"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 4 aprile 2007

L'orso bruno (Ursus arctos) - Segni di presenza

L'orso è per natura un animale schivo e il suo avvistamento è piuttosto difficile. Si può dimostrare però la presenza dell'animale grazie a dei segni che possono essere riconosciuti e ad esso riconducibili. E' da premettere che non sempre l'identificazione di questi segni è facile ed è strettamente dipendente dalle condizioni ambientali e dall'acume dell'osservatore. La presenza dell'orso può essere dimostrata attraverso il ritrovamento di orme, escrementi, peli, segni di graffi su tronchi. Un altro metodo di individuazione è il ritrovamento di tane e giacili.

Orme: le impronte dell'orso sono inconfondibili dato che questo animale essendo un plantigrado poggia completamente la pianta del piede a terra. L'orma dell'orso è simile per forma ad un piede umano, però più larga e con le dita tutte uguali. Sono sempre visibili i cuscinetti delle cinque dia, tutti sulla stessa linea e i robusti artigli. Come in tutti i plantigradi, il cuscinetto del tarso (calcagno) e sempre visibile nell'orma della zampa posteriore. La lunghezza di un orma posteriore va dai 22 ai 30 cm con una larghezza di 13-17 cm. I cuscinetti del tarso anteriore rimangono impressi solo su terreno morbido. La lunghezza dell'impronta anteriore è di circa 12 cm (con il calcagno 22-28 cm), la larghezza 12-17 cm. Le dimensioni logicamente variano per sesso ed età. Le orme si presentano nell'insieme con le zampe posteriori più avanzate di quelle anteriori che sono rivolte verso l'interno.

Escrementi: ricordano quello dei bovini e forma, dimensioni, colore ed odore dipendono essenzialmente dall'alimentazione. Al loro interno possono essere quindi trovati pezzi di frutti, semi, parti di insetti non digerite, gusci di nocciole e peli dell'orso stesso che vengono ingeriti leccandosi. Se l'orso si è cibato di carne l'escremento sarà più scuro ed inconsistente. Lo sterco può avere un colore nero-blu e lucido se ha ingerito mirtilli. L'odore può essere un buon elemento per riconoscerne la dieta: gli escrementi dell'orso infatti non hanno mai odore sgradevole a meno che esso non abbia mangiato carne. Si dice infatti che se l'orso ha ingerito solo frutta ed erba le feci "profumino". L'orso lascia i suoi escrementi in modo casuale non ricoprendoli e non depositandoli in latrine come nel caso del tasso.

Graffi e morsi sui tronchi: possono essere ritrovati a volte questi segni sui fusti di conifere e latifoglie. Non sono segni di marcatura del territorio ma vengono utilizzati dagli orsi come ausilio per il riconoscimento di altri esemplari. I graffi vengono lasciati ad altezze superiori ad un metro, obliquamente rispetto all'asse del tronco. Non sono visibili tutte e cingue i segni delle unghie ma solo tre o quattro. Se sono presenti anche i morsi questi sono posti al di sopra delle unghiate; i segni dei canini giacciono perpendicolarmente rispetto all'asse del tronco. A volte non lontani da questi segni possono essere ritrovati anche peli.

Peli: si possono ritrovare sui tronchi o in passaggi stretti dove l'orso viene "pettinato" dalla vegetazione o nei siti di alimentazione. Il pelo dell'orso è lanoso,di colore uniforme, resistente e leggermente ondulato, lungo circa 10 cm. Il ritrovamento dei peli è più comune in primavera-estate ed in autunno, periodi in cui avviene la muta del pelo in cui quindi l'orso tende a strofinarsi contro la vegetazione per accelerarne la caduta.

Giacili e tane: questi sono più difficili da riconoscere. I giacili vengono utilizzati dall'orso per il riposo quotidiano e sono situati in zone tranquille spesso vicino a rocce o alberi. Venogono preparati appositamente dall'animale ed hanno una dlunghezza che va dai 70 ai 130 cm. In estate vengono preparati scavando un poco nel terreno, mentre nel periodo poco precedente al letargo vengono "imbottiti" con foglie secche ed erba. I giacili per motivi precauzionali non vengono mai utilizzati due volte dall'orso. Ai giacili sono spesso associate la presenza di peli e di escrementi nelle vicinanze. Le tane vengno usate invece durante lo svernamento e possono essere frequentate anche da più esemplari (ad esempio una madre con i cuccioli). Sono luoghi abituali in cui l'orso tende a tornare periodicamente ma mai per due anni di seguito, probabilmente per questioni legate ai parassiti. All'interno spesso possono essere ritrovati rami, foglie e peli.

Questi segni sono ottimi strumenti per verificare la presenza di esemplari di orso all'interno di un'area e per capirne le abitudini e gli spostamenti, aiutando così a proteggere e conservare questa specie.

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