"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 30 agosto 2007

Incendi: parchi; bilancio nero, SOS specie protette

Dal capriolo garganico alle orchidee selvatiche dell'Alta Murgia, passando dal pino loricato del Pollino fino all'orso bruno marsicano della Majella. Tra le vittime degli incendiari ci sono anche loro, miriadi di specie animali e vegetali che costituiscono una fetta importante dei gioielli del Belpaese. Tanti animali strappati dalle fiamme ai loro habitat, mentre preziosi ecosistemi sono stati definitivamente distrutti. Nel primo bilancio degli incendi del 2007 secondo i dati del Corpo forestale sono in tutto 15 i parchi nazionali interessati dagli incendi, per una stima totale di 19mila ettari bruciati. Cinque le aree protette nazionali dove e' andata in fumo la maggiore quantita' di preziosa vegetazione. Il primo della lista per estensione di area bruciata e' il Parco nazionale del Gargano con 4.500 ettari, seguito dal Pollino (3.265), da Alta Murgia (2.788), Majella (1.930) e Cilento e Valle di Diano (1.800). Il solo Parco del Gargano si avvicina al totale delle aree dei Parchi nazionali andati in fumo in tutto il 2006, dove il 12% degli incendi si e' sviluppato all'interno di Parchi e riserve. Mentre nel 2007, su un totale di 95.520 ettari in fiamme fino al 19 agosto, solo i Parchi nazionali con oltre 19.000 ettari bruciati raggiungono quasi quota 20%. Il Parco del Gargano, il piu' martoriato, secondo la fotografia del Wwf offre habitat unici: dalle fitte ed estesissime foreste, per le quali e' famoso, alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici alle ripide falesie sul mare, fino alle lagune di Lesina e Varano, per finire con le paludi di Federico II. Tante le specie animali presenti che si saranno date alla fuga di fronte alle fiamme, dal rospo smeraldino a capra e capriolo garganico, e poi ghiri, istrici, daini, donnole, pipistrelli e ricci. Partiti in cerca di una nuova casa anche tanti uccelli come airone rosso, cicogna bianca e Cavaliere d'Italia. Quali le meraviglie in fumo del Parco del Pollino? Zone coperte di faggio, castagno e cerro, popolate da fauna in via d'estinzione: il lupo appenninico, il capriolo di Orsomarso, il picchio nero, il falco pellegrino, il gufo reale e il corvo imperiale. Tutti costretti dagli incendi a traslocare. Vittime sicure delle fiamme molti rettili e anfibi, che costituiscono un vero e proprio patrimonio del Parco dell'Alta Murgia, dalla rana verde al geco di Kotschy. Stesso destino per molti anfibi presenti nel Parco della Majella, come l'ululone dal ventre giallo, la salamandra appenninica e la rara salamandrina dagli occhiali. Senza pari il patrimonio vegetale di questo parco: oltre 1.800 specie censite, circa un terzo dell'intera flora italiana. E l'orso marsicano? Sono stimati circa 15/20 esemplari, presenti in ogni angolo del Parco. Di certo non avranno apprezzato la riduzione del proprio territorio. (ANSA).

venerdì 24 agosto 2007

E’ nato a Vienna il primo panda europeo del secolo

A Vienna, nello zoo di Schönbrunn è nato il primo panda gigante europeo di questo secolo, lo ha dato alla luce ieri Yang Yang, una femmina di sette anni,ed ha collaborato il suo compagno Long Hui. Si tratta della prima nascità in Europa, e incattività, di un esemplare di panda da 25 anni a questa parte, l’ultimo bebè di panda era nato a Madrid nel 1982.
La nascita era attesa con trepidazione da tutto il personale dello zoo austriaco (che ne sta già ricevendo una colossale pubblicità) e la direttrice Dagmar Schratter ha annunciato che «La giovane madre si occupa subito del suo minuscolo bebé, lo nasconde strettamente contro il suo petto. Siamo molto contenti che il bebé sia nato senza ricorrere all’inseminazione artificiale, questo è estremamente raro, il panda gigante femmina è fertile solo per tre o quattro giorni all’anno», un fattore che rende problematica, con la diminuzione del numero di questi animali e la frammentazione dei loro habitat, anche il successo riproduttivo dei panda selvatici cinesi.
Non si conosce ancora il sesso del cucciolo, che pesa solo 100 grammi ed è lungo 10 centimetri. Yang Yang e il suo cucciolo resteranno tranquilli nel loro rifugio per I prossimi tre mesi, prima di essere presentati al pubblico. Ora anche lo zoo di Vienna ha il proprio bebé vedette che rivaleggerà con Knut, il cucciolo di orso bianco che sta attirando torme adoranti di bambini allo zoo di Berlino, ed i media austriaci già adorano il piccolo panda. Ora è prevedibile che partirà la corsa a trovare il nome al piccolo panda e scommettiamo che il marketing sta già preparando gadget e peluches a profusione.

Orso avvistato in Valle Roveto (AQ)

Un orso sta facendo incetta di carne nelle stalle fuori dal centro abitato di Grancia di Morino. E più precisamente, in località "Biancone”, il plantigrado ha preso d’assalto una stalla, uccidendo un paio di pecore. «L’ho visto con i miei occhi — racconta Ughetto, un anziano del posto — che si aggirava intorno a quelle stalle. E non è la prima volta che l’orso frequenta i nostri monti, ma finora non era mai arrivato nelle immediate vicinanze del paese». Non è, quindi, certamente una novità la presenza dell’orso in Valle Roveto, anche perché la catena dei monti costituisce un corridoio naturale tra il Parco nazionale d’Abruzzo e quello dei Simbruini-Ernici. Ma mai un orso si era avvicinato così tanto ad un centro abitato. La costante presenza dell’orso in località "Biancone” di Grancia era stata segnalata dagli stessi uomini della locale stazione Forestale anche all’Ufficio della Biodiversità della Forestale di Castel di Sangro. «Purtroppo, con questa siccità, unita ai numerosi incendi che hanno interessato molte zone — dice il vice questore della Forestale, Luciano Sammarone, dell’Ufficio della Biodiversità di Castel di Sangro — le risorse alimentari per l’orso scarseggiano. In qualche modo il plantigrado deve procurarsi da vivere. Nei prossimi giorni metteremo in atto tutti gli interventi per tenere lontano dai centri abitati l’animale». Nella Valle Roveto l’orso è stato sempre di casa, tanto che nella stessa zona di Morino sono in atto studi con l’Università della Tuscia di Viterbo sulla presenza di piante appetite dall’orso, come il tasso. Orsi, in passato, sono stati avvistati sui Simbruini- Ernici addirittura vicino a Subiaco, a conferma che anche la Valle Roveto con le aree limitrofe può costituire un adeguato habitat per il prezioso plantigrado. Ma, intanto, nella Valle del Giovenco e nella zona di Villalago c'è apprensione per la sorte di Gemma, l'orsa che compiva scorribande nei pollai. Da troppo tempo l'animale non si fa né vedere, né sentire. La speranza di tutti e che Gemma si sia rintanata magari per accudire nuova prole.

L'orso Bernardo spegne la settima candelina

Sara’ l’ululato del lupo la colonna sonora per i festeggiamenti del settimo compleanno di “Bernardo”, l’orso bruno marsicano che la sera del 24 agosto del 2000 scelse San Sebastiano dei Marsi (L’Aquila), nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, come prima residenza. Da quella visita a sorpresa nacque il gruppo “Amici dell’Orso Bernardo” che da allora, ogni anno, organizza in collaborazione con l’ente Parco una festa in onore del grande, grosso e peloso ospite e autotassano di una gallina a testa per rimborsare i cittadini delle spese sostenute per i banchetti consumati da Bernardo nei vari pollai della zona.
La manifestazione avra’ inizio in piazza alle 18 con la “Festa del Pane”. Alle 22.00 e’ programmata invece una escursione notturna a Fonte d’Appia sulle tracce del lupo con la tecnica del wolf howling, insieme a Roberta Latini del Servizio scientifico del Parco.

giovedì 23 agosto 2007

Coooooome?

Forse le hanno trovato un lavoro per recuperare i 1500 euro che spende all'anno....

Ringrazio "Anonimo" per la segnalazione (cercate di firmarli i commenti però ^_^ )

Sarebbe gradito dagli amici Trentini il testo integrale dell'articolo

Knut simbolo dell'innocenza perduta

In una installazione presentata oggi al pubblico, l'artista statunitense John Kessler ha inserito un piccolo fotomontaggio che ritrae Knut con un foro di proiettile sulla fronte e un rivolo di sangue che scende su tutto il corpo. L'immagine è stata attaccata col nastro adesivo su una gigantografia del presidente statunitense George W. Bush, all'altezza dell'orecchio destro (nella foto a sinistra si può vedere la posizione della foto, indicata dalla freccia). L'immagine (nella foto in basso a destra), spiega Kessler al sito del Tagesspiegel, allude al presidente statunitense John F. Kennedy, ucciso a colpi di arma da fuoco nel novembre del 1963.
"I tedeschi amano Knut, così come gli americani amavano Kennedy", chiarisce. L'ispirazione per il fotomontaggio, continua l'artista, gli è venuta dopo l'11 settembre e la guerra in Iraq. Il colpo alla testa di Knut è il simbolo della perdita dell'innocenza.
"Knut diventa tanto più aggressivo, quanto più cresce - proprio come l'America", spiega Kessler. L'opera fa parte della mostra "New York - States of Mind", che sarà accessibile da oggi e con cui riaprirà i battenti, dopo una ristrutturazione durata un anno, la "Haus der Kulturen der Welt" ("Casa delle culture del mondo"), un ex centro congressi costruito esattamente cinquant'anni fa.

martedì 21 agosto 2007

Bilancio economico del progetto LIFE Ursus

Ammontano a 221 mila euro i danni provocati dal 2000 ad oggi dagli orsi che hanno ripopolato i boschi del Trentino nell'ambito del progetto "Life Ursus", avviato dieci anni fa dal Parco Naturale Adamello Brenta e oggi gestito dalla Provincia autonoma di Trento. La somma comprende le spese di prevenzione ed indennizzo sostenute a seguito delle scorribande dei plantigradi.
E' tempo di bilanci dunque per l'orso trentino, a dieci anni dalla sua reintroduzione. Le cifre del progetto parlano di una spesa per ogni esemplare di oltre 121 mila euro. Per la prima parte del progetto, dal 1997 al 2000, con l'introduzione di dieci orsi dalla Slovenia, era stata preventivata una spesa di 527 mila euro, poi i costi reali sono arrivati a 818 mila euro.
Nella seconda parte del progetto, fino al 2004, i costi sono lievitati fino a poco più di un milione di euro. La voce maggiore di spesa è quella del personale: 586 mila euro. Ma gli orsi non costano solo in libertà: per Jurka, ridotta in cattività per la sua eccessiva esuberanza, il costo annuale previsto per il suo mantenimento è di 1.500 euro.
L'obiettivo primario del progetto era di consentire nel giro alcuni decenni la costituzione di una popolazione di 40-60 orsi adulti. Secondo una recente stima i plantigradi sarebbero una ventina, cuccioli compresi.

Fonte: ANSA

Vorrei precisare che il titolo originale dell'articolo era: ORSI DEL TRENTINO, 221 MILA EURO DI DANNI IN 7 ANNI. Vediamo un pò...221 mila euro in 7 anni...quindi sono circa 31500 euro all'anno che al mese diventano circa 2600 euro...CAVOLO! E' una somma irrisoria per una provincia! Ma dal titolo sembrava tutt'altro!
E poi quella spendacciona di Jurka..."Ma gli orsi non costano solo in libertà: per Jurka, ridotta in cattività per la sua eccessiva esuberanza, il costo annuale previsto per il suo mantenimento è di 1.500 euro." 1500 EURO ALL?ANNO!! Cioè 125 euro al mese!!! Io spero che ci sia un refuso e che i 1500 euro siano i costi mensili, altrimenti Jurka, a questo prezzo, l'adotto io! Aspettate, vado a controllare...non è un errore, ecco qui il testo originale dell'interrogazione n. 2295 del Presidente Dellai:
"Infine, premesso che gli aspetti connessi alla eventuale detenzione dell’orsa Jurka sono ancora in fase di definizione, si precisa che i costi relativi al mantenimento di eventuali animali provenienti dallo stato selvatico e ridotti in cattività in uno dei due centri attualmente presenti in provincia saranno sostanzialmente limitati ai costi per alimentarli (ca. 1.500,00 euro annui), essendo il personale e le strutture che li ospiteranno già operativi ed attrezzati per la gestione degli animali."
Ma veniamo alle spese del progetto LIFE Ursus:
Nell'articolo è riportato che i costi totali fino al termine del progetto sono stati di un milione e mezzo di euro, che divisi per i sette anni (non ho considerato un bilancio di 10 anni, cioè fino ad oggi, ma l'intero periodo del LIFE Ursus) di durata fanno circa 215 mila euro, che diventano mensilmente 18 mila, cioè quasi 900 euro al mese per ogni esemplare di orso. La spesa in questo caso non è poca, ma bisogna contare anche che circa 800 mila euro sono stati elargiti dalla Comunità Europea.
Cosa dire, i bilanci sono sempre utili, in questo caso poi fanno riflettere su quanto la tutela della natura sia ormai strettamente legata ad un ambito prettamente economico.
Sebbene la fauna protetta sia ormai una risorsa che rientra a pieno titolo in quei valori "naturali" di cui fanno parte anche la sfera turistica ed educativa, non credo che possa esserne stimato il suo valore economico semplicemente in base alle spese sostenute da questo o quell'organo amministrativo. Ridurre un animale, e nel nostro caso l'orso, ad un mero prezzo significa non aver capito l'incalcolabile ricchezza che questo rappresenta.

A proposito di orsi polari...

Quando si dice il caso...
Poco dopo aver scritto il post precedente, mi metto a studiare un pò ed apro sul mio pc iTunes. Come al solito la sequenza brani impostata sulla modalità random e la prima canzone che ascolto è "Hunter" di Bjork, dall'album "Homogenic". Questa canzone stuzzica però qualcosa nel mio cervello...mi sforzo un pò...spremo le meningi...e...EUREKA!
Il video di questa canzone è perfetto per essere postato sul blog!
Nell video, infatti, la cantante, completamente calva, si trasforma pian piano grazie all'aiuto della computer grafica in un orso polare (l'hunter, cioè il cacciatore, in questione)...stupefacente! Oltretutto Bjork è Islandese e quindi artica legata in un certo modo con il nostro orso bianco. Oltretutto il testo della canzone è ispirato a Ricardo Lopez, un suo fan che organizzò un attentato a spese della cantante, che fortunatamente fallì, ma che portò il giovane al suicidio.
Ecco il video:


Hollywood impazzisce per l'orso polare

L'orso polare è ormai sempre più protagonista nei media.Diventato ormai simbolo vivente dei cambiamenti climatici (ha ormai quasi soppiantato il panda nell'immaginario collettivo) è uno dei protagonisti di "Arctic Tale" pellicola uscita negli USA il 25 luglio. Il film, realizzato dopo ben 12 anni di riprese racconta, grazie anche alla voce narrante di Queen Latifah, delle vicende di due cuccioli, Nanu, un orso polare e Seela, un tricheco e della loro vita nel circolo polare artico. Il film esce a due anni di distanza da "La marcia dei pinguini"e a pochi mesi dal premiato "Una scomoda verità", segno che forse anche Hollywood si sta muovendo verso una visione del cinema non solo come espressione artistica o di intrattenimento ma anche come mezzo di divulgazione. Il 5% di tutti gli introiti che il film otterrà sarà devoluto equamente fra National Geographic Polar Fund, National Wildlife Federation, Wildlife Conservation Society and World Wildlife Fund. Non solo speculazione commerciale quindi.




Cosa vi dice il nome Iorek Byrnison? Nulla? Cosa pensereste se vi dicessi che è un orso polare corazzato? Gli orsi polari corazzati non esistono direte voi...E invece esistono nella dimensione di Lyra, l'universo creato da Philip Pullman nella trilogia letteraria "Queste oscure materie" di cui la trasposizione cinematografica del primo capitolo, "La bussola d'oro", uscirà negli USA il 7 dicembre, distribuito dalla New Line (la stessa della trilogia de "Il signore degli anelli"). Iorek Byrnison è il re, ormai decaduto, degli orsi polari dell'isola di Svalbard, detti panserbjorne. Abili fabbri, parlano la lingua degli umani ed hanno una forza ed una intelligenza fuori dal comune. Verrà aiutato dalla protagnista a recuperare il suo trono e non mancherà di sdebitarsi successivamente con lei. Il film è dotato di un cast d'eccezione: Nicole Kidman, nei panni della gelida e perfida antagonista e Daniel Craig l'avvenuroso zio della protagonista. L'uscita in Italia è prevista per il 14 Dicembre.




Vi invito a fare il test per vedere qual è il vostro dimon, cioè la forma animale del vostro spirito. Il mio si chiama Mayra, ed è un procione. Secondo il test il mio daimon mi è stato associato perchè sono sommesso, solitario, intelligente, responsabile e tranquillo.

A proposito, non provate in mille modi il test, tanto l'orso non esce....

lunedì 20 agosto 2007

Cosa fare se incontriamo un orso?

L'orso bruno ha paura dell'uomo. La sua forza fisica, come ogni animale selvatico di grandi dimensioni, può renderlo però pericoloso soprattutto quando è sorpreso o si sente minacciato. Proprio per questo deve essere fatta molta attenzione. L'orso bruno è discreto per natura, specialmente nei confronti dell'uomo. Ha un buon udito, un ottimo olfatto e una vista discreta quindi se vi sente o identifica il vostro odore, cercherà di evitarvi. Per aiutarlo in questo basta fare un pò di rumore, indicando così la vostra presenza. Importante è non seguire mai le tracce di un orso. Non cercate inoltre di approcciarvi ad un orso, che sia solo o ancora di più se è in compagnia di cuccioli. Se avete un cane con voi tenetelo vicino, non fatelo abbaiare o questo provocherà l'animale.

Se incontrate un orso a distanza ravvicinata (meno di 50 m) aiutatelo ad identificarvi:
  • esprimetevi in modo cauto, con gesti pacati e con voce normale
  • allontanatevi gradualmente, spostandovi da ogni eventuale via di fuga dell'orso
  • non correte
Se l'orso si alza sulle zampe posteriori non prendete questo gesto come segno di minaccia o aggressività: l'orso è semplicemente curioso e sta cercando di percepire e riconoscere gli odori per identificarvi meglio.

lunedì 13 agosto 2007

Contrassegnato un orso nei Grigioni

Le autorità hanno catturato domenica tra l'Albula e lo Julier uno degli almeno due orsi bruni che si trovano attualmente in Svizzera. L'animale è stato subito dotato di un emettitore per meglio controllarne gli spostamenti. L'Ufficio federale dell'Ambiente ha indicato che il plantigrado è stato preso dai guardiacaccia grigionesi in Val Spadlatscha. Gli uomini lo hanno immobilizzato addormentandolo a distanza, prima di infilargli il collare munito della trasmittente. Solo quando si avranno i risultati delle analisi del sangue prelevatogli si saprà con certezza se si tratta di uno dei due orsi provenienti dal Trentino giunti in giugno nei Grigioni, JJ3 e il fratellastro MJ4, oppure di un terzo esemplare. L'animale catturato, un maschio di 98 chilogrammi, ha già ucciso due dozzine di pecore nelle ultime settimane. Si conta ora di poter difendere con più efficacia i capi di bestiame a rischio: qualora il plantigrado si avvicinasse a greggi o a zone abitate, si interverrebbe con petardi o proiettili di gomma per spaventarlo e allontanarlo rapidamente.

venerdì 10 agosto 2007

Avvistato un orso nei pressi di Curon Venosta

Questa mattina (giovedì 9 agosto) un pastore che stava portando al pascolo alcuni capi di bestiame ha avvistato un'esemplare di orso. Non è escluso che si tratti di JJ3, figlio dell'orsa Jurka, catturata recentemente in Trentino
Come informa l'Ufficio provinciale Caccia e pesca, l'avvistamento è stato effettuato nei pressi di Curon Venosta da un pastore che stava portando al pascolo alcuni capi di bestiame. Immediata la segnalazione alla locale stazione forestale, che ha effettuato le verifiche del caso, e che ha rilevato la presenza di alcune orme. "Dalle prime informazioni - spiega Giorgio Carmignola dell'Ufficio provinciale caccia e pesca - e dall'analisi delle orme, dovrebbe trattarsi di un'esemplare piuttosto giovane. Non è escluso che si tratti di JJ3, il figlio dell'orsa Jurka, già avvistato a giugno nella zona di Trafoi, e la cui presenza, nelle ultime settimane, è stata segnalata nei boschi della Svizzera. Un'analisi più dettagliata, comunque, potrà avvenire solo attraverso le tracce del Dna". Al momento, non si segnalano danni al patrimonio zootecnico della zona.

fonte: Provincia Autonoma di Bolzano

Orso recluso scappa e uccide un uomo

Un orso bruno tenuto in gabbia da un cacciatore come animale domestico, a un centinaio di chilometri da Mosca, è riuscito a scappare aggredendo una coppia che stava raccogliendo funghi nel bosco: l'uomo, Aleksander Malakhov, 54 anni, è stato sbranato dopo che aveva tentato di difendere la moglie Svetlana (42 anni), sparando alcuni proiettili di plastica, mentre la donna è rimasta gravemente ferita. È il secondo grave incidente del genere in meno di una settimana. A dare l'allarme è stata la madre della donna: dal vicino villaggio di Bolschioie Illinskoia, nella regione di Mosca, è poi accorso un gruppo di abitanti che ha abbattuto la bestia.
L'orso, che aveva lavorato al circo di Tula, capoluogo di un'omonima regione limitrofa, aveva dieci anni e da due era tenuto in una gabbia, dalla quale è fuggito pare scavando un cunicolo. Il proprietario rischierebbe adesso solo due anni con la condizionale, per l'inadeguatezza della gabbia.
L'altro grave incidente si era verificato domenica scorsa, nella regione di Khabarovsk, estremo oriente russo, dove il direttore di un campo estivo teneva illegalmente un orso dell'Himalaya di quattro anni in una gabbia, come attrazione turistica: una bimba di cinque anni ha allungato la mano tra le sbarre per dargli da mangiare delle noccioline ma l'animale le ha azzannato l'avambraccio, che poi i medici hanno dovuto amputare. «E' colpa mia, l'avevo portata qui per farle vedere un orso vivo e l'avevo lasciata sola un attimo mentre gli dava le noccioline», ha detto disperato il padre.

Un panda partorisce due cuccioli...peccato che tutti pensavano che fosse maschio!

Un panda che era ritenuto un maschio ha partorito due cuccioli nella riserva naturale di Wolong, nella Cina occidentale. Lo scrive oggi l' agenzia Nuova Cina, precisando che l' errore degli allevatori potrebbe essere dovuto al fatto che il pene dei panda e' estremamente piccolo, di non piu' di tre centimetri. Perseverando nel loro errore qualche anno fa gli allevatori avevano inviato l' animale in Giappone, per farlo accoppiare. Non sorprende il fatto che ''Jinzhu'', questo il nome del panda, non abbia mostrato interesse per le femmine che gli venivano proposte. Rimandato in Cina, Jinzhu ha continuato ad essere considerato un maschio malriuscito, o un ermafrodito, fino a quando non e' arrivata la sorpresa: all' ennesimo esame, gli studiosi di Wolong hanno scoperto che si trattava di una femmina e che le sue ovaie erano situate in una posizione anomala. Il difetto e' stato corretto con un intervento chirurgico e Jinzhu e' diventata una ''femmina normale''. (ANSA)

Investita sui pirenei un'orsa reintrodotta dalla Slovenia

E' morta investita da un'automobile "Franska", uno degli orsi sloveni introdotto nei Pirinei francesi per ripopolarne la fauna: lo ha comunicato l'Oncfs (Ufficio nazionale della Caccia e Fauna selvatica).
L'orsa è stata investita da un'auto "verso le 6,30 del mattino nei pressi di Lourdes, sulla D931, tra Argeles-Gazost e Lourdes", ha spiegato la gendarmeria di Tarbes, "l'animale è morto sul colpo, la vettura ha subito danni consistenti, ma il guidatore è rimasto illeso".

L'orso pirenaico è ormai estinto da diversi anni e sono stati reintrodotti nel suo habitat orsi importati dalla Slovenia, non senza polemiche: nella catalana Val d'Aran e nei Pirenei dell'Occitania si sono svolte numerose manifestazioni pro e contro la reintroduzione dell'orso.

...Non vi ricorda nulla?

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martedì 7 agosto 2007

L'orso di pietra: Capo D'Orso

In questo clima vacanziero, voglio consigliare una meta ursina per tutti coloro che avranno la fortuna di andare in una delle isole più affascinanti e ricche di natura e leggende: la Sardegna. Qui, sulla costa, vicino Palau si erge una scultura modellata dal vento e dall'acqua, come se la natura abbia voluto mostrare attraverso quest'opera la sua infinita pazienza e la sua creatività. Scavata nel granito, a ridosso del mare, si staglia la figura imponente di un'orso. Non deve stupirci però solo il suo realismo: l'orso sembra quasi osservare l'orizzonte, in una posa degna del più grande degli scultori. La sua mole infonde un senso di quiete e forza, caratteristiche proprio di questo animale, sporto dalle rocce circostanti quasi in attesa, vigile pur nella sua calma. Ma il fascino di questa scultura non finisce qui. Già Tolomeo nel II secolo d.C. la cita come punto di riferimento dei navigatori e prima di lui ne parla anche Omero nell'Odissea. Proprio in prossimità della roccia infatti si pensa che il poeta greco abbia ambientato lo sbarco di Ulisse nella terra dei Lestrigoni, i giganti antropofagi che diedero filo da torcere all'eroe. I temibili abitatori dell'antica Sardegna infatti si abbeveravano alla fonte Artacia (La fonte dell'orso). Così scrive Omero:
E s'abbattero a una real fanciulla,
Del Lestrigone Antìfate alla figlia.
Che del fonte d'Artacia, onde costuma
Il cittadino attignere, in quel punto
Alle pure scendea linfe d'argento.
La fonte dell'orso potrebbe essere quindi legata alla figura che oggi caratterizza uno dei luoghi più affascinanti dell'isola.
Il granito prende vita in una regione che, quasi per ironia, non è mai stata popolata dall'orso.

domenica 5 agosto 2007

Ad Aprica arriva l'orso bruno

Aprica, un paesino di 1600 abitanti in provincia di Sondrio, ha un cittadino in più. Un orso bruno di 15 anni e del peso di 200 kg, nato e cresciuto in cattività, verrà ospitato nell'Osservatorio eco-faunistico in un'area a lui dedicata. Lo zoo da cui proviene sarà senz'altro un ricordo lontano dato che lo spazio messo a disposizione del plantigrado è di 8000 metri quadrati contro gli 800 della sua precedente abitazione. Sarano organizzate visite guidate dal direttore del locale Osservatorio eco-faunistico, Bernardo Pedroni. L'area sarà accessibile da una passerella sopraelevata. Il comune ha indetto inoltre un concorso per scegliere il nome del nuovo cittadino di Aprica.

Si risolleva quindi di nuovo la questione se un animale come l'orso, abituato ai grandi spazi, possa essere "ospitato" all'interno di ampi recinti e gabbie dorate. Va ricordato che l'orso di Aprica è nato in cattività e cresciuto nello stesso stato per 15 anni, non sapendo cosa sia la libertà. E' uno di quegli orsi che pur non avendo assaporato una vita "normale" ha una missione ben più gravosa, quella di insegnare al bambino, futuro uomo, lo stupore che si prova alla sola vista di questo splendido animale. Il sacrificio di questi orsi prigionieri può essere trasformato quindi in rispetto per tutti i suoi fratelli che hanno avuto la fortuna di nascere liberi.

sabato 4 agosto 2007

Ortona dei Marsi: orso a spasso per il paese

Ortona dei Marsi è un paesino in provincia de L'Aquila, sul lato orientale del Fucino e si trova nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, in uno dei santuari regionali dell'orso bruno marsicano. In questi ultimi giorni il comune deve registrare però un abitante in più. Un esemplare di orso infatti gira indisturbato e del tutto incurante degli abitanti. Lo "struscio" del plantigrado per le vie del paese ha iniziato a preoccupare soprattutto gli abitanti più anziani che si rifiutano di uscire di casa.
"Nonostante siamo fermamente convinti che il nostro futuro è la protezione dell'ambiente, vorrei maggiori certezze dalle istituzioni per scongiurare eventuali pericoli per i cittadini" afferma Cristiano Bertolini, sindaco di Ortona dei Marsi, e prontamente arriva la risposta del Parco: giovedì in tarda serata il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Aldo Di Benedetto, si è recato personalmente sul posto per raccogliere «utili testimonianze». L'ente parco, nei prossimi giorni, potrebbe chiedere all'Istituto nazionale fauna selvatica di narcotizzare l'animale, per dotarlo di radiocollare al fine di monitorarne gli spostamenti. Il territorio di Ortona del Marsi nelle ultime settimane è stato letteralmente attaccato dalle fiamme dei numerosi rogi che hanno colpito gran parte della penisola. Che l'orso sia stato spinto verso il paese per necessità? Ortona dei Marsi è comunque abituata a queste "incursioni" dato che ha anche un orso "ufficiale" chiamato Generoso, in onore del santo patrono del paese.

giovedì 2 agosto 2007

Knut sempre più vittima della celebrità: pesa troppo dovrà mettersi a dieta

Knut pesa troppo. Se vivesse nel sua ambiente naturale sicuramente questo non accadrebbe. Ad annunciarlo è il veterinario dello zoo di Berlino Andreas Ochs. Per questo è stato deciso che l'orso polare dovrà sottoporsi ad una riduzione dei pasti e all'abolizione delle leccornie al quale era abituato, come ad esempio i croissant (!!!).

I "ricordini" delle olimpiadi di Pechino 2008 verranno "fatti" dai panda

I dirigenti di un allevamento di Panda giganti di Chengdu hanno ben pensato di farsi una singolare pubblicità utilizzando una risorsa che sinceramente trovo raccapricciante: gli escrementi dei Panda. Avete capito bene, certo, non verranno chiusi in una scatola e venduti così come sono, ma verranno selezionati da alcuni addetti specializzati (che fortuna! Come li invidio!!!!), essiccati a 300°C e utilizzati per farne statuine, cartoline e "ricordini" vari. Gli ideatori dell'iniziativa assicurano che gli escrementi dei panda, essendo questi di origine vegetale, non emanano cattivo odore, e fin qui possiamo crederci, dato che la stessa cosa si riscontra anche nelle fatte dei nostri orsi bruni, ma trovo veramente orribile che possano essere realizzati dei gadget partendo da questa "originale" materia prima. Certo, sono sempre meglio dei souvenir e dei gadget ufficiali costruiti grazie al lavoro nero dei bambini della quale la Cina si è già macchiata. Chissà se calpestare uno di questi oggetti porterà comunque fortuna? Mah!

A proposito, leggete questo articolo (in inglese) ed indovinate con quale materia prima si può produrre carta ad impatto zero...