"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

venerdì 16 ottobre 2009

Impara la natura con il Parco

Con l’inizio del nuovo anno scolastico sono puntualmente iniziati i percorsi didattici di educazione ambientale promossi dal Parco Naturale Adamello Brenta all’interno delle scuole di ogni ordine e grado del territorio dell’area protetta e non solo.

Suddivisi nelle sezioni “Case del Parco” (con visite guidate alle Case del Parco), “Vivere il Parco” (attività stanziali presso le foresterie di S. Antonio di Mavignola e Valagola) e “Il Parco a scuola” (incontri in classe e uscite sul territorio), i progetti, concentrati in uno o più giorni oppure distribuiti durante tutto il corso dell’anno, con possibilità di pernottamento presso le foresterie, affrontano, attraverso lezioni in classe, laboratori scientifici, attività manuali e uscite sul territorio, numerose tematiche: dal riconoscimento delle tracce degli animali alla scoperta del Parco nelle quattro stagioni, dalle tradizioni e dalla cultura del territorio alla diversità botanica presente nell’area protetta, dalla geologia all’acqua corrente fino alle modalità per vivere la montagna in modo corretto e rispettoso.

In particolare, tra i numerosi percorsi attivati, ricordiamo “Parco e montagna: nel regno dell’orso”, che prevede lo svolgimento di tre giorni di attività didattiche presso la foresteria di S. Antonio di Mavignola (24 posti letto disponibili). Gli alunni, durante i tre giorni di permanenza presso la foresteria, potranno conoscere da vicino l’orso bruno, scoprirne le abitudini e i segni di presenza, ripercorrendo la storia della sua scomparsa e del suo ritorno sulle Alpi Centrali grazie al progetto di reintroduzione “Life Ursus”. Inoltre, durante il periodo invernale, faranno conoscenza del Parco e della montagna esplorando il territorio con le racchette da neve e immergendosi nella natura “addormentata”. Ancora, impareranno come muoversi in sicurezza sulla neve e ad orientarsi nel bosco. Si potrà inoltre sperimentare l’attività tradizionale della lavorazione del legno, seguendo l’insegnamento di esperti intagliatori. Di sera si visiterà una stalla situata vicino alla foresteria, dove si vivrà l’atmosfera del “Filò”: l’incontro serale che, un tempo, radunava le famiglie contadine.

Anche quest’anno prosegue il progetto “Qualità Parco – Naturalmente scuola”, che dal 2005 assegna l’omonimo marchio alle scuole (attualmente quelle certificate sono 17) che dimostrando di impegnarsi nel migliorare il proprio impatto sull’ambiente e collaborano con il Parco alla diffusione della cultura ambientale.

Un valido supporto ai progetti di educazione ambientale, tenuti nelle classi della scuola primaria e della secondaria di primo grado, saranno, per il secondo anno consecutivo le schede didattiche ideate e realizzate, grazie al contributo di otto casse rurali (Adamello-Brenta, Bassa Anaunia, Giudicarie-Vlasabbia-Paganella, Mezzolombardo-San Michele all’Adige, Pinzolo, Spiazzo e Javrè, Strembo-Bocenago.Caderzone, Tuenno-Val di Non). Disegni e immagini esplicative, spazi da completare, questionari, giochi, esercizi e testi di approfondimento, dedicati ai temi “Acqua corrente”, “Orso bruno”, “La diversità botanica”, “Le tracce degli animali” e “Geologia”, aiutano a proporre una lezione attiva, che aiuta bambini e ragazzi a sviluppare capacità di analisi, di sintesi e senso critico nell’approcciarsi alle  tematiche ambientali.

Attività_didattica_01

Ma, quest’anno, un’importante novità accompagna le consuete proposte di educazione ambientale del Parco. Si tratta del Centro di educazione ambientale “Villa Santi” che ospiterà, da lunedì 5 ottobre, il primo gruppo. Attraverso percorsi personalizzati di interpretazione ambientale, che spaziano dal tema delle attività tradizionali di montagna al risparmio energetico, propone, a chi vorrà partecipare ad uno dei molteplici percorsi didattici messi a punto dagli educatori del Parco, di vivere un’esperienza educante e formativa in ogni momento del soggiorno.

Ogni anno, nelle attività didattiche del Parco, sono coinvolti 3.000 alunni, 

il 60% dei frequentanti le scuole dell’area protetta. Complessivamente alle attività di educazione ambientale partecipano 8.000 persone.

2 commenti:

@enio ha detto...

simpatico si ! in Trentino un orso o un gruppo di orsi si sono fermati in un vigneto e si sono mangiati 120 Kg di uva che serviva a fare il Teroldego. La prossima volta il contadino farà meglio a lasciare le bottiglie di vino, la soddisfazione per l'orso sarà maggiore e il danno minore perchè alla seconda bottiglia sarà sicuramente mbriaco!

Anonimo ha detto...

e' successo lo stesso a Campoli Appennino versante laziale del PNALM....l'associazione ORSO e Friends del paese si e' tassata per rifondere parte del danno al paziente contadino !