Dal capriolo garganico alle orchidee selvatiche dell'Alta Murgia, passando dal pino loricato del Pollino fino all'orso bruno marsicano della Majella. Tra le vittime degli incendiari ci sono anche loro, miriadi di specie animali e vegetali che costituiscono una fetta importante dei gioielli del Belpaese. Tanti animali strappati dalle fiamme ai loro habitat, mentre preziosi ecosistemi sono stati definitivamente distrutti. Nel primo bilancio degli incendi del 2007 secondo i dati del Corpo forestale sono in tutto 15 i parchi nazionali interessati dagli incendi, per una stima totale di 19mila ettari bruciati. Cinque le aree protette nazionali dove e' andata in fumo la maggiore quantita' di preziosa vegetazione. Il primo della lista per estensione di area bruciata e' il Parco nazionale del Gargano con 4.500 ettari, seguito dal Pollino (3.265), da Alta Murgia (2.788), Majella (1.930) e Cilento e Valle di Diano (1.800). Il solo Parco del Gargano si avvicina al totale delle aree dei Parchi nazionali andati in fumo in tutto il 2006, dove il 12% degli incendi si e' sviluppato all'interno di Parchi e riserve. Mentre nel 2007, su un totale di 95.520 ettari in fiamme fino al 19 agosto, solo i Parchi nazionali con oltre 19.000 ettari bruciati raggiungono quasi quota 20%. Il Parco del Gargano, il piu' martoriato, secondo la fotografia del Wwf offre habitat unici: dalle fitte ed estesissime foreste, per le quali e' famoso, alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici alle ripide falesie sul mare, fino alle lagune di Lesina e Varano, per finire con le paludi di Federico II. Tante le specie animali presenti che si saranno date alla fuga di fronte alle fiamme, dal rospo smeraldino a capra e capriolo garganico, e poi ghiri, istrici, daini, donnole, pipistrelli e ricci. Partiti in cerca di una nuova casa anche tanti uccelli come airone rosso, cicogna bianca e Cavaliere d'Italia. Quali le meraviglie in fumo del Parco del Pollino? Zone coperte di faggio, castagno e cerro, popolate da fauna in via d'estinzione: il lupo appenninico, il capriolo di Orsomarso, il picchio nero, il falco pellegrino, il gufo reale e il corvo imperiale. Tutti costretti dagli incendi a traslocare. Vittime sicure delle fiamme molti rettili e anfibi, che costituiscono un vero e proprio patrimonio del Parco dell'Alta Murgia, dalla rana verde al geco di Kotschy. Stesso destino per molti anfibi presenti nel Parco della Majella, come l'ululone dal ventre giallo, la salamandra appenninica e la rara salamandrina dagli occhiali. Senza pari il patrimonio vegetale di questo parco: oltre 1.800 specie censite, circa un terzo dell'intera flora italiana. E l'orso marsicano? Sono stimati circa 15/20 esemplari, presenti in ogni angolo del Parco. Di certo non avranno apprezzato la riduzione del proprio territorio. (ANSA).
1 commento:
ciao ,abbiamo visitato lo zoo di berlino e i tanti orsi ospiti ,compreso il famoso Knute.Sul blog troverai le loro foto!!
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