"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 9 luglio 2009

Le analisi genetiche lo confermano: l’orso Dino non è solo

Si moltiplicano le segnalazioni di orso nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e nel bellunese in generale.
Agli avvistamenti della scorsa primavera si sono aggiunti, in questi giorni, quelli della Val di Canzoi, alle porte del Parco, e la foto scattata da turisti spagnoli ad un orso nella zona dell’Agner.
Nel frattempo, proprio in questi giorni i laboratori dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno inviato all’Ente Parco e alle altre Amministrazioni che controllano gli spostamenti degli orsi sulle Alpi, i risultati delle analisi genetiche effettuate sui campioni di feci di orso raccolti dal personale del Corpo Forestale dello Stato in Valle del Mis, nel cuore del Parco, il 17 aprile scorso.
L’orso, battezzato “Dino”, in onore di Dino Buzzati, è stato identificato dai genetisti con la sigla certamente più “scientifica” ma un po’ più fredda, di M5.
Si tratta di un orso “nuovo”, ovvero il cui DNA non è mai stato trovato nei campioni raccolti fino ad oggi sulle Alpi. M5 è un maschio, il cui patrimonio genetico non corrisponde a nessuno dei fondatori della popolazione trentina e non è compatibile nemmeno quale discendente degli orsi fino ad oggi identificati in Trentino. Si tratta quindi, con molta probabilità, di un esemplare proveniente da est.
Allo stesso orso appartengono anche i campioni raccolti dalle guardie provinciali, tra aprile e maggio, in Cadore, a Seren del Grappa e a Cortina.
DNA dello stesso orso è stato raccolto anche in provincia di Bolzano, a Marebbe, a metà maggio.
L’ISPRA ha comunicato anche i dati genetici dei campioni raccolti dagli agenti della Polizia provinciale in Val del Grisol il 13 maggio.
Appartengono all’orso identificato con il codice KJ2G2: si tratta del maschio di 3 anni, nato in Trentino, lo stesso che fino allo scorso autunno si trovava nella zona dell’altopiano di Asiago. L’orso KJ2G2 è stato campionato in maggio dalle guardie provinciali anche ad Auronzo e DNA dello stesso animale è stato raccolto in Austria, nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, il 2 giugno scorso.
“I risultati delle analisi, – ha dichiarato il Direttore del Parco, Nino Martino – sono di notevole interesse e permettono di ricostruire i grandi spostamenti che questi animali compiono attraverso le Alpi, superando le invisibili barriere amministrative, costruite dall’uomo tra province, regioni e stati. Siamo contenti che Dino non sia il solo orso che frequenta il Parco e seguiremo con interesse tutti i loro futuri spostamenti”.
“Particolarmente significativa – ha detto il Presidente Guido De Zordo – è la nuova comparsa dell’orso in Val Canzoi in questi ultimi giorni, in concomitanza con la festa del Parco. L’orso infatti è stato, quest’anno, la mascotte della festa. Non sappiamo ancora se l’orso della Val Canzoi sia Dino, KJ2G2 o un altro esemplare, in ogni caso è certamente il benvenuto”.

Fonte: parks.it

1 commento:

Drachetto ha detto...

>"...in ogni caso è certamente il benvenuto"

Queste parole sono... benvenute! :)