"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

martedì 17 giugno 2014

Finanziato il progetto “Caring for dogs saves the bear” di Salviamo l’Orso

Dopo il progetto di sicurezza stradale, Patagonia (il noto marchio di abbigliamento sportivo) e la fondazione americana Tides finanziano un altro progetto di Salviamo l’Orso! Il progetto Caring for dogs saves the bears (Aver cura dei cani salva l’orso), ideato e proposto dal veterinario Dr. Adriano Argenio e curato nella versione inglese dal Dr. Mario Cipollone, socio fondatore di Salviamo l’Orso, riguarda la vaccinazione straordinaria dei cani da lavoro e da compagnia contro parvovirosi, cimurro ed epatite infettiva nelle zone del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della sua Zona di Protezione Esterna non ancora coperte durante la campagna sanitaria eseguita nell’ambito dell’Azione C2 del Progetto Life ARCTOS “Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”. Purtroppo il rischio sanitario per la popolazione superstite di orso marsicano di contrarre patologie mortali dall'interazione con gli animali domestici è stato drammaticamente confermato dalla morte di un’orsa per tubercolosi bovina nel comune di Gioia dei Marsi nel marzo scorso, ma non solo nel 2013 un’epidemia di cimurro aveva ucciso diversi esemplari di lupo e, per scongiurare il potenziale contagio di questa malattia dai cani agli orsi, Salviamo l’Orso aveva già aderito alla campagna di vaccinazioni “Il cane…il miglior amico dell’orso”, acquistando d’urgenza 500 dosi di vaccini ai quali si sarebbero aggiunte le 7.000 finanziate dall'Ufficio Conservazione della Natura della Regione Abruzzo per lo svolgimento della suddetta Azione C2 del Life ARCTOS in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e con il patrocinio della FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani). Il progetto di Salviamo l’Orso Caring for dogs saves the bears ricade proprio in quest’ambito e si propone di: 1. incentivare l’iscrizione all’anagrafe canina e la vaccinazione dei cani che vivono nell’areale dell’orso bruno marsicano, 2. promuovere la conoscenza e la tutela dell’orso bruno marsicano, 3. coinvolgere e orientare le Istituzioni verso un adeguato impegno finanziario e di responsabilità per il controllo del randagismo canino nell’areale dell’orso bruno marsicano. Per raggiungere questi obiettivi, Salviamo l’Orso provvederà ad acquistare 1.000 microchip da applicare ad altrettanti cani per contrastare il randagismo canino, sosterrà le spese dei medici veterinari, liberi professionisti locali, impegnati nelle operazioni di vaccinazione e microchippatura dei cani e sensibilizzerà i proprietari dei cani a non lasciarli liberi se non sotto stretto controllo.
’ulteriore finanziamento ottenuto dall'Associazione è un riconoscimento alla serietà e alla concretezza del suo impegno, un risultato che non sarebbe stato possibile senza la determinazione dei soci di Salviamo l’Orso e di coloro che la sostengono. Il Presidente di Salviamo l'Orso, Stefano Orlandini, ha dichiarato: "Dimostrare che è possibile agire concretamente per la salvaguardia della popolazione di orso più rara al mondo era la promessa che avevamo fatto ai nostri soci ed amici poco più di 2 anni fa. Ad oggi possiamo dire con orgoglio di non aver tradito quella promessa ed il nostro più sincero ringraziamento va a PATAGONIA ed alla Fondazione TIDES che ci forniscono i mezzi per continuare la nostra azione!".

Trovata carcassa di orso marsicano nel PNALM

Il 9 Giugno scorso l'ufficio di Presidenza del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha reso noto il ritrovamento, durante una perlustrazione di servizio delle Guardie del Parco, della carcassa di un orso in località "Prato Cardoso". L'avanzato stato di decomposizione non ha finora permesso di formulare una ipotesi verosimile circa la morte del plantigrado: si tratta di un individuo di sesso maschile adulto di circa 14 anni di età, conosciuto dai ricercatori del Parco con il nome di Ferroio. La carcassa è stata trasportata in un centro specializzato per sottoporla a necroscopia per accertare le cause della morte.

Ovviamente speriamo che l'orso sia morto per cause naturali in un anno come questo che, purtroppo, ha visto il decesso per cause legate all'uomo di ben 4 orsi, di cui 2 femmine in età riproduttiva.