"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 30 maggio 2007

Orsi e sogni

Parliamo ora dell’orso dal punto di vista simbolico. Vi siete mai chiesti cosa significhi l’orso che compare nei sogni? Io sì. Per questo mi sono rivolto a Marni che cura la “Guida dei sogni” sul portale supereva e che è un’esperta di simbologia e di sogni.

Marni ha scritto un articolo che si intitola L’orso nei sogni in cui affronta questo tema dal punto di vista della percezione che collettivamente abbiamo di questo splendido animale.

Se ne deduce che ne siamo sia spaventati che affascinati, in quanto : “Si riscontra una dicotomia nella nostra percezione dell'orso: da una parte ne avvertiamo la ferocia, la forza e il senso di pericolo, dall'altra siamo affascinati dalla sue forme ampie e rotonde che suscitano senso di calore e di dolcezza che fanno pensare al piacere del gioco ed alla tenerezza ( l'orso è ancor oggi uno dei peluche più richiesti e comprati e spesso accompagna il bambino per tanti anni o viene, fra tanti giocattoli, conservato fino all'età adulta).”

Così la ferocia e la violenza dell’orso si accostano agli aspetti più profondi e pericolosi dell'inconscio come asserito da Jung, mentre la tenerezza o la goffaggine così come le sue forme accoglienti e rotonde lo rendono il simbolo della “Grande madre terribile” e degli aspetti fagocitanti e distruttivi di questo archetipo.

Ma sono soprattutto gli istinti primitivi ed incontrollati, e la spinta naturale e potente verso la loro libera espressione, che nell’orso concentrano la loro influenza rendendolo simbolo di tutto ciò che è fuori controllo, che può esplodere in qualcosa di spaventoso, che può cambiare, evolvere o regredire senza un disegno e senza obbedire alla ragione.

Così Marni illustra le possibili interpretazioni delle immagini dell’orso nei sogni:

“Lottare con un orso ed ucciderlo nei sogni mette in scena la lotta inconscia fra gli aspetti più incontrollabili e primitivi della psiche, fra pulsioni di violenza, crudeltà sopraffazione, aggressività che vengono avvertite dalla coscienza come un pericolo da contrastare, e in questa immagine simbolica "vinte" e controllate.

Essere divorati da un orso può collegarsi al sentirsi preda delle pulsioni di cui sopra senza riuscire a controllarle, oppure doversi confrontare con situazioni che presentano le stesse istanze da cui non si riesce a difendersi.

Essere inseguiti da un orso o da orsa nei sogni deve far riflettere sul proprio contatto con gli istinti naturali e con il proprio modo di esprimerli o di reprimerli, con il proprio bisogno di accudimento o con il proprio rapporto ( forse conflittuale, fagocitante o irrisolto ) con la figura materna.” ( continua >>>)

Vi invito quindi a leggere il resto dell’articolo di Marni ed a riflettere sull’espressione dei vostri istinti ( rabbia, aggressività, volontà di sopraffazione) quando l’orso vi farà visita nei vostri sogni.

lunedì 28 maggio 2007

Non si può deportare Jurka perchè si comporta da orso

ROVERETO. Andrea Frapporti ha fondato il Pant e lo ha portato in pochi anni ad esser il movimento ambientalista con più associati nel basso Trentino. Sul caso Jurka, l'orso che si vorrebbe in qualche modo far sparire per i danni che provoca, è lapidario: "Sia in gabbia che rimandata all'estero sarebbe un fallimento. Perchè dimostrerebbe che il Trentino vuole gli orsi per farsene bello, ma li vuole finti. Che non predino, non disturbino i cacciatori, non sconfinino. Che non siano orsi, insomma. Un progetto serio avrebbe previsto l'abolizione della caccia per lasciare agli orsi le prede che la natura affiderebbe loro ,ma che la selezione porta via. A questo punto meglio nutrirli con i carnai. Li si terranno dove si vuole. Senza deportarli se fanno gli orsi".

Dal "Trentino" del 28/05/07

Ringrazio Claudio per la segnalazione ^_^

Link collegati:

domenica 27 maggio 2007

Rispetto e comprensione per gli orsi

"Un giorno, un padre ed un figlio andarono a caccia in una riserva del Nord, alla ricerca di alci e pernici per la loro prossima festa cerimoniale. Mentre camminarono attraverso dei cespugli, il padre trasmise al figlio gli insegnamenti di Anishnabie ad esempio dove camminare, come cacciare e la necessità di essere connessi con tutte le cose che li circondavano. Il padre insegnò al figlio che siamo tutti collegati con le cose meravigliose che sono state donate a tutti gli uomini.
Come si addentrarono nella machhia, il padre si fermò improvvisamente e disse al figlio di restare fermo ed in silenzio. Improvvisamente un'orsa e i suoi tre cuccioli apparvero nel sentiero di fronte a loro. Il figlio si eccitò e disse al padre di colpire l'orsa ma il padre si voltò verso di lui e disse: "Perchè dovremmo cacciarli? Non abbiamo bisogno della loro carne e i cuccioli stanno imparando dalla madre gli usi degli orsi, non ci hanno fatto alcun male".
Il padre allora guardò negli occhi del figlio e gli disse che stava per avvicinarsi all'orsa per parlarle, in modo semplice e pacifico. Il ragazzo vide il padre andare verso l'animale in modo non minaccioso, parlando la lingua Indiana in modo calmo. L'orsa si sedette ed ascoltò l'uomo, tutto il tempo, rispondendendo con dei grugniti alle musicali parole della lingua degli Ojibwe.
Il padre finì il suo discorso con l'orsa e tornò indietro dal figlio riferendogli che aveva parlato con lei e che le aveva detto che stava insegnando a suo figlio, come lei lo stava facendo con i suoi cuccioli, che nessuno avrebbe fatto del male all'altro. L'uomo spiegò a suo figlio che si sarebbero allontantati dagli orsi camminando in cerchio e così avrebbero fatto gli orsi, in senso opposto. Durante il cammino il ragazzo capì che era effettivamente connesso con tutti gli esseri viventi intorno a lui e che non era separato dal cerchio della vita, ma ne era parte integrante. Realizzò inoltre che gli uomini e gli orsi potevano parlarsi e capirsi.
La più importante lezione che imparò in quel giorno era l'inutilità di prendere la vita di un orso solo per il gusto di farlo per di più quando non erano a caccia di orsi. Quel giorno il ragazzo imparò la lingua di Anishabie per parlare con gli orsi e che doveva rispettare tutte le forme di vita."


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sabato 26 maggio 2007

Homer sogna di essere l'orso Yoghy

Una vera chicca per gli amanti degli orsi e dei cartoni animati. In questo clip, Homer sogna di essere l'orso Yoghy alle prese col solito cestino da pic-nic, accompagnato da un inseparabile Bubu/Bart...da ridere!!!

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Per sapere qualcosa di più sugli orsi presenti nei cartoni animati clicca qui

venerdì 25 maggio 2007

Bear in mind 3

E tre!
Tutti all’opening party a Milano, il 25 maggio 2007 alle h 20, presso lo STUDIO H2O. Inizia Bear in Mind 3: mostra collettiva di urban toys, con orsi e altre creature creativamente modificate. L’evento dura 3 giorni, dal 25 al 27 maggio. Bear in Mind, cioè “l’orso in mente”, ma anche “tieni a mente”, ritorna. A un anno dalla prima invasione di orsi di polistirolo, seguita da una seconda ondata autunnale, ecco che l’orso urbano triplica - come numero di edizione e come provocazione visuale. Partecipano tanti artisti e creativi, tra cui graphic designers, illustratori, fashion designers, fotografi, writers, pittori, architetti, musicisti etc etc Per l’occasione, tutti creatori di Urban Toys.

1^ provocazione > Crea il tuo orso urbano
Orsi di polistirolo personalizzati. All’inizio erano bianchi e neutri, tutti uguali. Poi, gli artisti li hanno completamente trasformati: colori, forme, accessori, metamorfosi, allusioni. Perché l’orso è un comunicatore molto trasformista. Più di 50 artisti hanno raccolto questa provocazione.

NEW!
2^ provocazione
> Crea il tuo Spiky Baby

Spiky Baby è un paper toy, un giocattolo di carta. Si scarica da internet. Si colora, modifica, rende unico. È un’invenzione semplice-semplice del designer giapponese Shin Tanaka, che ha riservato un modello per Bear In Mind 3. Una dozzina di artisti ha raccolto la provocazione.

NEW! 3^ provocazione > Crea il tuo Munny
Munny è un innocuo animaletto simpatico di vinile bianco. L’hanno voluto così quelli di Kidrobot, USA perché chiunque la possa ri-creare. Nel mondo impazziscono per Munny. E qui? Con Bear In Mind e Atom Plastic (distributore italiano di designer toys), una dozzina di artisti ha raccolto la provocazione.

Dietro a tutto questo Bear In Mind, c’è Rieko Hagiwara, che l’ha lanciato, e dice: “ero stufa delle solite cose, di una Milano piena di fashion victims. Tutti uguali, tutti scontenti. Allora ho cercato un modo diverso per esprimersi, per stare insieme, per divertirsi. Qualcosa di spontaneo: un gioco, anzi un giocattolo, all’inizio un orso. Perché un giocattolo è immediato, proietta sempre qualcosa di noi. Quindi, perché non provarci? Nel mondo – e ormai anche a Milano - c’è grande movimento attorno ai Toyz, è un fenomeno che attrae e crea communities. Provate a cliccare “urban toyz” o “vinyl toyz” su un qualsiasi motore di ricerca.”
Infatti esiste una community che interagisce su myspace e il sito www.bear-inmind.org, con una gallery di tutti gli orsi nati finora, e iniziative che escono dai soliti spazi.

Bear in Mind 3: Tenetelo a mente. Tenetevi pronti!


Bear In Mind 3
Opening party: 25 Maggio 2007 dalle h20
Mostra dal 25 al 27 Maggio 2007
c/o STUDIO H2O
via Arcivescovo Romilli 29
20139 Milano
tel 02 5693656
www.studio-h2o.it


Info e organizzazione:
Rieko Hagiwara

www.bear-inmind.org

pinkpower66@yahoo.com


Con la collaborazione di Studio H2O, Shin Tanaka, Atom Plastic, Maimeri, Robotron Radio

giovedì 24 maggio 2007

Gli orsi trentini? Sopra la media

Nell'attesa che il Ministero dell'ambiente decida le sorti di Jurka, quanti sono gli orsi trentini? E qual è il bilancio fra nuovi nati, morti e scomparsi? Nelle settimane scorse è stata avvistata una femmina con due piccoli e «per la prima volta - fa osservare la Provincia - nuovi nati sono segnalati al di fuori del gruppo di Brenta, Paganella, Gazza e Fausiòr» È la quarta cucciolata di seconda generazione, la 12ª dal 2002. Abbiamo chiesto al Servizio foreste e fauna della Provincia di fare il punto, ed ecco il quadro descritto da Claudio Groff , funzionario del servizio di via Trener dove due orsetti appena imbalsamati (un cucciolo predato dall'aquila, l'altro morto per caduta) accolgono il visitatore. Groff, sciolta la neve si riparla di orsi: quali zone stanno frequentando? «I luoghi classici del Trentino occidentale, dalla Val di Sole alla Val di Ledro. Adamello, Brenta, Paganella e Bondone, fino ai boschi di Cadine. È di pochi giorni fa la segnalazione di un esemplare sul Bondone». Chi segnala le presenze? «Automobilisti, cacciatori, persone che li avvistano. Vederli è più comune che in passato. In un anno, contiamo qualche centinaio di segnalazioni». Di cinque su nove orsi «fondatori» rilasciati non c'è più traccia. «Per l'orsa Maja c'è speranza, perché non è stata determinata la sua presenza nel 2006. Fatto curioso e interessante è che della morte di tutti e tre gli orsi trovati sono state accertate le cause naturali. Però c'è sempre la possibilità di atti di bracconaggio o investimenti». Undici orsi, fra adulti e nuovi nati, mancano all'appello. Era nelle previsioni? «Ad oggi si contano 24 piccoli, oltre agli ultimi due nuovi nati. Ma potrebbero essere di più. È un numero più elevato del previsto, come è più elevato del previsto il numero di perdite, più della metà degli orsi adulti in quattro anni. Quindi ci sono elementi di ottimismo, ma anche di preoccupazione. Nello stesso piano dell'Infs si stimano necessari da 18 a 40 anni per avere un'idea». Quanto sono accettati gli orsi dalla popolazione? «Prima del progetto, nel '97, e dopo, nel 2003, sono stati fatti rilevamenti statistici. Occorre ripeterli, a nostro avviso, Da ciò che riferisce il personale e dalle serate informative, emerge che le situazioni di crisi sono localizzate là dove gli orsi si sono resi inaccettabili. Invece, le testimonianze di chi vede l'orso non sono solo favorevoli, ma entusiastiche». La cattura di Jurka quindi dovrebbe aiutare il progetto. «Noi diamo la priorità alla popolazione di orsi, non all'orsa X o all'orso Y. Se serve sacrificare un orso, lo facciamo: basta che sia a favore della popolazione di orsi». Il numero di nati rivela una situazione positiva? «La media trentina, di 2,18 cuccioli per cucciolata, è leggermente superiore a quella europea. Chi dice che oggi nel Trentino non c'è più spazio per gli orsi, basta che guardi questo dato. È interessante il fatto che i cuccioli, ora, siano figli di orsi che hanno conosciuto solo il Trentino». C'è un rischio di deriva genetica da consanguineità? «Tre cucciolate su cinque sono figlie di Gasper e non solo di Joze: ciò riduce la possibilità di rischi. L'«imbrinding» - ci dicono gli esperti - si manifesta solo dopo un certo numero di generazioni».

Segnalato da Misty e già pubblicato sul forum Misty Mountains

Tratto dal quotidiano "L'Adige" del 23/5/2007


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Via libera alla cattura dell'orsa: l'Infs suggerisce di sostituire Jurka con un altro esemplare sloveno

L'Istituto nazionale per la fauna selvatica, referente tecnico del Ministero dell'ambiente, ha dato parere positivo alla cattura di Jurka, suggerendo che venga sostituita con un altro orso da importare dalla Slovenia. Per l'Infs, l'orsa protagonista delle scorrerie nei centri abitati, mamma di JJ Uno - «Bruno», con le sue visite spavalde fra case e pollai a lungo andare potrebbe anche compromettere il progetto Life. Ma quello dell'Infs è solo un parere tecnico, e l'ultima parola sul caso Jurka spetta al Ministero. Così come sull'eventuale rilascio (l'Infs suggerisce, ma non vincola la cattura alla sostituzione dell'orsa) serve evidentemente l'ok della Provincia di Trento. Una decisione «politica», in ogni caso. Intanto, sul fronte internazionale che era rimasto «caldo» dopo l'eliminazione del figlio di Jurka in Baviera, fra sei Paesi alpini - Germania compresa - è stata raggiunta un'intesa sulla futura gestione degli orsi. E un passo avanti è stato compiuto, stabilendo che l'abbattimento o la rimozione di un orso d'ora in poi sarà da considerarsi come «l'ultima spiaggia», ossia una scelta da prendere solo quando tutte le altre opzioni saranno risultate non percorribili. Ma andiamo con ordine, partendo da Jurka. Per la Provincia. il «sì» del Ministero dell'ambiente alla cattura potrebbe essere più vicino dopo il pronunciamento dei tecnici, che mostrano di condividere la scelta del Servizio foreste e fauna trentino. La richiesta partita interessa solo lei, l'orsa problematica, e non i suoi tre cuccioli con i quali fino a due settimane fa è stata avvistata. Visti i suggerimenti dell'Infs e le dichiarazioni del presidente della Provincia Lorenzo Dellai ( l'Adige , 26 aprile), sembra quindi improbabile che la scelta del recinto in cui rinchiuderla ricada su di una struttura aperta al pubblico. «La presenza dell'animale - spiega il direttore generale dell'Infs Silvano Toso - comporta problemi di rapporti con la popolazione e rischia di compromettere il progetto. Riteniamo che l'orsa possa essere catturata e suggeriamo, ma questa non è una conditio sine qua non, di sostituirla con un altro orso dalla Slovenia». Quanto alla struttura che dovrebbe ospitare l'animale, Toso non entra nel dettaglio. Ribadisce solo l'esigenza di «rispettare il benessere dell'animale con dimensioni e tipologia adeguate». Non è detto, dunque, che in caso di ok ministeriale Jurka finisca nei recinti di Spormaggiore o di San Romedio, che fra l'altro non sono di proprietà provinciale. Tornando invece al documento, siglato la settimana scorsa nel Lichtenstein, dichiara una comunione di intenti fra i rappresentanti di sei Paesi: Italia (rappresentata dalla Provincia di Trento su delega dell'Infs), Austria, Germania, Svizzera, Lichtenstein e Slovenia. Un documento giunto al terzo incontro tecnico, dopo quelli di Trento e di Coira, con il quale i sei Paesi hanno gettato le basi per una collaborazione più stretta e, soprattutto, per una gestione condivisa della specie sulle Alpi. Oltre al nucleo di orsi trentini, stimato attualmente in 24 esemplari, sul territorio fra le Alpi Giulie e la Confederazione elvetica c'è la presenza di un secondo nucleo di orsi imperniato sulla Carinzia austriaca e ci sono esemplari isolati (soprattutto maschi «erranti») che valicano la frontiera italo-slovena affacciandosi in Friuli o in Carinzia. Oltre a considerare l'abbattimento o la rimozione come opzioni «estreme», il documento siglato in Lichtenstein prevede fra le varie opzioni anche la possibilità di reintrodurre l'orso sulle Alpi. I canali di comunicazione diretti fra i responsabili trentini, austriaci e tedeschi sono già attivi. A rimarcare le differenze, dopo questo documento, rimangono semmai le strutture di gestione, che sono pubbliche nel caso trentino e in quello bavarese, ma su esclusiva base volontaristica in Austria, dove peraltro la popolazione di orsi è in calo. A testimoniare l'interesse tedesco dopo il caso di JJ Uno/«Bruno» c'è la presenza in Lichtenstein, la settimana scorsa, di un rappresentante del governo federale giunto da Bonn, sede del ministero competente.

martedì 22 maggio 2007

SondaggiOrso

Da oggi parte una nuova rubrica, quella dei sondaggi. Forse sono stato preso anch'io dal clima elettorale di questi giorni. Troverete il modulo per votare nella colonna a destra, basterà cliccare sul nome a cui volete dare la vostra preferenza e poi sul pulsante "vota". Fatto questo vi appariranno i risultati del sondaggio. In base a questi dati cercherò di inserire nei futuri post gli argomenti che vi interessano di più o le tematiche a voi più care. Il primo sondaggio è piuttosto generico, vi chiedo infatti qual è il vostro orso preferito fra:
  • Orso bruno
  • Orso polare
  • Orso nero americano
  • Orso dagli occhiali
  • Orso labiato
  • Orso malese
  • Panda
Ho inserito nel sondaggio soltanto le specie principali, escudendo (volutamente) le sottospecie: non troverete ad esempio l'orso bruno marsicano che logicamente è stato racchiuso nella categoria orso bruno. . Il sondaggio durerà circa un mese quindi abbiamo tutto il tempo per raccogliere tanti tanti voti.

Votate, votate, votate!!!!

Una preghiera per mio fratello, l'orso

O Grande Spirito, tu che tutti ascolti, ti prego per mio fratello, l'orso.

Fa che la dolce luna brilli nelle sue notti da bambino: in questo modo lui si ricorderà sempre del calore di sua madre.

Fa che il suo coraggio sia continuamente rinnovato dai fiori dei boschi: in questo modo potrà muoversi fra loro senza pena.

Dona alle sue gambe potenza e destrezza: in questo modo lo faranno sempre correre in libertà.

Fa diventare più acuto il suo udito e il suo olfatto: in questo modo fiuterà ogni pericolo.

Fa che tutti gli uomini, che amano la bellezza e la forza, lo seguano nel suo cammino: in questo modo l'orso non perderà la strada e ritroverà la sua tana.

Fa che tutti gli esseri umani amino la vita e rispettino quella degli altri: in questo modo nessuno dovrà dispiacersi dei propri errori.

Infine, fa che il mio selvaggio fratello orso viva per sempre libero, finché il sole risplende nel cielo.

Questa è la mia preghiera o Grande Spirito, per il mio fratello orso.

Questa preghiera è stata scritta da uno degli ultimi grandi capi indiani, Capo Dan George (24 luglio 1899 - 23 settembre 1981). Nato in una riserva della Columbia Britannica si è distinto per la sua attività di sensibilizzazione alla causa degli Indiani d'America, per la divulgazione della cultura dei nativi, come scrittore e come attore in molti film di successo (uno fra tutti "Piccolo grande uomo" con Dustin Hoffman in cui ottenne anche una nomination all'Oscar).


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Il panda....il miglior amico dell'uomo

Adorate i panda? Vorreste averne uno tutto vostro? E magari portarlo al parco a fare una passeggiata? C'è qualcuno che ci ha già pensato. Camminando per la città cinese di Chengdu infatti potreste incontrare lui....


Peccato che sia semplicemente un cane (un chow chow per la precisione) che "per la sua gioia" è stato tinto di bianco e nero dalla sua padrona per essere uguale in tutto e per tutto ad un panda! Pensate che la sua "povera" padrona è stata fermata ben 36 volte dalle forze dell'ordine perchè sospettata della detenzione illegale di un panda. Ecco altre foto...


Ammettetelo, ora ne volete uno anche voi.....

lunedì 21 maggio 2007

Russia, eliporto bloccato da orso. L'animale impedisce il decollo dei veivoli.

Passeggia sulla pista di atterraggio, ignorando il via vai dei velivoli. Da giorni un orso affamato sta terrorizzando l'eliporto di Eniseisk, uno dei principali punti di collegamento per la cittadina della regione siberiana di Krasnoiarsk. Il plantigrado non ha paura degli esseri umani, verso i quali ci ha fatto l'abitudine. Per la sicurezza dei piloti e dei passeggeri, l'eliporto è stato chiuso. Inutili tutte le battute di caccia. L'animale - secondo l'agenzia Itar-tass - è apparso per la prima volta nello scalo alcuni giorni fa. Spaventato dal rumore di un elicottero in fase di atterraggio, è fuggito spaventato , nascondendosi in un vicino bosco. Ma il giorno dopo, evidentemente abituatosi al frastuono, si è ripresentato di nuvo in pista. La sua presenza ha costretto i responsabili a sospendere decolli e atterraggi, per timore di aggressioni a piloti e passeggeri. I cacciatori sono stati allertati, ma per ora l'orso è riuscito a eludere i fucili e l'eliporto resta bloccato. Il timore è che decida di passare dall'eliporto alla vicina cittadina, mettendone in pericolo gli abitanti.

Fonte: TGcom

domenica 20 maggio 2007

Orsi "ballerini" torturati in India e Pakistan

Creato da una premiata agenzia pubblicitaria, questo filmato fa letteralmente accapponare la pelle. Guardatelo...
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E volete sapere la cosa più spaventosa di tutte? Gli “orsi ballerini” in Pakistan e in India vengono spietatamente torturati quando hanno appena un anno di età.
Nessun animale deve sopportare questo tipo di abuso. Non sostenete mai gli spettacoli per le strade che hanno come protagonisti gli orsi e se viaggiate in India e Pakistan, se vedete che dei turisti incoraggiano uno spettacolo del genere, parlategli delle crudeltà alla quale questi animali sono sottoposti. Se vedete qualcuno che forza un orso a "ballare" denunciatelo immediatamente alla polizia.
Sebbene sia illegale catturare gli orsi sia in India che in Pakistan, più di 1,600 orsi labiati vengono forzati a "ballare" dai madaris - gli uomini che catturano e imprigionano gli orsi.

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I cuccioli di orso - che hanno circa un anno - urlano per l'agonia patita a causadegli aghi arroventati che vengono inseriti nei loro nasi e per le grosse corde che poi vengono inserite al loro interno. Quando le corde vengono tirate, gli orsi si alzano in piedi e ballano. La maggior parte dei loro denti viene strappata e sono obbligati ad esibirsi per più di 12 ore al giorno. Gli orsi sono addestrati a ballare in un regime di dolore ed inedia.
Molti cuccioli muoiono prima dell'inizio dell'addestramento a causa dello stress dovuto alla cattura, alle terribili condizioni di trasporto, per la fame la disidratazione e il duro trattamento. Anche se la specie di orso usata in questi spettacoli (
Melursus ursinus) vive in natura anche fino a trent'anni, in queste condizioni è raro che gli orsi superino gli otto anni.

Vi preghiamo di scrivere ai Ministeri dell'Ambiente del Pakistan e dell'India ed esortarli a rafforzare le leggi che prevengono l'allevamento degli orsi e per condannare l'attività dei madaris.

Per inviare una lettera ai due ministeri clicca qui


Attenzione, dopo aver firmato, vi apparirà un modulo per diffondere la petizione ai vostri amici inserendo semplicemente alcuni indirizzi email, non esitate a farlo, più ne siamo prima finirà questo scempio!

Dal sito del PETA (People for the Ethical Treatment of Animals)

Favola...

C'era una volta una femmina di panda che aspettava la nascita del suo cucciolo. Quando il piccolo venne alla luce...

...era così piccolo e fragile che sembrava più un gattino che un cucciolo di panda…

Le attenzioni, le cure e il tempo a lui dedicato fecero in modo che divenne un cuccilo bello e sano…

In una settimana già si atteggiava come un animale grande e potente, annusando l'aria intorno a lui…

Al venticinquesimo giorno il cucciolo iniziò ad assomigliare ad un panda...le classiche macchie nere apparvero sul suo corpo, ma il piccolo era ancora cieco…

Dopo 30 giorni il cucciolo sembrava un maialino ..

Con un paio di giorni in più, divenne un cucciolo di panda capace di giocare e di nutrirsi autonomamente.

Il cucciolo divenne vivace e dormiva come un bambino…

E alla fine il cucciolo raggiunse i tre mesi di età…Tanti auguri!

I mammiferi nacono e si sviluppano allo stesso modo degli uomini. Purtroppo ancora oggi molte persone non si preoccupano della loro sorte e dell'ambiente che ci circonda.

sabato 19 maggio 2007

Domenica 27 Maggio 2007: Una giornata con l'orso


E' l'orso il protagonista indiscusso del Centro visitatori di Spormaggiore che, nella giornata del 27 Maggio, propone visite guidate all'omonima "Casa del Parco" e all'area faunistica dove si possono vedere gli orsi. Inoltre, i bambini potranno partecipare ad un laboratorio creativo coordinato da Fulvio Bernardini ("Fulber"), creatore dell'orso "Osvaldo", la mascotte del Parco.

Anche in Puglia nascono gli orsi polari...ma nessuno la sa!

L’hanno chiamato Snowy. Facile capire perché: ha il pelo morbido e bianco come la neve. Ed è l’ultimo di una serie di cuccioli (150 l’anno) nati allo Zoosafari di Fasano, un parco di 140 ettari, in Puglia.
Snowy è un orso polare ma non si sa ancora se maschio o femmina visto che la mamma e la sua stazza non lasciano avvicinare nessuno. Lei è Marissa, nata in Svezia nel 1993 e arrivata in Italia nel 1994 dove ha conosciuto Felix, un tedesco classe ‘94. C’è anche una sorellina, Noel, nata nel 2003 ma già indipendente dalla famiglia: se n’è andata allo zoo di Copenhagen. Si, gli orsi polari sono così: nascono, si amano e figliano in cattività, dove non c’è pericolo di scioglimento dei ghiacciai e quindi di estinzione (la World Conservation Union l’ha di recente inserito fra le specie a rischio). E capita anche che condividano la loro gioia con specie dell’altra parte del mondo. Perché a far compagnia al candido cuccioletto, a Fasano, sono arrivati anche i piccoli Lemuri Catta, delle proscimmie del Madagascar. “Si tratta di animali ormai rari” spiega Fabio Rausa, direttore dello zoo di Fasano. “Ragione per cui l’evento ci rende doppiamente orgogliosi”.
Il parco è il più grande d’Italia e vanta il maggior numero di specie d’Europa. Si estende ai piedi delle colline della selva di Fasano, tutta macchia mediterranea, a soli 7 chilometri dal mare. E qui gli animali vivono in assoluta libertà, senza sbarre o barriere. E così possono essere visti e ammirati, in totale libertà. Peccato solo che spesso non ci si renda conto della funzione che parchi come questo rivestono per la protezione faunistica. Mettiamo il caso di Snowy, passato sotto silenzio in Italia: “Siamo meravigliati per l’ampio spazio dedicato a Knut, l’orso polare nato allo zoo di Berlino” continua Rausa.
Possibile che per noi italiani l’erba del vicino sia sempre la più verde?

dal blog di Panorama

domenica 13 maggio 2007

Orsi in campania?

Ho ricevuto una email da Angelo che mi chiede:
Ciao, mi chiamo Angelo
volevo alcune informazioni (curiosità)
sulla presenza storica dell'orso marsicano in appennino.
Abito in un piccolo paese ricadente all'interno del P.R. Monti Picentini (Campania). Il nome di alcune località fanno pensare alla sua antica presenza (es.varco dell'orso, vallone dell'orso). Questa mia supposizione è fondata?
Fino a quali epoche poteva essere presente?
E da qualche tempo che mi incuriosisce la figura dell'orso, speriamo che possa avere informazioni dettagliate e che nel più breve tempo possibile si realizzi il mio sogno e cioè quello della presenza dell'orso all'interno del Parco dove vivo.
Grazie.
Mi dispiace deluderti Angelo, ma il Parco Regionale dei Monti Picentini (situato in Campania fra le provincie di Avellino e Salerno) non ospita nessuna popolazione di orso bruno. Gli unici nuclei presenti attualmentein Italia (vedi mappa a fianco) sono quello delle Alpi orientali e centrali e quello dell'Appennino centrale . Il primo nucleo è composto da circa 20 esemplari, il secondo, più numeroso da circa 40.
L'orso marsicano sugli Appennini ha avuto una storia piuttosto travagliata fatta di persecuzioni, distruzione dell'habitat e riduzione delle prede che ha ridotto le popolazioni locali a mere isole di presenza.
L'esistenza di toponomi come quelli da te elencati (varco dell'orso, vallone dell'orso) può far pensare ad una ipotetica presenza del plantigrado in Campania, ma senz'altro in tempi remoti. Devo purtroppo disilluderti su una futura presenza dell'orso nella tua regione: ogni specie ha bisogno, per diffondersi di una buona presenza sul territorio ed una certa continuità di habitat che la possa portare ad uscire dai propri confini. Va detto comunque che gli orsi tendono a spostarsi anche di centinaia di chilometri dal loro territorio: nelle Alpi ad esempio sta avvenendo uno sconfinamento di orsi dalla Slovenia che non può che far bene ai nostri orsi, permettendo così un aumento nel numero e quindi nella difusione. Temo però che questo scenario sia piuttosto improbabile per il Parco dei Monti Picentini.
Spero di aver risposto in modo esaustivo alla tua domanda.

Se vuoi avere costantemente notizie sugli orsi ti consiglio di iscriverti alla newsletter che trovi a lato.

Ciao, Enzo


Auguri a tutte le mamme

Il Blog dell'OrsoBruno fa un augurio a tutte le mamme
con questa gallery a loro dedicata ....

venerdì 11 maggio 2007

Le nuove foto di Tunk

Ecco Tunk fra le braccia del suo veterinario...

...e fra quelle più dolci della sua mamma!

Si ringrazia Parksmania per le foto

mercoledì 9 maggio 2007

Schede dei Plantigradi

In questa sezione sono inserite schede zoologiche sulle varie specie di plantigradi che popolano il nostro pianeta. Basta cliccare sul titolo per collegarsi alla scheda che si vuole visualizzare:

L'orso

- Anatomia generale

Orso Bruno (Ursus arctos):
- Generalità
- Riproduzione
- Segni di presenza

Orso Polare (Ursus maritimus):
- Generalità

Orso delle caverne (Ursus spelaeus)
-Generalità

martedì 8 maggio 2007

E piano piano siamo arrivati a 3000



Il PC ecologicamente corretto

Questo post con gli orsi non c'entra niente, ma ho voluto inserirlo comunque per "promuovere" una simpatica applicazione per il nostro PC. Si chiama CO2 Saver ed è una barra che permette di configurare il PC in modo tale da risparmiare la maggior quantità di energia elettrica riducendo quindi (nel nostro piccolo) l'emissione di CO2. Ha dimensioni veramente ridotte (circa 200 kb) e permette inoltre di visualizzare la quantità di anidride carbonica risparmiata da noi e da tutti gli altri utenti nel mondo. La barra è dotata inoltre di una stringa di ricerca configurabile a nostro piacere. CO2 Saver può essere scaricato qui.


venerdì 4 maggio 2007

Tunk, un cucciolo d'orso tutto italiano

Al Parco Natura Viva di Bussolengo, Verona, lo scorso 2 Febbraio è nato Tunk, un buffo esemplare di orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus), così definito per la maschera chiara a forma di cerchio che circonda i suoi occhi e che contrasta con la folta pelliccia nera. Il nome Tunk, è stato dato al piccolo per contapporsi a Knut, l'orsetto bianco star del momento, per differenziare le storie dei due orsi che sono già completamente diverse: Knut è bianco e la mamma lo ha rifiutato fin dalla nascita, mentre Tunk è nero e la sua mamma è molto affettuosa e protettiva. Da subito infatti la madre lo ha accudito e protetto dagli estranei: solo pochi giorni fa, per la prima volta, Tunk è stato separato da lei per essere sottoposto alla visita medica. Il cucciolo, che al momento della nascita pesava all'incirca mezzo chilo, è già notevolmente cresciuto: pesa 7 Kg e mezzo e gode di ottima salute. I genitori del curioso orsetto, Luis (il papà) e Bahia (la mamma), sono una coppia fissa del Parco Natura Viva da ormai 12 anni. Il primo è nato nel 1993 ed é arrivato al Parco nel 1994 dal "Durrell Wildlife Conservation Trust" di Jersey, mentre la seconda, nata anch'essa nel 1993, è giunta al Parco nel 1995 dallo Zoo di Dortmund in Germania.
Tunk è l'unico cucciolo di orso dagli occhiali attualmente in Italia ed il Parco Natura Viva è l'unica struttura che ospita questa specie originaria del Sud America, a rischio di estinzione a causa della selvaggia deforestazione dell'habitat lungo la fascia tropicale delle Ande. Il Parco Natura Viva è coinvolto attivamente nella conservazione dell'Orso dagli occhiali attraverso il "Progetto Biodiversità", che si propone la sensibilizzazione alla conservazione della biodiversità dell'Ecuador e la raccolta fondi per l'acquisto di porzioni di foresta, l'unico modo per salvaguardare questi ambienti dalla definitiva distruzione.
I fondi raccolti dal Parco sono destinati alla fondazione Otonga presieduta dal prof. Giovanni Onore, direttore del museo della pontificia Università Cattolica di Quito (Ecuador). Onore, in collaborazione con l'associazione Bioforest, si occupa di progetti di conservazione delle foreste vergini sia con la vendita di oggetti in avorio vegetale prodotti dagli indios dell'Ecuador che con la vendita di un piccolo libro, ideato da scrittori ed illustratori ecuadoregni, dal titolo "Lo Scarabeo d'oro": una simpatica favola ambientalista che ha come protagonista proprio l'orso andino. Tunk quindi, così piccolo, ricopre già l'importante ruolo di ambasciatore della salvezza delle foreste dell'Ecuador.

Per vedere i video dell'orsetto Tunk clicca qui (necessita di registrazione) o qui

giovedì 3 maggio 2007

Gli orsi polari ricorrono al cannibaismo

Gli orsi polari nel Mare di Beaufort meridionale hanno iniziato a nutrirsi dei propri simili secondo un recente studio della pubblicazione online Polar Biology. Il cibo principale degli orsi polari in quest'area, la foca anellata (Phoca hispida), è accessibile solo attraverso le banchine di ghiaccio. I cambiamenti climatici globali hanno sciolto queste aree, tagliando fuori gli orsi dalla loro fonte di cibo e forzandoli al cannibalismo.

Gli orsi polari spesso uccidono i loro piccoli come forma di controllo della popolazione, territorialità e riproduzione, ma l'uccisione reciproca per motivi di alimentazione è stata raramente testimoniata fino alla pubblicazione di questo studio. Lo studio cita anche il primo esempio di una madre di orso poalre attaccata e uccisa nella sua tana poco dopo aver dato alla luce i suoi cuccioli.

"Durante i 24 anni di ricerca sugli orsi polari nel Mare di Beaufort meridionale, regione dell'Alaska del Nord e 34 anni nel Canada nord occidentale, non abbiamo mai visto casi di orsi polari inseguire, uccidere e cibarsi di altri conspecifici" affermano gli scienziati nello studio.

"Questo non è uno spot della Coca Cola" dichiara Deborah Williams della Alaska Conservation Solutions.
Alcuni ambientalisti stanno preannunciando la completa scomparsa degli orsi polari per la fine del secolo a causa del riscaldamento globale.

Tratto dal blog Zooillogix

martedì 1 maggio 2007

La strage degli orsi in Romania

Il fatto che in Romania viva la metà degli orsi d’Europa dovrebbe rendere orgogliosi i romeni: le statistiche infatti dimostrano una ricchezza unica in tutto il continente dove questi animali sono sempre meno.
Oltre alla caccia però, che ogni anno causa la diminuzione degli orsi nell'ordine di centinaia di unità, esiste un'altra piaga: la tenuta in cattività e i maltrattamenti subiti da decine di orsi. Molti esemplari vengono tenuti presso ristoranti dove gli avventori si divertono a guardarli e dar loro qualcosa da mangiare.
Attualmente in Romania è in corso una campagna per la liberazione degli orsi tenuti in cattività. Le organizzazioni “Libearty” e “Hotnews.ro”, promotrici dell’iniziativa, si battono nel tentativo di convincere i “padroni” di orsi ma anche le autorità locali a liberare gli animali che verrebbero poi portati in una riserva appositamente costituita per loro vicino a Zarnesti-Brasov.
Venti orsi sono stati sino ad ora salvati e vivono nella riserva di Zarnesti mentre una trentina sono ancora prigionieri in piccole gabbie di ferro e cemento presso ristoranti e pensioni. Senza poi considerare gli orsi dei circhi oppure quelli dei giardini zoologici, veri inferni per gli animali in Romania. Questi ultimi sono stati trasformati in oggetti comici, umiliati, venduti, tenuti in gabbie, condannati ad una vita da incubo. L’iniziativa promossa da “Libearty” e “Hotnews.ro” non ha purtroppo ancora raggiunto una rilevanza mediatica. I promotori denunciano un impegno delle istituzioni praticamente nullo, a partire dal far rispettare la legislazione vigente in materia. La Riserva Libearty occupa, nella località di Zarnesti-Brasov, sessanta ettari di foresta di quercia e fu inaugurata un anno fa, risultato di un progetto internazionale tra l’Associazione “Milioni di amici” di Brasov, il comune di Zarnesti che ha messo gratuitamente a disposizione il terreno, e la Società mondiale per la tutela degli animali (WSPA) che ha stanziato finora oltre un milione di euro. Qui gli orsi recuperati provano ad abituarsi con la vita in semilibertà. Hanno bacini di acqua, alberi attrezzati per arrampicarsi, cibo e alloggi individuali. Nel loro caso si tratta di un passaggio non facile dall’agonia all’estasi.
L'appello di liberare gli orsi non ha provocato reazioni da parte delle autorità ma sono state centinaia le reazioni della gente comune. Molti raccontano su internet i casi disperati di orsi incontrati vicino ai ristoranti, alle pensioni in montagna, nei giardini zoologici.
Intanto per uccidere gli orsi – dei quali poi viene venduta la pelliccia - si continua a impiegare un metodo atroce. Buste di plastica vengono unte con lardo di maiale. Gli orsi le mangiano e muoiono soffocati. La pelliccia viene poi venduta per qualche migliaio di euro ai cacciatori stranieri “meno fortunati”.
Le autorità romene per permettere un alto numero di capi abbattutti spesso gonfiano le cifre artificialmente. Secondo le statistiche ufficiali il numero degli orsi sarebbe cresciuto lo scorso anno da 5700 a 7350 unità. E quindi per la stagione di caccia 2007-2008 ne potranno essere abbattuti 350. Secondo Libearty invece il numero totale degli orsi in Romania non supererebbe 3500-4000, ne verrebbero uccisi il 10% del totale nonostante la crescita naturale sia del 4%. Il perché di questa mistificazione delle cifre è facile da comprendere. Per ogni orso abbattuto si paga una tassa di 10.000 euro, una cifra considerevole. La romania è nei fatti l’unico paese dove si organizzano delle vere e proprie cacce all’orso: centinaia di esemplari ammazzati all’anno, non come in Bulgaria o nella Slovacchia dove è permesso, scrive la stampa di Bucarest, la caccia a 10-20 orsi. Per le autorità tutto questo è giustificato dal fatto che gli orsi sarebbero troppi. E non poche volte si invoca pure il fatto che gli orsi affamati scendono pericolosamente verso i villaggi. Ma sarà la caccia sfrenata una soluzione adeguata a questi problemi?