"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

lunedì 8 luglio 2013

L'orso Stefano ucciso a fucilate?

Ieri la notizia di un orso maschio rinvenuto morto da un escursionista sul monte Marrone, sul versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è giunta come un fulmine a ciel sereno su quanti speravano che l’annuale tributo di sangue pagato da questa specie all’uomo si fosse esaurito con l’investimento di Rocco lo scorso 25 aprile.

L'orso Stefano
Il ritrovamento dell’orso "Stefano" accanto alla carcassa di un puledro ha fatto pensare immediatamente a un caso di avvelenamento. Infatti, qualche settimana fa, le squadre cinofile del Progetto Life Antidoto erano state chiamate a bonificare una vasta area all’interno del PNALM, nel cuore del territorio dell’orso, dove alcuni criminali avevano disseminato bocconi avvelenati, costati la vita a diversi esemplari di pregiata fauna locale (lupi, volpi, mustelidi). Invece, questa mattina l'esame radiografico, eseguito dal dipartimento di Scienze biomediche della Facoltà di veterinaria dell'Università di Teramo, ha evidenziato la presenza di una pallottola nel cranio dell’orso, di una nell’omero destro e di una scarica di pallini sul corpo dell’animale. Quindi il povero Stefano sembrerebbe caduto vittima di quella che l’Ufficio Stampa del PNALM non ha esitato a definire una brutale esecuzione, ordita da individui senza scrupoli che hanno dato un’ulteriore prova della loro viltà sopprimendo questo abitante forte e gentile delle nostre montagne. Probabilmente i bracconieri si sono serviti della carcassa del puledro per attirare l’orso alla posta. Alla luce di quanto tristemente accaduto, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini, nella speranza di dare un volto ai responsabili e comminare loro le giuste pene, non ci restano che alcune amare considerazioni sullo stato della conservazione dell’orso bruno marsicano nel suo ambiente naturale.

In primo luogo, l’atto di deliberata crudeltà che ha portato alla morte del malcapitato orso, qualora fosse accertato, ci riporterebbe indietro di 10 anni, ultimo caso di orso ucciso da arma da fuoco secondo fonti del PNALM. Le stesse fonti evidenziano che la zona delle Mainarde non sia nuova a casi del genere. Pallottole di due diversi calibri sul corpo di Stefano testimoniano la presenza di almeno due "bracconieri". Che gli uomini abbiano agito per vendicarsi di alcuni danni attribuiti all’orso non può essere una giustificazione a un gesto di becera ottusità che meriterebbe sanzioni gravissime ed esemplari per il danno ambientale arrecato al patrimonio faunistico nazionale ed europeo.

Secondo, di recente gli orsi uccisi vengono individuati con sempre maggiore frequenza da escursionisti e residenti e sempre meno dagli addetti ai lavori, ovvero i guardaparco. Ovviamente, il punto non è su chi scopra cosa, dal momento che tutti in cuor nostro ci augureremmo di non dover trovare mai più la carcassa di un orso morto per cause riconducibili all’uomo, ma piuttosto sull’effetto deterrente che la presenza sistematica del personale di sorveglianza sul territorio sortirebbe nei piani scellerati di un eventuale bracconiere o avvelenatore. Purtroppo la frequenza con cui fenomeni di vero e proprio “terrorismo ambientale” si verificano nell’area parco e zone limitrofe farebbe supporre che questi gesti efferati maturino in una condizione di quasi completa impunità che, ovviamente, non è tollerabile. Con questo non si vuole attaccare il personale dell’ente parco, né offrire il destro a facili e ingiuste generalizzazioni, ma certo è doveroso chiedere a chi preposto una maggiore attenzione nella difesa del nostro immenso patrimonio nazionale non perdendo di vista i doveri base di ogni area protetta, tra cui la sorveglianza.

Terzo, sebbene nei paesi del PNALM si preferisca dare nomi propri agli orsi, manifestando un rapporto più diretto, affettivo e confidenziale delle popolazioni locali con gli ultimi plantigradi, anziché chiamarli con sigle o codici come avviene in altre realtà (si pensi all’orso M13 in Trentino), gli orsi continuano a morire per atti di bracconaggio (soprattutto avvelenamenti) e negligenze varie: assenza di corridoi ecologici che favoriscono l’attraversamento stradale della fauna selvatica, trappole ecologiche (e.g. vasche per la raccolta d’acqua non recintate), pascolo brado di animali domestici che possono favorire la trasmissione di patologie mortali per questa rara specie. Il comunicato del PNALM fa bene a evidenziare quanto l’uccisione dell’orso Stefano danneggi le popolazioni del parco per le quali l’orso è una preziosa risorsa turistica, oltre che un retaggio storico-culturale di inestimabile valore. Quindi è lecito chiedersi a che comunità appartengano i criminali che operano all’interno del PNALM. Anche se non è da escludere una provenienza esterna, si può e ci si deve aspettare che alla gente del posto non sfuggano eventuali movimenti sospetti e che essa vorrà sostenere l’ente parco nella quotidiana battaglia contro l’ignoranza e la miseria morale collaborando con le autorità, denunciando i sospettati e vigilando, laddove possibile, affinché non si ripetano questi eventi criminali che gettano discredito sull’intera comunità.


L’ultima considerazione è di natura generale e riguarda lo stato della conservazione dell’immenso patrimonio storico, culturale e naturalistico della nostra nazione di cui l’orso è il compendio esatto per quel che rappresenta per le popolazioni dell’Appennino Centrale e non solo. Infatti, in un clima di crisi economica in cui non si scommette sulla vera ricchezza dell’Italia, lasciando corrodere i monumenti dalle intemperie, rovinare le attrattive turistiche dall’incuria, dall’inquinamento e dall’indifferenza ed estinguere la nostra fauna nei suoi “santuari”, bisogna riscoprire un senso civico diffuso che sopperisca alle carenze dello stato e degli enti, obbligandoci a sollevare la voce su temi che riguardano tutti e a far pressione sulle istituzioni colpevolmente assenti. Da ciò un’esortazione alle autorità affinché si impegnino a fondo nelle indagini per scoprire i criminali e assicurarli alla giustizia, una giustizia che non può essere indulgente con certi individui solo perché a cadere vittima delle loro pallottole è stato un animale e non un essere umano. Occorre ricordare che forse si potrà ricostruire Pompei, ma se si estingue l’orso, quello bruno marsicano, sarà per sempre.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito un post che centra il problema e ripropone la " decadenza " di un paese, il nostro, in cui le responsabilita' sono troppo semplicemente rovesciate su una classe politica e dirigente che e' invece specchio fedele di cosa sono diventati gli italiani,un'accozzaglia miserabile di umani senza alcun senso civico,egoisti, cialtroni senza amor proprio! Un paese destinato ad un ulteriore velocissimo declino.

claux79 ha detto...

Credo, senza ombra di dubbio alcuno: che, in questo ignobile fatto, non si possa chiamare "bracconieri" gli "autori", perchè un "bracconiere" è una persona, che non uccide per il semplice "gusto di uccidere", ma, se lo fa, si porta a casa la "preda"(anche questo, fatto deprecabile, ma che pone le ovvie "diversità")...questo è il "significato di BRACCONIERE. Qui invece, bisogna chiamarli col loro nome proprio: "BASTARDI ASSASSINI", questo è il nome "approppriato" che va "incollato" a questi "vigliacchi"...si, vigliacchi perchè questo fatto è "inquadrato" nel peggior modo possibile di dostruggere quel poco che ancora non "è contaminato", ma che l'essere umano, per puro "godimento nel distruggere" e nulla più, commette queste cose...qui ci vuole a tutti gli effetti il "pugno duro", ma non "solo a parole", è giunta ora di "usare i fatti" e dire: BASTA. Confido in chi ha tutela verso questi cuccioloni, mi rigerisco "in primis" al Corpo Forestale dello Stato, che "si impegnino" in tutte le loro forze, onde scoprire gli AUTORI di questo ignobile ed inqualificabile gesto, perchè non credo sia così "difficile" individuarli, visto le loro tracce lasciate sul povero orso, e "sopratutto", se presi, vadano puniti NEL VERO SENSO DELLA PAROLA.

Pareti Claudio

Anonimo ha detto...

Mi dispiace per l'orso e non intendo giustificare nessuno.
Faccio solo notare che:
la presenza di + calibri puo' certamente significare due bracconieri.... ma anche tempi diversi. Cioe' che la prima volta hanno tentato di scacciarlo con i pallini e la seconda lo hanno brutalmente ucciso.
Non intendo giustificare un atto ingiustificabile, ma intendo sottolineare l'onesta' intellettuale, cosa tipica della chiacchiera da bar piuttosto che la scienza degli studiosi disposti ad asservire la realta' a necessita' finanziarie....
Se si vogliono evitare questi danni, si deve evitare che l'orso abbia abitudine con l'uomo (guarda caso era microcippato) e che abbia da mangiare a sufficienza dove sta.
Secondo, se fa danni, le autorita' che adesso gridano (giustamente) allo scandalo, facessero esame di cosienza circa la loro solerzia ad intervenire a favore dei danneggiati dall'orso....
cosi, tanto per fare due chiacchiere da bar...
Sottolineo che condanno il gesto vigliacco.


Tutto si puo' spiegare a proprio piacimento, ma non e' detto che

Anonimo ha detto...

Considerate le continue stragi,l'ente parco non ha più motivo di esistere. Risparmieremmo decine di milioni l'anno. In quel posto sale chiunque fino a oltre 1800 m con jeep, moto e quad perchè la sbarra è stata divelta; però poi vieni multato se fai trekking con il cane. Quelli sì che disturbano la fauna. E' un posto pericoloso per le persone civili, figurarsi per quei poveri animali. Solita gestione all'italiana e il patrimonio e gli onesti subiscono sempre.

Anonimo ha detto...

L'ente parco ha motivo di esistere per i privilegi che concede ai compagnucci di merenda che frequantano gli uffici, non certo per proteggere gli animali. Questo stesso articolo dimostra come il controllo del territorio sia lasciato al caso piuttosto che a coloro che percepiscono ricco stipendio per poi stare a consumare gomme e benzina sull'asfalto oppure a vessare i residenti con pretese inaudite piuttosto che vigilare sulle cose serie come l'invasione di quad, moto e orde di raccoglitori improvvisati di funghi e insalatine varie condite da fotografi spregiudicati e sorvoli di elicotteri a bassa quota sulla zona integrale per far vedere l'animale selvatico a qualche membro della casta che ripaghera' con qualche robusto finanziamento.....incamerato da qualche studioso dei miei stivali che poi viene a pontificare qui....
ma piantatela che il gioco e' ormai chiaro....l'orso non si estingue per l'esemplare che finisce sotto la macchina o che viene ucciso perche' distrugge il magro reddito di sopravvivenza di qualche pensionato. Si estingue per le mani che gli mettete addosso e per la desertificazione del territorio che avete prodotto, scacciando agricoltori e coltivatori... Fatevi un esame di coscienza, grazie.

Anonimo ha detto...

...si ...che peccato aver scacciato tutti questi agricoltori e coltivatori .....migliaia ce ne sarebbero pronti a spezzarsi la schiena sui campi che a perdita d'occhio si stendevano sui monti di Pescasseroli simili al Tavoliere d'Italia . Maledetto il Parco che vi ha reso disoccupati e poveri..... :))))

Anonimo ha detto...

Grande! Su decine di argomenti, hai risposto ad uno: la mancanza di allevatori e agricoltori non e' dovuta al Parco (secondo te, ovviamente).
E tutto il resto?
- mancato controllo del territorio (come si desume dall'articolo);
- vessazione di quei pochi agricoltori e coltivatori che ci sono rispetto alle parallele omissioni per gli occasionali;
- consumo di gomme e asfalto per scopi non istituzionali ma "per farsi vedere" (fare continuamente sotto e sopra);
- rimborsi ai danneggiati;
- pericolo di estinzione attribuito a false cause (dall'articolo si desume che l'ultimo fatto cruento e' di 10 anni prima.... non mi pare che si possa parlare di altro che di fatto occasionale - certamente non di recrudescenza del bracconaggio);
- effetti collaterali di catture e rilasci (...a scopo di NECESSARISSIMI studi, si sa'....);
- sorvoli di elicotteri in zona integrale;
- visite scortate di personaggi che stanno a cuore al Parco in zona vietata e con mezzi vietati;
- mancata vigilanza su raccoglitori estemporanei;
- mancata vigilanza sui depuratori;
- mancata manutenzione di sentieri;
- protezione di selvatici concorrenziali con orso e camoscio (veri gioielli del parco - non le altre orde di invasori)la cui proliferazione andrebbe controllata come avviene nei parchi "civili";
- errata conclusione dovuta ad una imprecisa indicazione delle circostanze inerenti le cause della morte dell'orso Stefano (con conseguente messa alla berlina di una intera categoria di persone che nulla hanno a che fare con il fattaccio, ma che fa tremendamente comodo a scopi non troppo pubblicizzabili);
- applicazione delle risorse economiche del Parco verso obiettivi non propriamente di tutela dei selvatici (es. il tristissimo zoo dove l'orso incattivito dalla costrizione ha azzannato il custode...colpa dell'incauto custode, ovviamente);
Debbo proseguire?
Un esame di coscienza, grazie. Almeno statevi zitti e evitate di gridare ad un fantomatico lupo perche siete voi il vero problema.

Anonimo ha detto...

Stai tranquillo ...mi preoccupo per la tua salute...sei libero di dire quel che ti pare , di inventare cio' che vuoi, siamo un paese libero e in un libero luogo di conversazione (blog) che altri ci hanno messo a disposizione, per cui rilassati ! Se poi non apprezzi un po' di ironia che tu inconsapevolmente provochi con le tue tesi strampalate che vuoi che ti dica ?? Purtroppo non ti faranno mai sparare ai cinghiali nel Parco (come fanno nei paesi civili...tu dici )che poi via, diciamocelo questa e' la tua vera frustrazione o mi sbaglio ? Il mondo e' bello perche' e' vario e tu al massimo sei un problema solo per te stesso.
Smile...:)))

Anonimo ha detto...

Nei paesi civili? Nei parchi "civili", impara a leggere ed a quotare.
Nei "paesi" civili si risponde sugli argomenti, non si insulta l'autore. Ma si sa, che se lo spazio messo a disposizione, comincia proprio lui con la cattiva informazione (o informazione non verificata - i pallini erano di molto precedenti alla fucilata letale) per poter proseguire con frasi tipo "a che comunita' appartengano i criminali che operano all'interno del PNALM", siamo al limite della diffamazione....a meno che non si includano nelle ipotizzate comunita' anche i collaboratori esterni ed i dipendenti dell'ente stesso. Se di criminali si tratta, perche' escludere che possa appartenere a qualche ente preposto? Magari con l'intento di creare un mostro che non c'e' e far affluire pingui finanziamenti? Il criminale si puo' annidare ovunque, a cominciare dal parlamento...o no?
Ora, solo uno studioso puo' sostenere che un bracconiere vada a caccia di orsi con cartucce a pallini. Un frequntatore di bar, invece, immagina la frustrazione di chi ha chiamato inutilmente piu' volte l'autorita' preposta ad intervenire...per poi farsi giustizia da solo, prima tentando con i pallini - e poi - esasperato, a palla (commettendo non solo un reato ma anche una bruttissima cosa). Esasperato, non dall'orso ma dall'inefficienza di chi avrebbe dovuto allontanare il selvatico...ma si sa, costoro stanno presi da tantissime incombenze...compreso il postare a sproposito invece di farsi un esame di coscienza.
Che siano strampalate le mie tesi rispetto alle tue lascialo giudicare a chi legge. Grazie.

Anonimo ha detto...

.. "di spaventarlo" m'e' rimasto nella tastiera:
prima tentando di spaventarlo con i pallini e poi.....

Anonimo ha detto...

<>....Come vedi avevi capito lo stesso che e' la cosa importante. Per il resto continuo a pensare che tu sia piuttosto confuso, non e' un insulto,tutt'altro , e' mancanza di corretta informazione secondo me (parli di letale fucilata quando ormai e' assodato che l'orso non e'morto di un colpo d'arma da fuoco) che accoppiata ai tuoi particolari interessi (ti piacerebbe sparare a cervi e cinghiali per tuo diletto...non perche' competitori dell'orso..)rende le tue teorie strampalate (e' anche questo non e' assolutamente un insulto ) diciamo personali , a tuo uso e consumo, senza nessun bisogno di validazioni scientifiche, piacciono a te e questo ti basta . Va bene ho capito , ti ripeto non c'e' bisogno di irritarsi hai detto bene se qualcuno mai ci leggera' si fara' la sua opinione. Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Ohibo', cominciano i distinguo..... Prima si articolano una serie di informazioni (imprecise, se non artatamente costruite), poi si costruisce un teorema su tali traballanti fondamenta ed infine si incolpa di falsa informazione chi dice "Guarda che quelle informazioni sono imprecise e le conclusioni sbagliate". Complimenti! Una logica ferrea, un metodo scientifico!

Non ho visto questo tuo post sulle vere cause della morte dell'orso apparire in tempi non sospetti ma solo dopo che ti ho provocato e forzato la mano ad uscire allo scoperto.

Bene prendo atto che fornite informazioni avventate (come tu stesso implicitamente ammetti). Adesso fate errata corrige, come si deve in un paese civile di cui ti vanti tanto di essere un valido esponente. Civilta' vuole che tu ora ammetta di esserti sbagliato e faccia ammenda.

Anonimo ha detto...

...m'ero perso la parte del cinghiale competitore dell'orso e le ovvie ma errate conclusioni per via del pregiudizio ipostatico che obnubila il tuo ragionamento (lo stesso pregiudizio che anima l'articolo che si sta commentando).

Se vuoi ti metto il link, ma in questo stesso blog emerge la diatriba tra voi studiosi circa il fatto che l’orso corra pericoli per le malattie trasmesse dai “suini” .......che mai ho visto girare in campagna nelle aree frequentate dall’orso se non nella varieta’ “cinghiale”.

Quindi o fate collimare le conclusioni dei vostri stessi studi (pagati con i soldi delle mie tasse) e ci dite la cosa che e' vera....oppure ...magari....una piccola competizione per la sopravvivenza...tutto sommato....lo dite voi stessi....o no?

Thelema ha detto...

Anche gli amici della selvaggità si sono dati all'ambientalismo ciabatte e tastiera ... avanti così !