"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

lunedì 27 ottobre 2008

Hvala, un orsa nel mirino

L’elicottero gira sopra la sua testa. L’orsa Hvala si nasconde nei boschi del Portet, in qualche anfratto là sotto, dove si crede al riparo dalla strana bestia volante. Non sa di non avere scampo, perché gli uomini possono seguire i suoi spostamenti grazie al microchip che le è stato iniettato poco più di due anni fa, a scopi scientifici ed ecologici. Hvala era stata trasferita dalla Slovenia ai Pirenei nel 2006, per ripopolare le montagne al confine tra la Francia e la Spagna, dopo l’estinzione dei plantigradi locali. Sei anni e cento chili, l’orsa si è adattata al suo nuovo habitat, ma ora rischia di fare la stessa fine di Cannelle e di Franska, due consimili e compatriote uccise rispettivamente da un cacciatore e da un’auto sempre nella stessa area, ma sul lato francese. Dopo un momento di gloria nella primavera dell’anno scorso, quando ha messo al mondo due orsacchiotti, Hvala è finita la settimana scorsa sulla lista nera dei ricercati per aver attaccato un cacciatore di cinghiali, Lluis Turno, che si è trovato sul suo cammino assieme ai suoi segugi.
L’orsa ha fatto ciò che Madre Natura le suggeriva: tirato una zampata e azzannato il piede dell’intruso nel suo territorio. L’uomo è finito all’ospedale, e i suoi colleghi si sono armati di fucili per liberare la Val d’Aran dall’orsa forestiera. Un nucleo di guardie forestali sta cercando di precedere i giustizieri, prima che il terzo esemplare sloveno sia abbattuto: anche gli agenti ambientali sono armati di fucili, caricati però con potenti dosi di sonnifero. Il loro obiettivo è narcotizzare Hvala per trasferirla in un centro specializzato e studiarne il comportamento. Nel migliore dei casi, per lei, sarà la fine anche della libertà vigilata. I cacciatori di Les, il paese cui appartiene anche il ferito, hanno dato 48 ore di tempo alle guardie per catturare Hvala, dopodiché prenderanno le doppiette, caricate a pallettoni, per mettere in pratica la loro «vendetta», ripetuta proprio così, in italiano: «Se entro lunedì non l’hanno presa – dice Daniel Boya – ci penseremo noi». Hvala, braccata, potrebbe spostarsi di parecchi chilometri e ripassare la frontiera, ma il microchip segnala che si sta muovendo ancora nei paraggi. Ignara di confini, esperimenti ambientali falliti, microchip e uomini in cerca di «vendetta».

Presto inserirò una serie di post per comprendere maggiormente la situazione degli orsi nei Pirenei, scoprendo che per certi versi la situazione non è molto distante da ciò che avviene a casa nostra.

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L'orso bruno nei Pirenei - Seconda Parte

11 commenti:

Drachetto ha detto...

La cosa che più mi sconcerta di questo post è che sembra che gli umani aspettino solo un pretesto per fare giustizia sommaria verso l'orso. Non ho mai capito ne capirò mai da dove viene tanta paura e tanto odio. Veramente un giorno uno psicologo ce la dovrà spiegare questa cosa perchè a me proprio non va giu.

Anonimo ha detto...

Drachetto come non quotare e ripetere le tue parole.

Misty

Anonimo ha detto...

Tanta paura e tanto odio deriva dall'idiozia e dall'arroganza della nostra razza, che di sapiens ha poco o nulla.

Disgustata.

E i cacciatori quanta gente hanno fatto fuori per sbaglio? Parecchia visto che sparano a qualsiasi cosa si muove nei bosco.. e alla stessa stregua allora li si doveva "inforcare".

Schifo su schifo.

Misty

Anonimo ha detto...

Da Grizzly:
per Drachetto,nel concordare pienamente con le parole di Misty, -arroganza ed idiozia- dei "cacciatori"; vorrei aggiungere che,secondo me, ci sono motivazioni ancor più recondite nell'odio e nella paura riversati verso l' orso.
La paura e l' odio verso l'orso,vengono infatti usate come pretesto per nascondere l'odio che hanno i cacciatori verso ciò che l'orso o il lupo - simbolicamente - rappresentano;gli animali,e i predatori in particolare,rappresentano i Parchi protetti e sono i simboli viventi di ulteriori vincoli all'attività venatoria, preludono a limitazioni delle zone di caccia,ad ulteriori controlli delle Forze di polizia,ecc.ecc., tutto questo da un immenso fastidio al "mondo venatorio", abituato ad agire in contesti di solitudine e quasi di "trasgressione" a tutte le regole e le Leggi dove "il cacciatore", insofferente ai controlli, vuole fare - e quindi sparare- a ciò che gli pare...questo esempio, come ho già citato e scritto in passato, è applicabile a pseudo pastori, palazzinari, e gente che ha interessi economici, piccoli o grandi sull'ambiente, che quindi vedono nell'orso un simbolo negativo per l'attuazione delle loro nefandezze.
Questi personaggi hanno anche buon gioco,colpendo l'immaginario dell'opinione pubblica, nel dipingere l'orso come una "belva da sterminare" o comunque da rimuovere,accampando la scusa della "sicurezza".(che oggi va tanto di moda !!...).
Sarebbe comunque interessante ricostruire lo scenario dell'attacco al cacciatore,- se ci sono state provocazioni verso l'orsa, presenza di cuccioli,canaloni obbligati, passaggi stretti ed obbligati, ecc.- ma dato che l'orsa è (purtroppo)impossibilitata a testimoniare, ci dobbiamo fidare della versione di comodo del cacciatore....
Saluti da Grizzly.

OrsoBruno ha detto...

Nella seconda parte del post sugli orsi dei Pirenei, ci sarà molta carne al fuoco su cui discutere, e si parlerà proprio del conflitto uomo-orso...dovete solo pazientare un pò :)

Creare terrore è il primo passo verso una risoluzione pratica rapida e soprattutto appoggiata inconsciamente da un consenso popolare, cieco e scioccato. Ultimamente ne siamo tutti vittime: 11 settembre, emergenza rifiuti, crollo delle borse ecc...anche un "incidente" come questo può cambiare radicalmente l'atteggiamento dell'opinione pubblica a favore di coloro che non vogliono vincoli e limiti allo sfruttamento dell'ambiente, potendo agire così indisturbatamente con fucili e ruspe.

« "Shock e sgomento" (Shock and awe) sono azioni che generano paure, pericoli e distruzione incomprensibili per la popolazione, per elementi/settori specifici della società che pone la minaccia, o per i leader. La natura, sotto forma di tornado, uragani, terremoti, inondazioni, incendi incontrollati, carestie ed epidemie, può generare "Shock and awe". »

Naomi Klein

Drachetto ha detto...

@Grizzly: tutto giusto. Ma anche in passato era così? Purtroppo la 'caccia' all'orso (e al lupo) non è solo una pratica di oggi ma anche del passato... e li non c'erano diritti di animali che andavano in conflitto con la volontà di certe persone. O forse l'orso e il lupo sono da sempre stati considerati animali scomodi e quindi da combattere perchè forse poco controllabili e troppo intelligenti.

Anonimo ha detto...

Da Grizzly:
per Drachetto,nel passato remoto, la caccia all'orso e al lupo era dettata esclusivamente dalla sopravvivenza.
Nelle prime comunità di cacciatori e poi di pastori,il lupo e l'orso - anche se divinizzati- erano considerati come pericolosi antagonisti, che toglievano il cibo di bocca alle comunità umane.
Ma per i limitati mezzi di offesa,di cui gli umani potevano disporre a quel tempo-archi, frecce e lance,ecc.- permettevano comunque ai predatori dinon essere totalmente sterminati.
Al tempo dell Impero Romano non aveva senso parlare di protezione della natura,se i Romani non esitavano un attimo ad attuare la "pulizia etnica" su popoli ribelli alla Lex Romana, non si facevano scrupoli a catturare sistematicamente elefanti o leoni dal nord Africa, fino a provocarne l'estinzione..........
La visione della fauna, e della natura, durante il Medioevo, -come ha gistamente scritto tempo fa OrsoBruno in un post,- era plasmata e permeata, sempre in occidente, dalla visione del cristianesimo,anche con le sue demonizzazioni.
A partire dal 1500-1600, e poi nel 1700-1800, c'è stata l'invenzione e un progressivo uso delle armi da fuoco,in seguito sempre più perfezionate, che non lasciavano scampo a nessun essere vivente.
Nei secoli passati non c'era sensibilità ambientale o sentimenti protezionistici verso gli animali, se non quelli dettati da un interesse economico o particolare.
Paradossalmente, a questo proposito, possiamo dire che la conservazione e l'esistenza dell'orso marsicano è dovuta proprio all'interesse per la caccia,che nutrivano i re Aragonesi,che istituirono una riserva nella Marsica, all'incirca nell'attuale Pnalm, riservandosi l'orso come una caccia esclusiva del Re e punendo molto duramente i bracconieri.
Mentre l'orso sull'Appennino andava estinguendosi, per la caccia spietata, rimase il nucleo tutelato abruzzese.
Attualmente la caccia, che qualcuno ha ancora il coraggio di definire "uno sport" è una pratica cruenta,amorale,anacronistica e dannosa.
Fortunatamente ai nostri giorni c'è una presa di coscienza, sempre più ampia,riguardo alle problematiche ambientali e dei rischi ad esse connesse
Si è capito che anche con carabine,motoseghe,cemento e ruspe,l'uomo "tenologico" può spazzare via,in poco tempo specie rare ed interi ecosistemi.
Per questo è fondamentale, e bisogna lottare duramente, affinchè le varie tematiche ecologiche vengano estese, dibattute,capite,divulgate e recepite,come valori comuni, contro gli interessi particolari.
Saluti da Grizzly.

Anonimo ha detto...

Da Grizzly:
per Misty, mi dispiace ma non sono d'accordo con te, per la punizione da erogare ai "cacciatori" che sbagliano, tu proponi di "inforcarli".......
io proporrei una "punizione", usata dagli antichi Assiri, più raffinata e lenta,......

Anonimo ha detto...

Grizzly: Va che la mia era una provocazione :P non mi abbasserei mai ai loro livelli ;)

Misty

Drachetto ha detto...

@Grizzly: grazie per la tua risposta, mi ha fatto conoscere e capire tante cose. Una cosa ancora non mi va giù pero'. Va bene che l'orso era un'antagonista per il cibo, ma da questo a farlo passare nell'immaginario collettivo comune come 'bestia grossa, brutta e cattiva' ce ne passa. E tanto. Quello che veramente mi spaventa e mi stupisce in negativo è come si sia arrivati a questa immagine negativa che ormai l'orso si è appioppato. Diamine, avesse ucciso migliaia di uomini nella storia o distrutto fattorie e abitazioni, ma essere 'appena' un'antagonista di cibo veramente lo ha portato a essere immaginato COSI' negativamente? Boh, questa forbice io la vedo troppo ampia e ingiustificata. Nel caso non lo fosso, illuminatemi se potete. :)

Anonimo ha detto...

Da Grizzly:
Per Drachetto,hai ragione,sono stato molto stringato, sintetico e forse banale; comunque per saper qualcosa in più riguardo all'orso e ai suoi molteplici rapporti con le antiche culture umane,anche in rapporto ai vari periodi storici, potresti navigare sulla rete, vi troverai molti spunti interessanti...visita anche il sito
http://www.astercenter.net/animali/orso.......
Certamente lo studio della storia del passato,nelle sue innumerevoli sfaccettature, ci può aiutare a capire il presente e ad immaginare il futuro.........
Comunque, sono assolutamente certo ed è per me chiarissimo e lampante il fatto che
la "demonizzazione " dell'orso,-nel nostro tempo,-come ho già scritto, -nasconde IMMENSI INTERESSI = interessi venatori,interessi di palazzinari, interessi di pseudo-allevatori,interessi di gestori di piste da sci,interessi turistici,interessi verso l'habitat dell'orso, ecc..in una parola interessi di chi vuole usare e stuprare la natura, a suo uso e consumo manipolando la VERITA', considerando la presenza dell'orso un fastidio e una pastoia,che intralcia i propri progetti....
Agli sporchi giochi di questi "figuri" si presta "la propaganda" di giornalisti idioti o venduti,...e il gioco è fatto, l'orso si ritrova sbattuto come un mostro in prima pagina.......
Questa è la realtà.
Ciao da Grizzly.