Un orso bruno tenuto in gabbia da un cacciatore come animale domestico, a un centinaio di chilometri da Mosca, è riuscito a scappare aggredendo una coppia che stava raccogliendo funghi nel bosco: l'uomo, Aleksander Malakhov, 54 anni, è stato sbranato dopo che aveva tentato di difendere la moglie Svetlana (42 anni), sparando alcuni proiettili di plastica, mentre la donna è rimasta gravemente ferita. È il secondo grave incidente del genere in meno di una settimana. A dare l'allarme è stata la madre della donna: dal vicino villaggio di Bolschioie Illinskoia, nella regione di Mosca, è poi accorso un gruppo di abitanti che ha abbattuto la bestia.
L'orso, che aveva lavorato al circo di Tula, capoluogo di un'omonima regione limitrofa, aveva dieci anni e da due era tenuto in una gabbia, dalla quale è fuggito pare scavando un cunicolo. Il proprietario rischierebbe adesso solo due anni con la condizionale, per l'inadeguatezza della gabbia.
L'altro grave incidente si era verificato domenica scorsa, nella regione di Khabarovsk, estremo oriente russo, dove il direttore di un campo estivo teneva illegalmente un orso dell'Himalaya di quattro anni in una gabbia, come attrazione turistica: una bimba di cinque anni ha allungato la mano tra le sbarre per dargli da mangiare delle noccioline ma l'animale le ha azzannato l'avambraccio, che poi i medici hanno dovuto amputare. «E' colpa mia, l'avevo portata qui per farle vedere un orso vivo e l'avevo lasciata sola un attimo mentre gli dava le noccioline», ha detto disperato il padre.
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