"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

sabato 30 agosto 2008

In Romania reti ad ultrasuoni contro gli orsi

Per impedire ai 900 orsi che vivono nei boschi l'invasione della città per cercare cibo nei cassonetti, Brasov, in Romania, erigerà intorno al centro abitato una rete di protezione a ultrasuoni: questi ultimi saranno percepiti solo dagli orsi e li terranno lontani dalle aree abitate, senza far loro del male, ha spiegato Dan Carmazan, rappresentante dell'impresa privata che finanzierà il progetto. Gli orsi, vera attrazione turistica, si sono dimostrati un crescente pericolo. L'ultimo incidente della serie è avvenuto il mese scorso, quando un giovane romeno è stato ucciso da un animale mentre dormiva su una panchina in un parco di Brasov.

JJ5 è in Val Brembana...e ci sono le prove!

Mi devo scusare, prima di lasciarvi al post, per un "disguido" avvenuto sul mio blog. Dovete sapere infatti che questo post, la cui notizia è apparsa in rete già da diversi giorni era stato scritto qualche giorno fa, ed ero anche convinto di averlo pubblicato. Ma il diavolo ci ha messo lo zampino. Non so perchè infatti la pubblicazione del post era stata programmata (a causa di impostazioni della piattaforma blogger) per la fine di settembre! Mi dispiace quindi per questa "svista" e ringrazio tutti i lettori che mi hanno segnalato la notizia come per dire "Che succede, il Blog dell'OrsoBruno non parla di questa cosa???". Recupero quindi il mio errore ri-pubblicando il post. La notizia è tratta dall'eco di Bergamo:

L'orso in Valle Brembana c'è e adesso ci sono anche le fotografie. Da quando infatti sono state avvistate le prime tracce della presenza di JJ5 (così è stato classificato l'orso) tra la Val Seriana e la Valle Brembana e poi sui versanti montagnosi dell’Oltre Goggia, un gruppo di appassionati ha posizionato delle «trappole» fotografiche e, dopo qualche tempo e diversi tentativi, finalmente l'orso ci è caduto. Le foto e il colorito racconto dell'impresa sono sul portale della Val Brembana, Val Brembana web. Il gruppo di amici e apassionati si è sobbarcato camminate faticose e un lavoro certosino, animato da tanta pazienza ed entusiasmo. Nelle trappole fotografiche sono caduti, prima, pecore, caprioli, cervi.... ma alla fine la pazienza è stata ricompensata e JJ5 è arrivato, diventando a sua insaputa protagonista di una inusuale e unica galleria fotografica.


Per chi volesse conoscere tutta la storia della "cattura" fotografica di JJ5 può cliccare QUI e fare direttamente i complimenti a Silvano, autore delle splendide foto.

L'ultimo ruglio del dio Orso: morto in Grecia l'ultimo orso del Monte Olimpo

Chissà se oggi, come ai tempi d'oro degli dei e degli eroi della Grecia, un dio si infurierebbe per un irrispettoso gesto mosso da un umano. Chissà se ai nostri giorni Artemide, dea della caccia, si vendicherebbe della morte dell'ultimo orso che abitava il monte Olimpo, in Grecia. Penso che sarebbe stata terribile la sua vendetta per un atto così scellerato ed irrispettoso verso la natura e gli animali tanto cari alla dea.
La morte dell'orso è stata annunciata dall'associazione Callisto, attiva nella protezione degli orsi greci: "una gravissima perdita" il breve ma commosso commento dell'associazione. Il plantigrado, un maschio di circa 10 anni e del peso di 180 kg, è morto a causa di diversi colpi da arma da fuoco anche se non si esclude, visti alcuni inconfondibili segni sul corpo, un preventivo avvelenamento.
Questo era l'ultimo orso bruno del Monte Olimpo, uno dei 200-300 ormai presenti in Grecia. Il Monte Olimpo, nella Grecia settentrionale, è sede dal 1938 di un parco nazionale dal quale gli orsi erano già scomparsi oltre settanta anni fa: da cinque anni però la "dimora degli dei" era tornata ad ospitare due orsi, uno dei quali venne ucciso tre anni fa.

"Narra una leggenda che Atteone, cacciatore tanto abile quanto superbo, si vantò di poter superare in bravura Artemide, dea della caccia. La dea, infuriata ed indignata del confronto, decise una terribile punizione per il tronfio cacciatore: il cacciatore sarebbe morto proprio a causa della sua stessa passione. Con un'acqua magica trasformò l'ingnaro Atteone, intento con i suoi cani in una battuta di caccia, in uno splendido cervo: quando i cani videro la preda la ghermirono e la sbranarono, punendo così il superbo cacciatore e portando a compimento la vendetta della dea."

giovedì 28 agosto 2008

Fra Pescasseroli e Stoccolma...

Continuano i racconti delle vostre vacanze "ursine"...oggi tocca a Drachetto, che si è diviso fra l'Abruzzo e la Svezia (beato lui!):

Ciao OrsoBruno sono Drachetto! Come da tuo invito sul blog, ti mando un piccolo resoconto delle mie vacanze estive. Fortunatamente, e con mio grande piacere, gli orsi hanno avuto una piccola-grande parte in questo bel periodo.
Inizialmente ho passato alcuni giorni nel Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise. Non c'ero mai stato... e non sai quanto me ne sono pentito. Appena passato il confine del parco il paesaggio diventa bellissimo, e la natura diventa protagonista.

Con base in un B&B a Pescasseroli (tra l'altro abbastanza economico) ho fatto alcune scarpinate per alcuni sentieri del parco, dopo essermi munito di mappa e guida del parco. Faticoso... ma bellissimo. Sicuramente lo rifarò nei prossimi anni. Entrando in tema, la cosa più bella è stato vedere l'amore che c'e' per l'orso in questo parco. E' il simbolo di tutto quello che c'e' di bello li. I nomi a lui dedicati, i simboli, tante cose che dimostrano il rispetto per questo animale e quanto possa rappresentare per il parco.




Sfortunatamente non ho avuto un incontro 'diretto', ma tanti di questi piccoli rimandi che si affacciavano nella quotidianità mi hanno veramente rallegrato. Per gli amanti dell'orso come me e te, penso che non c'e' posto migliore per vivere ^^ Inoltre non ho deliberatamente partecipato ai tour organizzati di 'Ecotur' (www.ecotur.org) di BearWatching o alla visita della riserva a Villevallelonga, non perchè non volessi, anzi, ma perchè spero di andarci al più presto con te e con gli altri lettori del blog! La seconda parte della vacanza l'ho passata a Stoccolma. Li c'e' il museo all'aperto più antico della storia, chiamato Skansen. Oltre alla ricostruzione di un antico villaggio svedese, e alla presentazione delle varie tipologie di abitazioni tipiche della Svezia lungo la sua storia, sono anche presenti piccole aree naturali dove sono mostrati gli animali che abitano quelle fredde terre. Naturalmente non poteva mancare l'orso bruno. Precisamente ci sono 2 aree, una dove è presente una mamma con i loro cuccioli

e un'altra con 2 grandi maschi molto vivaci.

(l'ho fatto io ^^)

E' stato molto bello osservarli per molto tempo e godere della loro presenza, non capita tutti i giorni. La cosa più bella ed emozionante che mi è accaduta è stato quando, dopo che gli orsi maschi hanno giocato fra di loro nell'acqua per tanto tempo, il più grande di loro, in un momento in cui ero la sola persona presente nel punto di osservazione, si è voluto sdraiare e sonnecchiare proprio vicino a me ed è rimasto li per parecchi minuti, spero godendo della mia compagnia (altrimenti, mi piace pensare, con tanto spazio a disposizione proprio li desiderava sistemarsi? ^^)


E' stato molto emozionante vederlo così da vicino, c'era solo uno spesso vetro che ci divideva, ma avrei dato molto per poterlo toccare, accarezzare, magari parlargli un pochino. Sarà un ricordo bellissimo che mi porterò dentro per molto, molto tempo.

Mi raccomando, cerchiamo di organizzare il raduno a Settembre, se ti serve aiuto per la prenotazione in un'ostello o in un B&B provo ad aiutarti via internet qui da Roma. Non sei solo,
facciamoci forza!
Un abbraccio e un salutone da Roma, Massimiliano Maggiori, aka Drachetto


Ringrazio tantissimo Drachetto per la cartolina e per il pensiero! Scusa se ti ringrazio solo ora, ma è arrivata ieri ^_^

mercoledì 27 agosto 2008

Comunicazione a tutti i lettori del blog

Ciao a tutti amici degli orsi!

Volevo informare tutti coloro che ricevono periodicamente le email del Blog dell'OrsoBruno che da domani queste appariranno in modo parziale. Quindi se i post vi sembreranno incompleti non preoccupatevi, basterà cliccare sul titolo del post per leggerlo l'intero post dovrete semplicemente.




Vorrei pregare inoltre di non rispondere ai post direttamente tramite email, ma di inserire i propri interventi nei relativi commenti ai post in modo tale da rendere partecipi anche gli altri lettori delle vostre osservazioni.

Grazie a tutti!

martedì 26 agosto 2008

Scanno: vivere con gli orsi accanto


Cliccare sull'immagine per ingrandirla

lunedì 25 agosto 2008

Testimonianza sull'incidente di Caderzone

Ricordate l'incidente di Caderzone di qualche giorno fa? Il cucciolo d'orso era stato investito da un'automobile senza però riportare ferite gravi. Sonja, studentessa di veterinaria e lettrice del blog si è involontariamente trovata ad essere testimone della vicenda e ha voluto raccontare la sua esperienza al Blog dell'OrsoBruno, accompagnando il tutto con un video.

Come ammetterà anche Sonja nel suo racconto, prestare i primi soccorsi ad un cucciolo sapendo che la madre è vicina è molto rischioso...Sonja è stata molto fortunata.

Desideravo guardare negli occhi un orso in libertà da molto, molto tempo (sono passati più di 8 anni dai primi rilasci)...e quest'estate è successo! Quest'orsetto poi...non me lo scorderò più fin che campo...è stata un esperienza quasi irreale. Se proprio te la devo dire tutta sono stata anche molto imprudente. Sembrava una scena di un film: io che prestavo i primi soccorsi al piccolo e sua madre, in un cespuglio che rugliava disperata, reclamando suo figlio. CREDO CHE ABBIA CAPITO LE MIE BUONE INTENZIONI...altrimenti oggi non sarei qui a raccontarti la storia. Per fortuna non è successo nulla di grave, IL CUCCIOLO/A, che ho chiamato ECLIPSE (visto che c'era anche eclissi di luna), ORA HA RAGGIUNTO LA MADRE (me lo hanno confermato le guardie forestali), e questo fa ben sperare. Io ho filmato per avere un documento, e per far visionare al veterinario, ma il giorno dopo mi hanno chiamato giornalisti e tv e il mio orsetto e "finito" su tutti i telegiornali. Non credevo proprio succedesse una cosa del genere...ma poi mi son detta: "perché non condividere questa fantastica esperienza?"
Mio fratello stava rientrando da una serata con amici, e i realtà e stato lui ad assistere all'incidente, perché la sua macchina era dietro a quella dell'investitore. (...sono sbucati da un cespuglio all'improvviso, non ha potuto far nulla per evitarli!). Mi ha chiamata subito ed io mi sono precipitata...con il pigiama a "salvare" la famiglia di orsi. Nel frattempo ho chiamato i forestali, gli addetti del Parco e i Carabinieri, Vigili del fuoco. Sono arrivata prima io, pero...e quindi nell'agitazione del momento ho fatto la cosa più imprudente...Ero così spaventata...in un primo momento il cucciolo sembrava morto. Era rannicchiato in mezzo alla carreggiata, non si muoveva. Non ti puoi immaginare la mia felicità nel constatare che invece respirava. Io l'ho assistito finché pian piano si è rimesso stazione quadrupedale e ha mosso i primi passi. E' stata una bella storia di MEZZ'ESTATE...spero finita bene! Zoppicava sono un pò..un'abrasione alla zampa anteriore destra...ma niente di grave. Lui ha fatto la cosa più naturale per un orsetto...ha cercato un posticino buio ed appartato ed ha aspettato sua madre. Dovevi vedere che tenero mentre si leccava la zampetta...Gli esperti hanno fatto il resto...hanno chiuso la strada, e hanno aspettato. La femmina ha raggiunto il piccolo, con il fratellino, e l'ha portato via...spero solo abbia capito la lezione. Il fatto che frequentino i centri abitati è un vero guaio.





Grazie ancora a Sonja per la sua testimonianza!

sabato 23 agosto 2008

Avvistati 9 orsi che nuotano a 100 km dalla costa

Una ricognizione aerea di scienziati governativi nel mare di Chukchi in Alaska ha scoperto, in questi giorni, almeno 9 orsi polari che nuotavano in mare aperto; uno di questi a quasi cento chilometri dalle coste, spinti fino lì alla disperata ricerca di cibo. Gli animali potrebbero avere difficoltà a tornare a riva rischiando di annegare, in particolare se dovesse arrivare il maltempo. Difficilmente potranno sopravvivere.

«Trovare così tanti orsi polari al largo è il chiaro segno che il ghiaccio su cui vivono e cacciano continua a sciogliersi. Altri orsi potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni - ha detto Geoff York, un biologo esperto di orsi polari del Wwf - Se i cambiamenti climatici continueranno a colpire l'Artico, gli orsi polari e i loro cuccioli saranno costretti a nuotare per lunghe distanze per cercare cibo e riparo».

L'Artico sta cambiando più rapidamente e drasticamente di qualsiasi altra zona del Pianeta e il 2007 ha fatto registrare lo strato più sottile di ghiaccio artico nella storia. Le immagini satellitari mostrano che il 16 agosto il ghiaccio era assente in molte delle zone in cui sono stati avvistati gli orsi polari. Le previsioni mostrano che la perdita di ghiaccio di quest'anno potrà eguagliare o superare quella dello scorso anno.

La scoperta dei nove orsi in mare aperto giunge quando il Servizio di Gestione Minerali degli Usa sta conducendo indagini marine nei mari di Beaufort e di Chukchi alla ricerca di potenziali giacimenti di petrolio offshore. Gli esperti del Wwf stanno monitorando la situazione e forniranno aggiornamenti ai media.

In maggio il ministero degli Interni degli Stati Uniti ha inserito nella lista delle specie in via di estinzione gli orsi polari. Il mnistro degli Interni Dirk Kempthorne ha sottolineato come molti studi scientifici accusino la significativa perdita di ghiacci artici, habitat dell'orso polare, come la principale ragione per proteggere gli orsi con leggi federali. Lo Stato dell'Alaska si è invece opposto alla decisione del governo federale di proteggere la specie.

«È molto grave che l'Alaska si opponga alle decisioni del governo, cercando di convincerlo a modicare la lista delle specie protette – commenta Massimiliano Rocco, responsabile del Programma Traffic/Specie del Wwf Italia - La questione è che gli orsi polari hanno bisogno di ghiaccio marino, il ghiaccio marino sta scomparendo e gli orsi sono in guai seri. Questo dovrebbe convincere tutti che il riscaldamento globale è una realtà. L'Artico ne è la prova più evidente».

(Fonte Wwf)

La Marsica terra di orsi e...

Nell'Abruzzo interno si trova una regione la Marsica, terra di origine dell'antico e combattivo popolo dei Marsi, (nonchè della mia famiglia ^_^ ). Luogo ricco di storia e di natura: non a caso l'orso bruno marsicano prende il suo nome proprio da questa terra. Ma questa regione non è solo la patria dell'orso: è una terra che ha visto numerosi cambiamenti, trasformazioni sociali ed economiche. Una zona a misura d'uomo che spesso ha dovuto subire (per il bene di pochi) soprusi da parte di popoli invasori, signorotti e politici.

La Marsica era caratterizzata fino alla fine del XIX secolo dalla presenza del lago Fucino uno dei più grandi del nostro Paese. L'economia era basata sulla pesca e sulla coltivazione di ulivi e alberi da frutto cosa resa possibile fra le montagne abruzzesi proprio dalla presenza del bacino idrico che mitigava il clima premettendo la presenza questo genere di colture.

Col termine dei lavori di prosciugamento del lago terminati nel 1878, il Fucinò subì una profonda trasformazione sia economica che sociale: non era più possibile pescare e l'assenza del lago portò ad un irrigidimento del clima che non permise più la coltivazione degli alberi da frutto. Il fucino piombò in un grave stato di povertà e miseria.

Questa situazione durò quasi fino alla metà del secolo scorso, lasciando poi il passo ad una agricoltura più moderna e ad una produzione intensiva che decretarono il Fucino come una delle zone del nostro Paese a più forte vocazione agricola.

Ma un altro cambiamento attende il Fucino: l'industria infatti vede nel Fucino un ottimo bacino di espansione. Dagli anni sessanta infatti iniziano a sorgere piccole e grandi industrie, come quelle di trasformazione dei prodotti agricoli, cartiere, produzione di componenti elettronici e centri di telecomunicazione.

Oggi il Fucino si appresta a subire una ulteriore trasformazione: Sefora ci racconta in questo video a cosa andrà incontro il cuore verde dell'Abruzzo...buona visione.


venerdì 22 agosto 2008

Il mattino ha l'ORsO in bocca....

Come sono andare le vostre vacanze? Siete stati a casa a fare gli orsi davanti al climatizzatore con una bibita fresca in mano? Siete stati su una spiaggia fino a diventare neri come un orso americano? O siete ancora bianchi come i nostri amici polari? C'è chi, come il nostro amico Niccolò è andato a salutare i nostri cugini orsi sloveni: "sono stato in Slovenia -racconta Niccolò - nella foresta Kocevski Rog...insomma...ho avuto il piacere e il privilegio di vedere, dal vivo, un bell'esemplare di orso bruno, anche se per pochi secondi, perché poi se ne è scappato via nel bosco. Erano le ore 5:00 di mattina del 17 agosto: semplicemente splendido! Per non parlare poi del fatto che abbiamo anche visto un bellissimo e rarissimo gatto selvatico, nnchè splendidi rapaci notturni (oltre a decine e decine di immancabili caprioli!). insomma, una foresta che consiglio a tutti, anche se serve molta attenzione, in quanto è ancora territorio di caccia (non è un parco!!!)...bene, guarda l'allegato, e dimmi cosa ne pensi...è un piccolo...e peccato che è girato...ma direi che si capisce di che animale di tratti!"

Si capisce eccome Niccolò non preoccuparti!!

Complimenti a Niccolò per l'incontro, se anche voi avete qualche bel racconto sulle vostre vacanze a contatto con gli orsi, scrivete scrivete scrivete!!!

martedì 19 agosto 2008

Carla Bruni interviene in difesa degli orsi dei Pirenei

''E' per il dovere di proteggere la biodiversita' animale'' che Carla Bruni, la premiere dame di Francia, prende le difese degli orsi dei Pirenei, la cui presenza e' contestata in particolare dagli allevatori. In una lettera del 22 luglio scorso indirizzata alle Associazioni Ferus et Pays de l'ours Adet, che militano per la reintroduzione dei plantigradi nei Pirenei, la moglie del presidente della Repubblica - che nella primavera del 2006, quando non era ancora first lady, aveva accettato di diventare la madrina dell'orso sloveno Hvala, in occasione della sua reintroduzione in Francia - sottolinea che ''la sua convizione'' in questa causa e' ''completa''. ''La coesistenza e' difficile per tutti ma deve essere possibile - secondo la Bruni - non dobbiamo mai rassegnarci. Nelle nostre regioni, non e' questione di scegliere tra l'orso e l'uomo''. Lo scorso marzo una ventina di associazioni avevano contattato la Bruni in seguito alle minacce di avvelenamento contro Hvala e i suoi due cuccioli nati nell'aprile del 2007. La sua risposta riconforta le associazioni che si felicitano di questo ''impegno forte. E' una persona che si dimostra molto motivata'', ha detto Pierre Reynes, portavoce di Pays de l'ours Adet che ricorda come la ex top model al tempo si era detta ''sorpresa e contenta'' di diventare ''madrina'' di Hvala. La Bruni si dice infine ''ottimista per quanto riguarda il futuro della sua 'figlia' adottiva e dei due cuccioli''.

Caderzone: auto investe famiglia di orsi

Fabio Viviani, giovane cuoco di Villa Rendena, tornava verso casa poco prima della mezzanotte di sabato quando i fari della sua Toyota Rav 4 hanno illuminato qualcosa in mezzo alla strada. Nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa fosse quell’ammasso di peli in movimento che si è udito il botto. Viviani aveva appena investito il cucciolo di un orso che in quel momento attraversava la strada con il fratellino e la madre Daniza. Il cucciolo, dopo qualche minuto, è sparito nel bosco.
E’ successo sulla strada statale tra Caderzone e Giustino, in val Rendena, nei pressi del campo da golf. Ci sono stati lunghi minuti di apprensione per il piccolo orsetto. Dopo l’impatto l’animale è rimasto a lungo a bordo strada, con una zampa dolorante e in cerca della madre che da lontano non ha mai smesso di chiamarlo. Dopo circa 40 minuti il cucciolo si è rimesso in movimento, probabilmente riuscendo a raggiungere il resto della famiglia. Gli uomini della Forestale, il giorno dopo, hanno trovato alcuni peli e macchie di sangue ma del cucciolo nessuna traccia nonostante abbiano scandagliato tutta la zona circostante.
Per Viviani solo un grande spavento e qualche piccolo danno alla macchina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Carisolo e i pompieri volontari di Bocenago e Caderzone, oltre ai tecnici della forestale. La strada è rimasta chiusa fino a mattina per consentire ai soccorritori di ispezionare con cura tutta l’area circostante al fine di escludere la presenza nelle vicinanze della famiglia di orsi. Inoltre i tecnici della forestale hanno prelevato dall’auto di Viviani alcuni peli sui quali saranno svolte delle indagini di laboratorio.
Non è la prima volta che i cuccioli di Daniza subiscono incidenti. Un altro orsetto, infatti, era stato ucciso da un’auto che l’aveva investito mentre secondo la forestale questo è complessivamente l’ottavo investimento di plantigradi da quando gli orsi sono stati immessi in Trentino. Daniza - che ora ha una decina d’anni - è uno dei plantigradi «storici» del Trentino, uno dei primi ad essere importati dalla Slovenia nell’ambito del progetto Life Ursus voluto dalla Provincia.

Bentornato lupo!

Direte voi...come bentornato lupo? E l'orso?
Il lupo c'entra perché in Abruzzo lupo e orso sono "cugini", simboli di un passato di persecuzioni ed oggi vessilli di una natura viva e pulsante che deve essere tutelata.
Il lupo è il protagonista del convegno "Bentornato lupo" che si terrà il 23 agosto alle ore 16.30 al castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, uno dei borghi più belli d'Italia.
In questo incontro, grazie all’intervento dei grandi parchi abruzzesi verrà fatto un punto della situazione del lupo appenninico in Abruzzo. Il convegno si chiuderà con un interessante intervento sul lupo nei documenti d’archivio tra ‘800 e ‘900.

Programma del Convengo:

Saluti

Feliciano Marzuolo
Sindaco di Pettorano sul Gizio

Stefano D’Amico
Assessore all’ambiente di Pettorano sul Gizio

Valentina Lucci
Direttore della Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio

Antonio Carrara
Presidente della Comunità Montana Peligna

Michele Fina
Assessore all’ambiente Provincia dell’Aquila

Interventi:

L’impegno di una piccola area protetta per la salvaguardia del lupo
Mauro Fabrizio, Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio

Il lupo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Storia e prospettive.
Vittorio Ducoli, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Lupo Ivo: monitoraggio radiotelemetrico di un lupo trovato ferito nel Parco
Federico Striglioni, Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga

Lupo e zootecnia: elementi per la gestione della convivenza
Simone Angelucci - Antonio Antonucci, Parco Nazionale della Majella

Stato delle conoscenze e conflitti presenti nell’area del Parco
Paola Morini, Parco Regionale Sirente Velino

Il lupo nei documenti d’archivio tra ‘800 e ‘900
Beatrice Ricottilli, Archivio di Stato di Sulmona

A seguire Buffet

Per informazioni:

mercoledì 13 agosto 2008

Storie di orsi e galline...con lieto fine

Esce dall'isolamento l'unica gallinella superstite dell'attacco dell'orso Gemma e della sua prole, avvenuto una quindicina di giorni fa a San Sebastiano dei Marsi. Scampata alle grinfie dei plantigradi, era stata rinchiusa da nonna Liliana in una sorta di «pollaio-bunker».Ieri sera sono arrivate altre trenta galline a farle compagnia, distribuite dal Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e dall'associazione Amici dell'Orso Bernardo. E, mentre il personale del Parco provvedeva a ristrutturare il tetto del vecchio pollaio, le gallinelle hanno fatto subito amicizia con la superstite e tutte sono tornate a razzolare nel vecchio recinto.
Ma non solo il pollaio di nonna Liliana si è ripopolato di galline, perché tante altre persone, soprattutto anziane, hanno fatto richiesta ed ottenuto galline dal Parco. In pratica, nella Valle del Giovenco sono stati distribuiti gratuitamente circa 1500 pennuti, provenienti da un allevamento dell'Aquilano.
E così, i pollai di San Sebastiano dei Marsi, di Bisegna , di Ortona dei Marsi e di tutte le sue numerose frazioni sono stati riempiti di galline.
Per la gioia di quanti si erano visti «espropriare» dei pennuti da parte di Gemma, Generoso e company. Quasi tutti i pollai della Valle del Giovenco sono stati rinforzati con porte in ferro o, addirittura, chiodate per dissuadere gli orsi dal compiere eventuali «blitz».
Ma, come abbiamo avuto modo di riferire, l'orsa Gemma con i suoi due piccoli, una quindicina di giorni fa, aveva aggirato brillantemente l'ostacolo delle porte di ferro, entrando nel pollaio di nonna Liliana, a San Sebastiano dei Marsi, addirittura dal tetto.
Alla consegna delle galline hanno assistito ieri sera tanti curiosi e, forse chissà, nascosti tra i boschi, qualcuno immaginava anche i «compari» plantigradi, che si leccavano i baffi, pregustando altri, eventuali lauti banchetti.

martedì 12 agosto 2008

Resti di un orso marsicano sul monte cavallo

I resti dell’orso marsicano rinvenuti sul Monte Cavallo, in comune di San Biagio Saracinisco in provincia di Frosinone, sono custoditi presso il Servizio Scientifico dell’Ente Parco a Pescasseroli. Si tratta di resti (ossa e peli) recuperati dal personale veterinario, scientifico e di sorveglianza del Parco, su segnalazione di alcuni escursionisti. I resti sono stati trovati in una caratteristica zona di svernamento. Si tratta di un orso maschio, dell’età di 12-15 anni, munito di auricolare a cui era stato applicato nel 2005 il radiocollare satellitare, che successivamente il plantigrado aveva perso, come avviene di norma dopo un certo periodo di tempo. Dai resti rinvenuti non è possibile stabilire le cause della morte, e quindi nulla si può escludere, ma, stando alle valutazioni degli esperti e dei ricercatori, dice il Presidente del Parco Giuseppe Rossi, “è molto probabile se non certo che si tratta di una morte naturale, stando alle caratteristiche della zona in cui è stato trovato, nei pressi di un anfratto grotta tipico luogo in cui questi animali si rifugiano per morire”. Naturalmente i servizi di sorveglianza del Parco attiveranno tutti i canali possibili e svolgeranno ogni opportuna azione per assumere ulteriori informazioni in proposito e pervenire ove possibile a conclusioni certe. Non possiamo però non ricordare, aggiunge il Presidente Rossi, che “anche per gli animali selvaggi, come per l’uomo, la morte fa parte della vita”. Vale a dire che anche gli animali selvaggi, a maggior ragione in un’area protetta, muoiono per cause naturali, come malattia e vecchiaia. O per incidente. E non sempre, dietro i ritrovamenti di carcasse, peraltro molto comuni data la quantità di specie che il Parco ospita, occorre necessariamente vedere la mano violenta dell’uomo. Anzi, salvo gesti estremi e delinquenziali come quelli dell’autunno scorso, le morti violente nel Parco sono notevolmente diminuite. Il bracconaggio al Camoscio, ad esempio, è praticamente scomparso e le uccisioni degli altri animali risultano essere sempre più sporadiche. Non si può e non si deve ovviamente abbassare la guardia a difesa di un patrimonio endemico così ricco e prezioso come quello presente nel Parco. Anzi, è necessario rafforzarne le difese anche con uno sguardo alle aree esterne sprovviste di misure di tutela che questi animali, spesso, comunque frequentano.

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, 12 agosto 2008 Comunicato Stampa n. 63

sabato 9 agosto 2008

Parco delle Orobie: polizza per i danni provocati dall'orso

Si terrà domenica 10 agosto, ai piani del Monte Avaro, in Valle Brembana - provincia di Bergamo, il convegno dal titolo “Il lupo sulle Alpi Orobie”. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Cusio e dal Parco delle Orobie Bergamasche, in prima linea nel promuovere iniziative d’informazione e aggiornamento rispetto alle emergenti problematiche faunistiche correlate al ritorno dei grandi predatori sulle Orobie e al successivo riconoscimento e prevenzione della presenza di eventuali danni da predazione che queste specie faunistiche possono causare.
L’incontro, seppure dedicato al lupo, offrirà l’occasione per affrontare anche il ritorno dell’orso bruno all’interno del parco, le problematiche connesse alla gestione dell’orso bruno e delle altre specie di animali selvatici nell’ambito di una logica di conservazione e ricostruzione di una popolazione vitale sulle Alpi.
Il Parco delle Orobie Bergamasche, infatti, sta affrontando a 360° una delle maggiori criticità del conflitto tra uomo e animali predatori, legato soprattutto ai danni economici che potenzialmente lupi, orsi e linci possono provocare, motivo principale della persecuzione che, storicamente, ha portato a bracconaggio ed estinzione.
“Per favorire la presenza nel nostro Parco degli animali predatori ma al tempo stesso proteggere la nostra gente che trae reddito dalla montagna - anticipa il presidente del Parco delle Orobie Franco Grassi – puntiamo oltre alla costante informazione ed a regolare monitoraggio della reale presenza sul territorio di queste specie faunistiche, anche in caso di incursioni, all’indennizzo dei danni grazie ad accertamenti ed erogazione delle compensazioni in tempi rapidi con una polizza assicurativa dedicata ad animali domestici e fabbricati”.
Alla polizza, la cui attivazione sarà comunicata agli addetti ai lavori proprio nel corso del convegno, si affianca un’attività di formazione sulle regole da osservare per una convivenza pacifica con questi animali, che sfati leggende ed allarmismi ingiustificati.
In particolare, nei confronti dell’esemplare presente nel parco è importante comprendere che l’orso bruno diventa problematico quando l’uomo lo abitua a trovare cibo vicino alle abitazioni, involontariamente - per la cattiva gestione dei rifiuti - o volontariamente - quale attrazione per turisti e fotografi. L’orso è un mammifero plantigrado che è tornato spontaneamente all’interno del territorio del Prc provenendo dalla zona dell’Adamello Brenta dove è stato reintrodotto all’inizio degli anni ’90.
L’orso è un animale elusivo, schivo e diffidente – conclude il presidente Grassi - consulente del parco - escludiamo quindi ogni forma di preoccupazione nei confronti di attacchi all'uomo. ll fatto che sia tornato sulle nostre montagne è indice di grande valore ambientale delle Alpi Orobie”.

Fonte: L'eco di Bergamo

venerdì 8 agosto 2008

Agosto sotto il segno dell'orso Bernardo a San Sebastiano dei Marsi

mercoledì 6 agosto 2008

PNALM: zone limitate ai turisti per proteggere l'orso bruno

La zona 'creste di monte Tranquillo', nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, in territorio del comune di Pescasseroli, sara' interdetta alla presenza umana dal 9 agosto al 20 settembre.
Tutti i sentieri che portano in tale zona saranno chiusi negli ultimi tratti e sottoposti a vigilanza da parte delle guardie del Parco e agenti del Corpo forestale dello Stato. E' quanto stabilito nell'ordinanza firmata ieri dal presidente del Parco, Giuseppe Rossi. 'Il provvedimento - spiega il direttore dell'Ente, Vittorio Ducoli - e' stato nesessario al fine di tutelare l'orso bruno marsicano durante il periodo di iperfagia, cioe' quando si alimenta per accumulare le riserve energetiche in previsione dell'inverno'. Nella zona in cui l'accesso sara' vietato cresce il ramno (rhamnus alpinus), particolare bacca della quale l'orso e' molto ghiotto. L'atto - concludono Rossi e Ducoli - e' in linea con le migliori politiche per la conservazione dell'orso bruno marsicano'.
L'ordinanza e' gia' stata anticipata al comune di Pescasseroli e agli operatori turistici che svolgono il servizio di accompagnamento escursionistico. La misura dell'ente Parco, negli anni precedenti, era stata meno restrittiva, prevedendo la limitazione dell'accesso con il 'numero chiuso', cioe' solo piccoli gruppi con accompagnatori autorizzati potevano visitare tale area nel periodo tra agosto e settembre. (AGI)

JJ5 ha trovato una nuova casa: le Orobie Bergamasche

È sempre più ghiotto e, ormai, sembra aver preso la cittadinanza bergamasca. «JJ5», l'orso bruno, ha colpito ancora. E, stavolta, sbranando - tutte in una notte - sedici pecore di un nutrito gregge che, in questi giorni, sta pascolando, guidato da un mandriano della zona, sopra Valcanale di Ardesio, a 1.800 metri di quota in località Corna Piana. Ma se il sindaco di Ardesio, Antonio Del Bono, si dice preoccupato per l'ennesima incursione del plantigrado, auspicando un maggiore controllo da parte degli organi preposti, pronta è la risposta del responsabile del Servizio faunistico provinciale.
«Nessun allarmismo - ribadisce Giacomo Moroni - anche perché “JJ5” continua a essere monitorato nei suoi spostamenti dagli agenti del Corpo di polizia provinciale insieme al Corpo forestale dello Stato». «Piuttosto - sottolinea il responsabile del Servizio faunistico provinciale - pare che quest'orso si sia davvero affezionato alla Bergamasca. Lo dimostrano gli oltre due mesi in cui l'orso bruno, partito dal Parco dell'Adamello, ha raggiunto la nostra provincia e ormai sembra essere del tutto intenzionato a stabilirsi qui, nel Parco delle Orobie». Perché ne è così sicuro? «Da quando è entrato in Lombardia - sottolinea ancora Moroni - la maggior parte del suo tempo l'ha trascorso proprio nella nostra terra. “JJ5”, non troppo tempo fa, è stato ancora avvistato da un nostro agente mentre faceva il bagno nella pozza per l'abbeverata dei bovini vicino a un alpeggio, sul Monte Ortighera, in comune di Lenna . E nonostante pensassimo che nel suo girovagare tornasse in Valtellina, dov'era stato segnalato più volte, abbiamo invece constatato che ha compiuto un percorso circolare tornando ancora a Valcanale».
Per il responsabile del Servizio faunistico della Provincia il fatto che l'orso sia tornato sui suoi passi «è un segnale chiaro: evidentemente qui l'orso ha trovato una natura, in termini di biodiversità, che dimostra di essere in grado di ospitare, appunto, il più grosso carnivoro europeo. E se ha scelto di abitare sulle Orobie bergamasche è perché trova rifugio e alimentazione in abbondanza. E questo, per noi, è un dato straordinario che ci fa ricredere sul territorio delle nostre Orobie dalle risorse naturali spesso, purtroppo, sottovalutate». «La presenza del plantigrado - rimarca Moroni - può rappresentare, a distanza di due secoli, un'opportunità per le nostre montagne purché venga opportunamente gestita».
In che modo? «Anzitutto attraverso una campagna di informazione sulla sua presenza che non rappresenta alcun pericolo per gli esseri umani. La prova è che negli ultimi cento anni non si ha avuto un solo caso di attacco dell'orso all'uomo. Tantomeno in Trentino o in Abruzzo dove storicamente è da sempre presente. In secondo luogo attraverso un rapido indennizzo alla zootecnia e alla apicoltura. Perché l'unico danno che può recare questo animale è agli ovini e agli alveari. A questo proposito l'ente Parco delle Orobie bergamasche ha stipulato un'apposita polizza assicurativa per l'indennizzo dei danni prodotti da predazione dei grandi carnivori: quindi lupo, orso, lince il cui avvento sulle Orobie è agli albori. Ma anche la Regione, direzione generale Qualità dell'ambiente, sta portando a termine un'altra copertura assicurativa». In che modo si può ottenere? «L'allevatore o l'apicoltore che subisse danni dall'orso deve dare immediata notizia alla centrale operativa del Corpo di polizia provinciale (contattando il numero verde 800.350.035) per rendere possibile un sopralluogo nelle 24 ore successive. Indispensabile - sottolinea Moroni - per accertare l'entità e la natura del danno così da avviare la procedura. La segnalazione può essere fatta anche al Corpo forestale dello Stato». «Su questo plantigrado - ricorda ancora Moroni - c'è un progetto promosso e sostenuto dall'Unione Europea. L'orso bruno è una specie particolarmente protetta in Italia e sulla lista rossa delle specie di particolare tutela da parte dell'Unione Europea». Ogni segnalazione di avvistamento o danni dell'orso, di volta in volta, vengono trasmessi alla Regione e al Parco Adamello Brenta che è stato il promotore del progetto «Life Ursus» per la salvaguardia del plantigrado bruno e la ricostituzione di una sua popolazione sulle Alpi centrali. Si invitano quindi tutti gli escursionisti, nonché fungaioli, alpinisti e cacciatori che avvistino l'orso, o riscontrino una sua traccia di presenza a contattare la Provincia.

Fonte: L'eco di Bergamo

Golf: anche un orso sul green dell'Us Senior Open

Paura sul green dell'Us Senior Open che si tiene a Colorado Springs, negli Usa. Venerdi' nel corso del secondo giro, oltre a golfisti e spettatori, e' arrivato anche un orso nero sceso dalle Rocky Mountains che circondano la cittadina americana. Si sono avuti attimi di panico, mentre la gara era alla 13esima buca, con un fuggi fuggi generale. Non si tratta pero' della prima volta che si verificano questo genere visite nel corso del torneo del Colorado. In passato si sono visti sul green anche volpi e daini, data la vicinanza della vegetazione al campo da golf. Dopo la manciata di minuti di paura la gara e' potuta continuare, anche perche' l'orso ha deciso subito di tornare a rintanarsi nel bosco.