''E' per il dovere di proteggere la biodiversita' animale'' che Carla Bruni, la premiere dame di Francia, prende le difese degli orsi dei Pirenei, la cui presenza e' contestata in particolare dagli allevatori. In una lettera del 22 luglio scorso indirizzata alle Associazioni Ferus et Pays de l'ours Adet, che militano per la reintroduzione dei plantigradi nei Pirenei, la moglie del presidente della Repubblica - che nella primavera del 2006, quando non era ancora first lady, aveva accettato di diventare la madrina dell'orso sloveno Hvala, in occasione della sua reintroduzione in Francia - sottolinea che ''la sua convizione'' in questa causa e' ''completa''. ''La coesistenza e' difficile per tutti ma deve essere possibile - secondo la Bruni - non dobbiamo mai rassegnarci. Nelle nostre regioni, non e' questione di scegliere tra l'orso e l'uomo''. Lo scorso marzo una ventina di associazioni avevano contattato la Bruni in seguito alle minacce di avvelenamento contro Hvala e i suoi due cuccioli nati nell'aprile del 2007. La sua risposta riconforta le associazioni che si felicitano di questo ''impegno forte. E' una persona che si dimostra molto motivata'', ha detto Pierre Reynes, portavoce di Pays de l'ours Adet che ricorda come la ex top model al tempo si era detta ''sorpresa e contenta'' di diventare ''madrina'' di Hvala. La Bruni si dice infine ''ottimista per quanto riguarda il futuro della sua 'figlia' adottiva e dei due cuccioli''.
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