"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 30 luglio 2008

Gemma è tornata...

...e si lascia dietro una traccia inconfondibile: "Gemma ladra di polli", "Gemma torna sul luogo del delitto", "Gemma fa strage di polli", "Blitz dell'orsa Gemma", "Gemma sbrana 100 polli".
Gemma è un orsa che fa sempre parlare di se, anzi ormai in Abruzzo è L'ORSA per antonomasia, una vera e propria presenza costante. Ogni anno con i suoi cuccioli fa visita ai paesi del PNALM, portando così la bella notizia che lei c'è ancora, così come i suoi piccoli.
I polli saranno risarciti dal Parco, gli allevatori hanno già iniziato a piazzare sistemi di difesa contro gli orsi
: e allora perchè continuare a colpevolizzarla, a farla apparire come una criminale, quando il suo comportamento, purtroppo è solo l'effetto di crimini che noi abbiamo commesso, verso la natura e verso gli stessi orsi? Li abbiamo abituati con i carnai a preferire le galline a ciò che normalmente i nostri boschi e le nostre valli offrivano, li abbiamo obbligati a rovistare come mendicanti nei cassonetti, li abbiamo allontanati da quelli che una volta erano i loro spazi per lasciare il posto ad attività economiche invasive e non rispettose di chi come Gemma ha bisogno di spazio e cibo.
Scrivendo queste righe mi viene in mente ciò che successe agli indiani d'America. I bianchi arrivarono nel Nuovo Mondo come invasori, attribuendosi la proprietà di quelle terre già abitate: gli indiani vennero prima allontanati, successivamente sterminati e poi, quando era tormai troppo tardi rinchiusi dentro delle riserve. La storia si ripete purtroppo, sempre.
Ladro no è chi ruba dei polli per dar da mangiare ai propri cuccioli, ladro è chi si appropria indebitamente di ciò che non gli appartiene...i ladri siamo noi.

lunedì 28 luglio 2008

Avvistato orso fra Marche ed Umbria

Moltissime segnalazioni in pochi giorni. Tant’è che si sono addirittura alzati in volo due elicotteri del corpo forestale per cercare (sorvolando la zona a bassa quota) l’orso bruno marsicano che si aggirerebbe sul versante appenninico tra le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo. La prima a vederlo è stata la signora Maria, 45enne di Apecchio (Pesaro Urbino): "Domenica andavo per ciliegie quando me lo sono trovato davanti — racconta —: era grosso, marrone scuro e camminava spedito tra l’erba alta. A un certo punto si è fermato, si è alzato in piedi e ha drizzato le orecchie. Era enorme, ho cercato un bastone ma non c’era... e allora presa dall’agitazione ho iniziato a battere le mani. Lui si è girato ed è andato via". Altre testimonianze parlano addirittura di un’orsa con un cucciolo. "Io ho capito — aggiunge un boscaiolo di Valibona — che gli elicotteri cercavano due orsi fuggiti dal Parco nazionale degli Abruzzi". Secondo gli studiosi, l’animale in questione è sicuramente un orso marsicano, proveniente dal Parco Nazionale degli Abruzzi. I soggetti presenti nel parco si spostano abbastanza comunemente fino ai Sibillini; molto più raro è il caso di uno «sconfinamento» fino al pesarese. Con ogni probabilità si tratta di un maschio giovane, soggetto di per sè abbastanza errabondo.

Fonte

PS per tutti i lettori del blog: STO TORNANDO! domani concludo la sessione d'esame e poi tutti in vacanza!!

sabato 19 luglio 2008

Investito e ucciso cucciolo di orso

Un cucciolo d'orso dell'anno, uno dei nuovi nati dell'inverno scorso, è stato trovato morto ieri alle prime luci dell'alba ai bordi della strada provinciale tra Preore e Villa Rendena, in località Sesena. È la stessa zona in cui, nel 2005, un'infermiera di Preore, alla guida della propria auto, investì un grosso orso mentre, alle 6 e mezzo del mattino, rientrava a casa dal lavoro. Il cucciolo, che aveva la mandibola fratturata e pesava già una ventina di chili, molto probabilmente è stato investito da un veicolo in transito nella notte, forse mentre, al seguito della madre, attraversava l'asfalto, protetto dal buio. Nessuna notizia, a ieri, dell'investitore, il quale ha comunque diritto all'indennizzo degli eventuali danni riportati. Forse - ma questo potranno confermarlo solo le analisi genetiche - l'orsetto faceva parte della cucciolata di Daniza, orsa arrivata in Trentino nel 2002 e che è abituale frequentatrice dei boschi della zona. E forse il cucciolo investito ha attraversato la strada per ultimo, zampettando dietro i fratelli al seguito della mamma. Se le analisi confermassero che era figlio di Daniza, sarebbe il secondo caso di perdita del terzo cucciolo per questa orsa prolifica: nella zona di Stenico, anni fa un orsetto figlio di Daniza era rimasto vittima di una caduta ed oggi - insieme ad un cuccioletto di Maja, predato da un'aquila sul Brenta e recuperato - è custodito imbalsamato al Servizio foreste della Provincia. La morte dell'orsetto a Sesena fa seguito a quella della femmina di due anni e mezzo, annegata nel lago di Molveno in giugno durante un tentativo di cattura per monitoraggio. Ma nonostante le perdite, la famiglia Yoghi resta in aumento costante: le cucciolate registrate in Trentino a partire dal 2002 sono state 13, con almeno 27 nuovi nati. A questi si devono aggiungere i cuccioli di quest'anno, che dovrebbero essere tre: in due casi la nascita di tre piccoli, in un caso la nascita di due. Solo le analisi genetiche potranno confermare le nuove cucciolate, ma a fronte di 8 nuovi nati e di 23 orsi accertati a fine 2007, gli esemplari in circolazione sono ormai quasi una trentina (29, visti i due decessi di quest'anno). Il ritrovamento del cucciolo conferma comunque l'importanza della zona di Sesena - in sinistra orografica del Sarca - come «corridoio» ursino. Il 4 novembre 2005 vi era stato investito un altro esemplare di orso, che pur danneggiando vistosamente l'auto della sfortunata autista, aveva ripreso la sua strada nei boschi. Ad ogni modo, visto il ripetersi di casi di investimento di fauna selvatica, la Provincia ha comunicato l'intenzione di adottare lungo quel tratto di strada misure di segnalazione specifiche. In totale negli ultimi tre anni, i casi di orsi investiti in provincia di Trento ammontano a cinque, considerato anche quello avvenuto in data odierna che è anche l'unico caso in cui l'animale coinvolto è deceduto. Chi avesse investito l'animale, come detto, ha diritto al risarcimento dei danni subiti: una deliberazione della giunta provinciale (la n. 2296 del 2006) stabilisce che i danni materiali subiti dal veicolo che investe un orso possono essere indennizzati, così come eventuali danni riportati da conducente e passeggeri in incidenti stradali derivanti da investimenti di orso.

fonte: l'Adige.it

venerdì 18 luglio 2008

Segni di vita sul blog...

Questo post è scritto per dare un segno, quello che sono ancora vivo e vegeto, al di là della mia totale assenza sul blog. E' un periodo un pò impegnativo visto che sto preparando un paio di esami (sono fra gli ultimi per fortuna) e non ho molto tempo ne per me ne per il blog...intanto vi lascio con questi due divertenti video che oltre a farvi fare 4 risate, vi faranno anche riflettere...logicamente gli orsi sono i protagonisti!





martedì 8 luglio 2008

Il ritorno di mamma orsa

Riporto in questo post un articolo del mio amico Ferdinando Mercuri pubblicato su "Il Tempo":

ORTONA DEI MARSI: È tornato a farsi sentire, e vedere con una certa frequenza, il plantigrado nella Valle del Giovenco. È dell'altra sera una scorribanda negli orti delle abitazioni all'immediata periferia del centro abitato di Ortona dei Marsi.

Ma già da qualche giorno la sua presenza era stata segnalata da alcuni anziani della frazione di Santa Maria Maddalena, che lo avevano visto a più riprese nei pressi delle fontane del piccolo agglomerato che conta non più di una ventina di abitanti. Quasi sicuramente, giurano quanti hanno visto il plantigrado l'altra sera ad Ortona, deve trattarsi di Generoso: l'orso che da qualche hanno ha eletto a proprio habitat la Valle del Giovenco e il territorio di Ortona in particolare. Ma non ha disdegnato anche qualche puntatina sull'altro versante del Giovenco, nella zona di Venere. L'incontro ravvicinato con l'animale lo ha fatto prima Angelo, che da Ortona, percorrendo una stradina interna, cercava di raggiungere l'abitato di Santa Maria Maddalena. L'orso si è parato davanti alla sua macchina, mentre usciva da un anfratto, alzandosi sulle due zampe. Poi l'abbaiare dei cani ha richiamato l'attenzione di altre persone, che hanno visto l'orso che si allontanava, guadagnando la strada verso il bosco. Dell'avvistamento sono state interessate anche le guardie del Parco. Appena un paio di giorni fa, invece, era stata segnalata la presenza di un'orsa con due piccoli, partoriti agli inizi di quest'anno. Potrebbe trattarsi di Gemma, l'orsa che gironzolava tra i pollai di San Sebastiano dei Marsi fino a quando, quattro anni fa, non si ritirò a fare la madre di altri due orsacchiotti. Di Gemma dallo scorso anno non si sapeva più nulla, invece eccola ricomparire a fine autunno nel Sagittario (era stata descritta molto ingrassata, forse gravida), da qui la bella notizia che rincuora molti amanti degli orsi, dell'avvistamento nella zona del bivio di Aschi, lungo la provinciale 17 Pna, mentre attraversava con i suoi due piccoli orsacchiotti.
Insomma, la vita degli orsi continua nella Valle del Giovenco.

Ferdinando Mercuri

venerdì 4 luglio 2008

Orsi, videoclip ed ironia

Un orso può diventare il protagonista di un video oltre che di una canzone? Certo quando a farlo sono i Graffiti, gruppo trentino che con questa canzone ha spopolato in rete. «La canzone è nata sull’onda di parole e immagini che del ritorno dell’orso ha fatto un business. Per carità, riaverlo qui è positivo e aiuta l’immagine del Trentino, ma credo che il fatto sia stato troppo enfatizzato e... ben monetizzato». Ecco quindi che nel video l'orso, interpretato ironicamente da Cristian con tanto di costume peloso, si crogiola sotto una pioggia di banconote, mangia quintali di bestiame, corre dietro alle turiste, fino a quando, preso dalla voglia di andare oltre tipica delle "starr" sconfina in Germania...e qui la storia è purtroppo nota. Il CD dei Graffiti può essere acquistato online a questo indirizzo: http://cdbaby.com/cd/graffitimusic...ma ora basta con le chiacchiere...guardate il video...




Se Cristian nei panni dell'orso trentino ha dato una prova di recitazione, non è da meno Mangoni, componente/trasformista/coreografo degli "Elio e le storie tese" che nel video del nuovo singolo "Ignudi fra i nudisti" indossa anche lui un costume da orso...il video è geniale ed è da guardare fino alla fine. Curiosità: oltre alla presenza di Giorgia sia nel brano che nel video, la canzone ha un'altra guest star...la base musicale del pezzo infatti non è altro che la melodia di "Suspicious minds" di Elvis Presley ma riprodotta al contrario...provare per credere!

giovedì 3 luglio 2008

Piante & orsi: il Ramno

Con questo post inizia una nuova sezione dedicata alla vegetazione legata in qualche modo ai nostri amici plantigradi. Sappiamo che gli orsi sono animali molto golosi che selezionano e come non iniziare con l'arbusto più ricercato dagli orsi: il ramno.

Il ramno appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae che contiene 50-60 generi.
Al genere Rhamnus appartengono le specie alpinus e catharticus.
Il ramno alpino (Rhamnus alpinus) è un arbusto tipico delle radure sassose e delle rupi calcaree. Lo si trova spesso in zone molto esposte al sole.
Lo spino cervino (Rhamnus catharticus) invece cresce in fasce altimetriche più basse (fino a 600 m) e predilige come quello alpino i suoli calcarei ed aridi.

Sono alti fino a 4 m con corteccia grigia e rami contorti che in inverno, quando l'arbusto è completamente spoglio, danno l'idea che la pianta sia ormai secca e priva di vita. Le foglie sono ellittiche, di un verde intenso e profondamente solcate da nervature.


Entrambi questi arbusti si caricano durante la tarda estate di bacche scure di cui sono note le proprietà purganti (il cathartica deve il suo nome proprio a questa capacità depurativa e viene usata spesso in erboristeria). Sappiamo che la dieta dell'orso è prevalentemente vegetariana e proprio i frutti di questi arbusti rappresentano per l'orso una vera prelibatezza. I ramneti sono infatti associazioni vegetali frequentate dagli orsi soprattutto dopo la metà di agosto. Proprio per questo motivo quando si deve prelevare del pelo per effettuare delle analisi le "trappole" vengono poste in prossimità dei ramneti, sicuri che l'orso prima o poi verrà a fare scorpacciata delle bacche amarognole del ramno. Inoltre proprio in estate è facile ritrovare negli escrementi degli orsi le parti non digerite delle bacche del ramno (vedi foto).

Una curiosità: il ramno è diffuso in Europa e sia gli orsi che vivono nei Balcani sia quelli della penisola Iberica si nutrono delle sue bacche. In America Settentrionale invece l'orso nero americano (Ursus americanus) si nutre di Rhamnus californicus...paese che vai...ramno che trovi.

Orso, incontro ravvicinato a Oltre il Colle

A poche centinaia di metri da un esemplare di orso bruno. L'avventura è capitata a due donne calolziesi, un'infermiera, Gabriella S., che svolge la propria attività all'ospedale «Manzoni» di Lecco, e a sua zia, Giancarla B., mentre stavano effettuando un'escursione in Valle Brembana nel pomeriggio di lunedì scorso.
Le due donne, al momento dell'incontro ravvicinato con il plantigrado, si trovavano nel territorio di Oltre il Colle e stavano percorrendo il Sentiero dei fiori, a poca distanza dal rifugio «Capanna 2000». A raccontare la vicenda è Gabriella, madre di due bambini, che abita a Sopracornola, la frazione collinare di Calolziocorte che confina con il comune di Carenno.
«Avevamo programmato questa escursione con mia zia, con l'intento di ammirare i boccioli di fiori del sentiero omonimo. Una camminata che facciamo più volte durante la stagione estiva. Improvvisamente, verso il basso rispetto al nostro punto di osservazione, abbiamo visto una specie di puntino nero sopra la neve».
«In un primo momento - continua la calolziese - non ci siamo resi conto di cosa potesse essere, vista la distanza, ma mentre l'animale si avvicinava verso di noi abbiamo potuto notare che si trattava di un orso, lontano poco più di 500 metri in linea d'aria. Ci siamo subito affrettati con il cellulare a scattare qualche foto dell'animale, mentre si muoveva sulla neve nella zona del sentiero del monte Arera, incurante di essere osservato».
«I suoi movimenti ci sono sembrati piuttosto impacciati forse per la grossa mole, senza curarsi di essere osservato. Poi i suoi passi si sono accelerati e in pochi minuti si è diretto verso il pendio sino a scomparire dalla nostra vista. Prima di allontanarsi è sembrato girarsi verso di noi, e non nascondo che abbiamo avuto un sussulto di paura, anche se eravamo ad una certa distanza».
«Una volta che l'orso si è allontanato - conclude Gabriella -, ci siamo avvicinati alla zona del passaggio dell'animale e sulla neve abbiamo notato le sue grosse orme. In quel momento ci siamo resi conto di avere avuto davvero un'occasione rara, con la gioia di aver potuto ammirare quasi da vicino l'animale che nelle scorse settimane è stato avvistato in altre zone di montagna sia della Bergamasca che nel Bresciano, oltre che in Valtellina. Naturalmente una volta ritornati a Calolziocorte abbiamo raccontato la nostra avventura a familiari e amici».
Molto probabilmente l'animale avvistato dalle due calolziesi è l'esemplare di orso bruno, individuato come «JJ5», protagonista di altri avvistamenti nelle Orobie, in particolare nelle scorse settimane in Valle Seriana. In alcune circostanze agli avvistamenti hanno fatto poi riscontro attacchi a greggi, con lo sbranamento di alcune pecore.
Ormai da vari mesi si parla del ritorno di questo esemplare sulle Orobie, favorito da situazioni ambientali similari al passato, considerato che ancora alcuni esemplari si potevano trovare, sul finire dell'Ottocento, sulle nostre montagne. Un esemplare di questo tipo di orso viene tra l'altro custodito nel museo di scienze naturali del collegio di Celana a Caprino. L'esemplare avvistato dalle calolziesi potrebbe essere figlio di una coppia di orsi portati alla fine degli anni '90 in Trentino: per l'appunto «JJ5», che è poi sconfinato nella Bergamasca.

Fonte: l'eco di Bergamo.it

mercoledì 2 luglio 2008

Mostra "Ri-compare l'orso"

Sino al 3 luglio 2008 la sede universitaria di Edolo ospiterà la Mostra "RI-COMPARE L'ORSO" realizzata dall'ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura ed alle Foreste.
La recente ricomparsa dell'orso bruno in Valtellina e in Valcamonica ha posto l'accento sulla priorità di salvaguardare tale specie nel nostro territorio. La mostra, oltre ad illustrare caratteristiche, collocazione geografica e curiosità sull'orso, vuole offrire spunti di riflessione affinché si comprenda meglio l'importanza della protezione di questo animale che da sempre nella storia, nella tradizione, nel mito riveste un ruolo da protagonista dei boschi.
Alla pagina http://www.valmont.unimi.it/index1.htm è possibile scaricare un opuscolo che fornisce delle brevi note informative sull'orso bruno.

Orari mostra: Da lunedì a venerdì ore 8,30 - 16,30
Sede Mostra: Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell'Ambiente e del Territorio Montano Edolo