Le segnalazioni di orso sono state molteplici sia nella zona del Brenta (in particolare nei territori di Andalo, Molveno, S.Lorenzo in Banale, Stenico, Ragoli, Montagne, val Meledrio, val Brenta, val Algone, val di Tovel, Sporminore, Sporeggio, Cunevo, Tuenno) che in alta val di Non (Bresimo), sul m.te Bondone, Bleggio inferiore e in Val Lagarina.
Durante questo mese si sono avuti i primi avvistamenti dell’anno di femmine accompagnate da cuccioli nati nel 2010; in particolare è stata osservata una femmina con due cuccioli in val di Tovel ed una seconda femmina accompagnata da quattro piccoli nella zona della Paganella. Quest’ultimo caso, con ben quattro nuovi nati, è da considerarsi un evento non comune, mai accertato prima in Italia. La possibile presenza di una o due ulteriori femmine accompagnate da piccoli dell’anno nell’area della val di Non e della val Rendena rimane ancora in attesa di conferma.
L’orso maschio radiocollarato denominato M5 nei primi giorni del mese ha effettuato parecchi spostamenti in provincia di Trento (Folgaria, Rovereto, Trambileno, Vallarsa) per poi spostarsi in Veneto (Val Posina, Altipiano di Asiago, e Lessinia). Questo individuo, in Veneto ha effettuato diverse predazioni principalmente a carico di asini.
Diversi danni di plantigradi, quasi esclusivamente al patrimonio apistico, sono stati registrati anche in Trentino (Val di Ledro, Rendena, Bleggio Inferiore, Val di Non e Vallagarina).
Per quanto riguarda gli animali fuori dal territorio provinciale si segnala il rinvenimento di impronte ed avvistamenti anche in provincia di Brescia (Val Trompia e Val Camonica), in provincia di Sondrio (Val di Mello) ed in provincia di Bolzano.
ACCERTATA LA PRESENZA DI UN LUPO
Sempre nel mese di aprile, precisamente il giorno 13, personale di sorveglianza del Parco Naturale Adamello Brenta impegnato in operazioni di monitoraggio faunistico, coadiuvato da un custode forestale, ha rinvenuto una pista su neve di un grosso canide, nel Brenta nord-orientale. Seguendo la traccia è stato possibile raccogliere alcuni campioni di urina in corrispondenza di punti in cui l’animale ha svolto un’attività di “marcatura”. I campioni organici raccolti sono stati sottoposti ad analisi genetiche da parte dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Bologna. I risultati delle analisi, recentemente pervenuti, hanno confermato trattarsi di un esemplare maschio di lupo, appartenente alla popolazione italiana (Canis lupus).
Si tratta dunque di un animale, probabilmente giovane, in dispersione dall’arco alpino centro occidentale, dove dagli anni ’90 si è insediata una popolazione vitale, di provenienza appenninica. Dopo il 13 aprile non sono state segnalate in provincia altre tracce attribuibili a questo esemplare.
La presenza di un lupo, in vita, in provincia, è stata dunque accertata per la prima dopo oltre 150 anni dalla sua scomparsa e segue di un paio d’anni il rinvenimento delle spoglie del lupo della val di Fiemme, la cui provenienza, sempre determinata geneticamente, era invece balcanica. Va infine ricordato che il fenomeno di naturale espansione del lupo dalle Alpi occidentali ha portato negli ultimissimi anni a registrare la presenza di singoli esemplari anche nella vicina Lombardia, in Svizzera ed in Austria.
Nessun commento:
Posta un commento