazione dei piccoli allevatori, dell'Associazione cacciatori, degli apicoltori, dell'Unione albergatori e del parco nazionale dello Stelvio.
"L'incontro è servito a fare il punto della situazione e a valutare le esigenze delle parti interessate prima di coordinare i futuri interventi", spiega il presidente Durnwalder, che sottolinea uno degli obiettivi del lavoro della commissione: "Garantire una informazione capillare alla popolazione sulla presenza e sugli spostamenti dell'orso, senza creare il panico ma invece garantendo il massimo di efficacia nei controlli degli addetti." Un intervento che può servire anche a scongiurare l'abbandono dei pascoli da parte degli allevatori per il timore che l'orso possa attaccare il bestiame.
Sul piano dell'informazione la commissione ha constatato i passi avanti compiuti con gli stand informativi alle fiere specializzate (ad esempio Agrialp) e l'interesse per l'opuscolo "L'orso bruno in Alto Adige." L'ultimo bilancio dei danni, nel 2009, parla di 8 pecore e tre capre sbranate e l'attacco a 4 alveari, con un risarcimento di circa 3.200 euro. Nel 2008 erano stati uccisi 41 animali, danneggiati 33 alveari per complessivi 13.400 euro di risarcimento. La commissione ha deciso di riunirsi a cadenza fissa, sicuramente a novembre (quando l'orso va in letargo) e a febbraio (prima che riprenda le sue peregrinazioni), anche per affrontare tempestivamente eventuali altri ritorni di predatori, come la lince o il lupo. "Sul piano politico resta costante il confronto con le autorità statali a Roma, per approfondire le modalità di intervento nei casi più pericolosi e coordinare le competenze nazionali con quelle provinciali", conclude il presidente Durnwalder.
Comunicato stampa Provincia Autonoma di Bolzano Alto-Adige
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