"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

sabato 15 marzo 2014

Morte di un'orsa marsicana

Orso bruno marsicano

Ieri, 14 marzo 2014, una bruttissima notizia ha rattristato tutti coloro che amano l’orso e la natura. I guardaparco del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise hanno trovato un’orsa dell’età di 5-6 anni agonizzante nei pressi di Gioia Vecchia, alle porte dell’area protetta.

L’animale, affetto da tremori, diarrea e difficoltà motorie, è deceduto mentre era assistito dal personale veterinario del parco. In meno di un anno 4 orsi marsicani sono morti, un numero insostenibile per una specie che conta poche decine di esemplari superstiti. La causa dell’ultimo decesso è ancora sconosciuta, ma è chiaro che la morte degli altri tre individui derivi da cause antropiche. Gli sforzi di aree protette, associazioni e cittadini amanti della natura sono crudelmente frustrati da quello che appare un vero e proprio bollettino di guerra, di una guerra che vede l’orso resistere all’arroganza e allo strapotere di un’umanità inconsapevole della vera bellezza, partigiano di una guerra distruttiva alla natura, troppo spesso immolata ai più meschini egoismi umani. Speriamo che in quest’ultimo caso la morte del plantigrado rimanga nell’ordine naturale delle cose, anche se i sintomi mostrati dalla povera orsa ricordano almeno 2 decessi simili, legati più o meno direttamente all’uomo. Il fatto che sia scomparsa una seconda femmina, dopo quella investita sulla strada tra Villalago e Scanno nell’ottobre scorso, rende ancora più drammatico il futuro di una specie sull’orlo dell’estinzione. Entrambe le orse avevano appena raggiunto la maturità sessuale, ma non hanno potuto contribuire ad accrescere la popolazione di orsi marsicani con la loro prole.

Che la grande vitalità di questa specie possa salvarla dall’oblio!

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