L’Italia, Paese delle impunità (e delle immunità), l’Italia ERA la culla del diritto. Oggi ne è la bara. Sempre più sono i fatti di cronaca in cui la pena è sempre meno giusta e in cui spesso chi agisce in modo criminale non paga per i suoi crimini. Nel nostro piccolo grande mondo plantigrado sencondo voi potrebbe essere diverso?
Non avrei mai voluto scrivere sul blog questa notizia. Nel leggerla ho provato al tempo stesso un senso di rabbia e di rassegnazione. Già perchè, qualunquismi a parte, la giustizia nel nostro Paese è sempre più un utopia. Eppure sapevamo tutti che sarebbe andata a finire così, ma un pezzettino (piccolo piccolo) di me, sperava che almeno per una volta le cose prendessero una piega diversa.
E’ stato chiesto infatti il dissequestro delle carcasse dei tre orsi morti trovati morti nel 2007 tra Gioia dei Marsi e Pescasseroli, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. I cinque allevatori, indagati dalla Procura della Repubblica di Avezzano, non hanno ricevuto ulteriori atti oltre all'avviso di garanzia notificato lo stesso anno e questo fa presupporre, vista l'impossibilità di ulteriori proroghe alle indagini, che il caso si stia avviando verso l'archiviazione, anche perché non sono emersi nuovi elementi in questi tre anni.
I tre orsi furono trovati morti in località Acqua ventilata, tra Gioia dei Marsi e Pescasseroli e in sede di esami istologici, condotti dall'Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana, emerse che la morte era imputabile al veleno. Il lavoro degli analistiòaddirittura all'individuazione della molecola, un fitofarmaco "lumachicida". I Carabinieri del Ris di Roma furono incaricati di fare dei prelievi e dei campionamenti sul posto di ritrovamento degli orsi, fase che porto alla conferma della tesi del veleno, poi trovato anche sul vello di una capra rinvenuta morta nei pressi e parzialmente mangiata.
Il fatto suscito' lo sdegno dell'opinione pubblica e del mondo ambientalista e sembra destinato a concludersi con un punto interrogativo, nonostante l'impegno degli investigatori che sembra non siano riusciti a mettere in correlazione il ritrovamento del lumachicida nella stalla di uno degli indagati, dopo una perquisizione, con l'avvelenamento degli orsi, in quanto il prodotto era commercializzato su scala nazionale, quindi chiunque avrebbe potuto compiere il gesto. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, furono affidate ai Carabinieri della compagnia di Avezzano, agli ordini del capitano Michele Borrelli e al Cta del Corpo forestale dello Stato, inizialmente condotte dal vice questore Luciano Cavaioli e terminate dal pari fuizione Luciano Sammarone.
Un altro crimine impunito ai danni di esseri indifesi, con la paura che proprio questa facilità a farla franca possa spingere altre persone a commettere lo stesso crimine.
Soprattutto poi quando c’è qualcuno che riesce a dichiarare cose simili:
“Proponiamo agli organi competenti, di permettere agli allevatori abruzzesi di difendere con tutti i mezzi le proprie mandrie, anche con le armi”
Questa proposta raccapricciante è presente in una nota della Lega Nord Abruzzo, coordinamento provinciale dell’Aquila, a firma dei segretari Nicola Di Simone e Andrea Marganelli, dopo le proteste degli allevatori in area Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per le numerose predazioni e i relativi indennizzi.
“La politica per la tutela dell’ambiente intrapresa da oltre un ventennio ha finito per piegare definitvamente l’allevamento e l’attività agricola nei paesi di montagna, determinandone la scomparsa. Nessun giovane si sognerebbe mai di intraprendere una simile impresa, visti i costi e i ricavi determinati dagli assalti degli animali protetti e dalla crisi del settore. Purtroppo questo va a causare una perdita di identità culturale e di tradizioni che l’Abruzzo non puo’ permettersi, visti anche gli importanti investimenti su scala regionale per la tutela del turismo enogastronomico”.
Una domanda: ma gli allevatori si potranno difendere con tutti i mezzi anche dai leghisti che cercano di strappar loro qualche voto?
Prendiamola a ridere va…