Si terrà domenica 10 agosto, ai piani del Monte Avaro, in Valle Brembana - provincia di Bergamo, il convegno dal titolo “Il lupo sulle Alpi Orobie”. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Cusio e dal Parco delle Orobie Bergamasche, in prima linea nel promuovere iniziative d’informazione e aggiornamento rispetto alle emergenti problematiche faunistiche correlate al ritorno dei grandi predatori sulle Orobie e al successivo riconoscimento e prevenzione della presenza di eventuali danni da predazione che queste specie faunistiche possono causare.
L’incontro, seppure dedicato al lupo, offrirà l’occasione per affrontare anche il ritorno dell’orso bruno all’interno del parco, le problematiche connesse alla gestione dell’orso bruno e delle altre specie di animali selvatici nell’ambito di una logica di conservazione e ricostruzione di una popolazione vitale sulle Alpi.
Il Parco delle Orobie Bergamasche, infatti, sta affrontando a 360° una delle maggiori criticità del conflitto tra uomo e animali predatori, legato soprattutto ai danni economici che potenzialmente lupi, orsi e linci possono provocare, motivo principale della persecuzione che, storicamente, ha portato a bracconaggio ed estinzione.
“Per favorire la presenza nel nostro Parco degli animali predatori ma al tempo stesso proteggere la nostra gente che trae reddito dalla montagna - anticipa il presidente del Parco delle Orobie Franco Grassi – puntiamo oltre alla costante informazione ed a regolare monitoraggio della reale presenza sul territorio di queste specie faunistiche, anche in caso di incursioni, all’indennizzo dei danni grazie ad accertamenti ed erogazione delle compensazioni in tempi rapidi con una polizza assicurativa dedicata ad animali domestici e fabbricati”.
Alla polizza, la cui attivazione sarà comunicata agli addetti ai lavori proprio nel corso del convegno, si affianca un’attività di formazione sulle regole da osservare per una convivenza pacifica con questi animali, che sfati leggende ed allarmismi ingiustificati.
In particolare, nei confronti dell’esemplare presente nel parco è importante comprendere che l’orso bruno diventa problematico quando l’uomo lo abitua a trovare cibo vicino alle abitazioni, involontariamente - per la cattiva gestione dei rifiuti - o volontariamente - quale attrazione per turisti e fotografi. L’orso è un mammifero plantigrado che è tornato spontaneamente all’interno del territorio del Prc provenendo dalla zona dell’Adamello Brenta dove è stato reintrodotto all’inizio degli anni ’90.
“L’orso è un animale elusivo, schivo e diffidente – conclude il presidente Grassi - consulente del parco - escludiamo quindi ogni forma di preoccupazione nei confronti di attacchi all'uomo. ll fatto che sia tornato sulle nostre montagne è indice di grande valore ambientale delle Alpi Orobie”.
Fonte: L'eco di Bergamo
L’incontro, seppure dedicato al lupo, offrirà l’occasione per affrontare anche il ritorno dell’orso bruno all’interno del parco, le problematiche connesse alla gestione dell’orso bruno e delle altre specie di animali selvatici nell’ambito di una logica di conservazione e ricostruzione di una popolazione vitale sulle Alpi.
Il Parco delle Orobie Bergamasche, infatti, sta affrontando a 360° una delle maggiori criticità del conflitto tra uomo e animali predatori, legato soprattutto ai danni economici che potenzialmente lupi, orsi e linci possono provocare, motivo principale della persecuzione che, storicamente, ha portato a bracconaggio ed estinzione.
“Per favorire la presenza nel nostro Parco degli animali predatori ma al tempo stesso proteggere la nostra gente che trae reddito dalla montagna - anticipa il presidente del Parco delle Orobie Franco Grassi – puntiamo oltre alla costante informazione ed a regolare monitoraggio della reale presenza sul territorio di queste specie faunistiche, anche in caso di incursioni, all’indennizzo dei danni grazie ad accertamenti ed erogazione delle compensazioni in tempi rapidi con una polizza assicurativa dedicata ad animali domestici e fabbricati”.
Alla polizza, la cui attivazione sarà comunicata agli addetti ai lavori proprio nel corso del convegno, si affianca un’attività di formazione sulle regole da osservare per una convivenza pacifica con questi animali, che sfati leggende ed allarmismi ingiustificati.
In particolare, nei confronti dell’esemplare presente nel parco è importante comprendere che l’orso bruno diventa problematico quando l’uomo lo abitua a trovare cibo vicino alle abitazioni, involontariamente - per la cattiva gestione dei rifiuti - o volontariamente - quale attrazione per turisti e fotografi. L’orso è un mammifero plantigrado che è tornato spontaneamente all’interno del territorio del Prc provenendo dalla zona dell’Adamello Brenta dove è stato reintrodotto all’inizio degli anni ’90.
“L’orso è un animale elusivo, schivo e diffidente – conclude il presidente Grassi - consulente del parco - escludiamo quindi ogni forma di preoccupazione nei confronti di attacchi all'uomo. ll fatto che sia tornato sulle nostre montagne è indice di grande valore ambientale delle Alpi Orobie”.
Fonte: L'eco di Bergamo
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