"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 30 settembre 2010

Trecento rappresentanti delle aree protette d’Europa alla scoperta del Parco

"È un evento gratificante" ha dichiarato Giuseppe Rossi, Presidente del Parco,  alla cerimonia d’inaugurazione di Europarc Conference 2010 svoltasi ieri a Pescasseroli "sia per il nostro Parco, che essendo tra i più antichi ha fatto un po’ la storia dei parchi in Italia, che per il sistema nazionale delle aree protette e per la nostra rete regionale, e per tutti gli attori che si occupano della conservazione che propone ad oggi un modo nuovo di amministrare il territorio sia in termini di tutela della biodiversità che di sviluppo sostenibile”.

Una grande occasione per il Parco Nazionale abruzzese che a far divenire l’Assemblea generale di Europarc, un momento di promozione del territorio e di consolidamento del rapporto con le amministrazioni locali, associazioni, operatori turistici del territorio e comunità locali, attraverso un loro coinvolgimento diretto nell’organizzazione.

Con la collaborazione di diverse associazioni e cooperative del territorio, venerdì 01 ottobre, i circa trecento rappresentanti di parchi ed aree protette avranno la possibilità di scoprire le ricchezze naturali, storiche ed artistiche del Parco, dai piedi dei picchi dolomitici della Camosciara, al versante molisano del Parco, allo splendido borgo di Scanno e dintorni, alla Val Fondillo, Valle del Sangro, Civitella Alfedena, ai diversi itinerari escursionistici tra gli scenari del Parco, grazie a diverse escursioni e visite guidate organizzate.

A conclusione della giornata di trekking, i partecipanti potranno gustare una cena a base di prodotti tipici abruzzesi nella caratteristica cornice del centro storico di Ortona dei Marsi, organizzata con la preziosa collaborazione della pro loco e del Comune. La cena sarà inoltre caratterizzata da piccoli ma significativi espedienti di sostenibilità ambientale al fine di ridurne l’impatto, dall’uso di stoviglie in mater bi alla presenza di cassonetti per la raccolta differenziata, linea ecosostenibile messa in atto dal Parco nell’organizzazione dell’intera manifestazione, con il supporto dell’Osservatorio dei Rifiuti della Regione Abruzzo.

Con la collaborazione dei Comuni di Villetta Barrea, Opi, Pescasseroli, Civitella Alfedena e Scanno, si terranno invece sabato 02 ottobre nei diversi comuni, sedici workshop di incontro confronto su diverse grandi tematiche dalla biodiversità, all’uso delle risorse ed attività umane, ai valori e benefici, al futuro delle aree protette, a cui prenderanno parte i partecipanti alla manifestazione.

Nell’organizzazione dell’intero evento contributo importante è stato inoltre dato dall’Associazione Albergatori ed Operatori di Pescasseroli, coinvolti nella preparazione dei buffets, dei pranzi al sacco ed in ultimo della Cena di Gala per i rappresentanti. (Rif. Nicoletta Parente 328/0292826)

press@parcoabruzzo.it

www.parcoabruzzo.it/europarc2010

Comunicato stampa n. 75/2010

Programma in Italiano (.pdf)

Una pubblicità che fa riflettere e commuovere

mercoledì 29 settembre 2010

L’orso Yogi…no l’orsa che fa yoga

orsa_yoga1.jpg

Santra, una femmina di orso ospite dello zoo di Athari in Finlandia, pratica quotidianamente quindici minuti di Yoga.
Afferra le zampe inferiori con quelle superiori e le tiene in posizione di V per uno o due minuti", ha dichiarato Meta Penca, il turista sloveno che ha scattato le foto dell'orsa.

orsa_yoga2.jpg

"Poi passa a un altro esercizio. E' spettacolare si muove lentamente, è calma e concentrata, non si guarda intorno e non presta attenzione a quello che succede attorno a lei".
Paul Harvey, un insegnante di Yoga che abita a Bristol e che ha visto Santra al'opera, ha dichiarato che le posizioni yogiche che assume l'orsa sono corrette ed eseguite in modo esemplare.

orsa_yoga3.jpg

"E' una creatura solitaria e molto tranquilla, probabilmente sente l'esigenza di mantenere il suo corpo e la sua mente sani", ha dichiarato Harvey.

orsa_yoga4.jpg

"La sua elasticità e il suo equilibrio sono paragonabili a quelli di un umano che pratica questa disciplina da anni. Le sue non sono posizioni da principianti, ma da classi di Yoga molto avanzate.

Fonte: L’arresto del Carlino / The Guardian

L’orso bruno ritorna sul Varmost (di Francesco Brollo)

Poco più tardi rispetto all’anno scorso, l’orso bruno ha rifatto visita ai pascoli di malga Varmost, in comune di Forni Di Sopra, dove il 21 settembre ha predato una pecora. Il plantigrado si è ripetuto nei giorni successivi, quando ha ucciso altri 5 capi in quota (circa 2000 mt slm) causando poi l’abbassamento di una parte del gregge impaurito, tanto che alcune pecore si sono mischiate alle capre, fatto normalmente inusuale. In totale sono comunque 13 gli esemplari che mancano all’appello, e anche se solo di tre sono state rinvenute le carcasse, gli esperti fanno capire che è difficile non ricondurre all’orso le ragioni delle sparizioni. Sul posto si sono recati sia il personale della Guardia forestale della stazione di Forni di Sopra che dell’università di Udine (guidati da Andrea Madinelli) per effettuare rilievi e studi a fini scientifici.

Già l’anno scorso l’animale – con ogni probabilità si tratta di Soki, l’esemplare più volte monitorato nella Val Tagliamento – aveva fatto un incursione in quota nel gregge di Ivan Morocutti, che aveva anche avvistato fugacemente l’animale, prima che questo facesse perdere le proprie tracce nel bosco dopo aver predato un’ovino.

Era da un po’ di tempo, esattamente dal 30 luglio quando fu fotografato a Sella Chianzutan dalla trappola fotografica di Elisio Da Pozzo e dall’8 agosto quando escursionisti segnalarono impronte in zona rifugio Colmajer ad Ampezzo, che l’orso non lasciava tracce in Carnia. Di questi periodi l’orso bruno comincia a nutrirsi con maggiore avidità per incamerare grasso in vista del letargo invernale.

Dai rilievi effettuati stamattina sul posto si è potuto constatare che l’animale non si è fatto troppi scrupoli pur di attaccare le pecore, tanto che sono state rilevate impronte non lontano dalla malga e la terza carcassa, rinvenuta stamattina, distava a non più di 150 metri dall’edificio, a conferma delle sensazioni che erano state trasmesse dall’abbaiare dei cani di guardia le scorse notti.

Fonte: Carnia.La

Lettera di Jill Robinson ad un allevatore di orsi

Caro allevatore,

mentre eravamo impegnati a Shandong nel salvataggio dei tuoi orsi, ti ho sentito dire a qualcuno del nostro staff cinese che ti sentivi triste nel vedere gli orsi a terra durante le visite mediche. Ora, con gli orsi liberi dalle gabbie, potevi davvero renderti conto delle loro ferite. Posso immaginare che cosa ti è passato per la mente quando hai visto Oliver e i suoi ridicoli fianchi deformi, quando finalmente hai compreso che trent’anni in una gabbia l’hanno trasformato in un grottesco orso “nano”.Posso anche immaginare quello che hai provato osservando le ferite aperte e sanguinanti nell’addome di molti orsi che giacevano addormentati sul telone impermeabile, mentre il nostro team effettuava i controlli medici necessari per determinare le loro condizioni di salute. Le rotte e disperate forme di questi orsi ti hanno portato a provare uno strano senso di colpa.Ti sei ricordato che solo poche ore prima del nostro arrivo, avevi strappato i metal jacket dai loro corpi e persino cercato di estrarre i cateteri in lattice dalle loro cistifellee, dopo esserti servito di questi strumenti per mungere la loro bile negli ultimi dieci lunghi anni. Uno di questi orsi l’abbiamo chiamato Kylie.Rinchiusa nella sua gabbia, questo bellissimo esemplare femmina di orso color bruno-ramato, a stento riusciva a stare in equilibrio sulle ginocchia e i gomiti. Incapace di appoggiare l’addome, se ne stava rannicchiata per ore, riuscendo a respirare con difficoltà a causa del dolore lancinante. Giunti alla sua gabbia e quasi con misericordia, le abbiamo somministrato un anestetico per aiutarla a dormire, almeno per qualche ora.Non appena hai notato quell’area del suo corpo infetta, l’ernia che circondava la sua bile purulenta, ti sei accorto anche tu come noi che il catetere in lattice era seghettato ai bordi perchè brutalmente strappato dalla sua cistifellea danneggiata e sanguinante?E le cicatrici del metal jacket attorno al suo diaframma e al collo, che hanno causato scabbia, irritazione della pelle e perdita del pelo?Hai notato le orribili condizioni dei suoi denti, non appena i nostri veterinari con attenzione hanno aperto la bocca per scoprire le labbra corrose dai canini neri e marci, segati all’altezza delle gengive?Hai visto il cibo in putrefazione in quei denti, annusato il fetore di quelle povere labbra maltrattate, nervi e carni scoperte che provocavano di certo terribile dolore?Mi domando come ti sentiresti se sapessi che Kylie è morta.Settimane di tenere e amorevoli attenzioni, numerose operazioniper curare le sue ferite addominali e rimuovere 19 denti in putrefazione – persino le benedizioni dei monaci buddisti – tutto è stato inutile alla fine – il suo corpo ha ceduto e Kylie si è dovuta arrendere a quegli anni di abusi nella tua fattoria.Parole forti, forse, da chi avrebbe dovuto ringraziare perchè Kylie finalmente aveva ricevuto le nostre cure e una dolce morte, per dimenticare decenni di terrore e riposare finalmente in una pace misericordiosa.Ma quanta sofferenza, ancora una volta, nel vedere il nostro tavolo operatorio trasformarsi in una lapide, dove il nostro team, con il cuore spezzato, asporta da un orso morto campioni di tessuto, così fondamentali per la nostra ricerca, e piange un animale sfruttato nella più totale indifferenza per biechi scopi di profitto. Se quello che hai detto al nostro staff è vero, ti unirai a noi nella denuncia di questo traffico, ammettendo – come ormai dovresti aver chiaro nel tuo cuore – la realtà di un commercio che tortura e uccide questi stoici animali?E’ troppo tardi per aiutare Kylie, ma se tu riflettessi onestamente sulle fattorie della bile oggi, settembre 2010, forse le tue parole potrebbero ancora aiutare centinaia di povere creature come Kylie che pazientemente aspettano la tua testimonianza.

R.I.P. Kylie. Da tutti noi che ti abbiamo amata.

Jill Robinson

Tratto da : http://www.orsidellaluna.org/2010/09/lettera-ad-un-allevatore-di-orsi/

L’orso è vivo…viva l’orso!

Cari amici, dopo questo prolungato periodo di ferie si torna alla normalità. A voi queste vacanze, come sono andate? Spero bene e spero anche che abbiate goduto dell’estate e delle belle giornate di sole dato che ci aspettano mesi di freddo, pioggia e neve. Le giornate si accorciano, le temperature calano, siamo tutti più sonnacchiosi e pigri. Immagino che abbiate tanta fame eh? Lo sappiamo, a noi orsi succede tutti gli anni. :D

orso_Bruno-thumbSi è perso qualche lettore durante questi mesi di assenza? Io spero che voi, amici del blog, siate ancora tutti lì e che altri amici si aggiungano a noi in futuro.

Il blog quindi riparte da qui, dopo qualche mese di totale assenza con tanta fame di notizie e curiosità e anche con un po’ più di tempo da passare davanti al pc….