"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

venerdì 20 marzo 2009

Si rivede Nuvoletta

Dopo un periodo di relativa calma l'orso Kj2g2 fa sentire nuovamente la sua presenza in Altopiano. Non si avevano notizie dell'esemplare di 3 anni e mezzo dal dicembre scorso dopo che si era cibato di un cervo nella Valdassa in Comune di Roana. Un silenzio tanto lungo che aveva fatto ipotizzare che fosse finalmente piombato nel letargo invernale. E invece no. "Nuvoletta", così è stato soprannominato, facendo riferimento alla capacità di spostarsi in fretta da una parte all'altra dell'Altopiano, solo nell'ultima settimana è stato avvistato e ha lasciato evidenti segnali del suo passaggio attorno ad alcune mangiatoie predisposte dal Corpo forestale dello Stato e dai cacciatori locali per dare una riserva di cibo alla fauna naturale, in particolare cervi e caprioli.
Nelle mangiatoie vengono depositati mangimi specifici per gli ungulati ma, in mancanza di altro, sono evidentemente graditi anche all'orso. La prima visita l'orso l'ha fatta sempre nella zona della Valdassa sabato scorso. Ad accorgersi del passaggio di Kj2g2 sono stati alcuni agenti forestali andati sul posto per controllare il livello del mangime nella mangiatoia. Quando sono arrivati l'orso era ancora nei paraggi, tanto che gli agenti l'hanno sentito annusare l'aria con rumorosi sbuffi, ma non sono riusciti a localizzarlo precisamente. Il secondo passaggio dell'orso è avvenuto mercoledì nelle mangiatoie del comprensorio di caccia di Gallio poste nei boschi a nord del paese. Il passaggio "galliese" di Nuvoletta è stata anche testimoniato da alcune persone che in lontananza hanno visto sulla neve stagliarsi una figura scura a quattro zampe che procedeva con l'andamento tipico dell'orso.
«Queste sono dimostrazioni che l'animale conosce veramente bene il territorio - commenta Isidoro Furlan del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato con sede ad Asiago - Sa dove procurarsi il cibo e come arrivarci nonostante i 3 - 4 metri di neve ancora presenti in alta montagna. In ogni modo si sta avvicinando la primavera e con essa maggior risorse di sostentamento per tutta la fauna compreso l'orso. Più cibo sarà disponibile e più l'orso ritornerà nei suoi luoghi consueti quindi queste puntate vicine ai centri abitati diminuiranno fino a scomparire del tutto. Da sottolineare che non rappresentano un pericolo né alle persone né agli animali domestici».

Fonte: Gerardo Rigoni - Il Giornale di Vicenza

1 commento:

Anonimo ha detto...

da Grizzly: vorrei puntualizzare che il "laccio di Aldrich" non è proprio innocuo per gli animali,così come riportato nel post.
Infatti il suo uso dovrebbe essere correlato ad un rigido protocollo di azioni,- attivate nell'attimo in cui scattano i sensori - per quanto concerne il tempestivo intervento della squadra che deve provvedere all'anestesia. Comunque non è indolore, poichè l'orso intrappolato strattona violentemente la zampa, nel tentativo di liberarsi; strattona in modo traumatico soprattutto all'avvicinarsi di chi deve provvedere a sedarlo. E' una pratica traumatica ed invasiva.
Mi risulta molto strano,da quanto posso desumere dalla lettura del post, che un laccio "armato" sia stato (apparentemente) abbandonato dando modo -e tempo- all'umano di liberarsi da esso e di recarsi presso i carabinieri; senza che il "team" addetto intervenisse tempestivamente sul posto......
Saluti da Grizzly.