E' partito oggi in Valtellina il progetto a tutela dell'orso bruno delle Alpi che prevede 'installazione di recinti elettrificati a difesa di apiari e greggi.
Il WWF Italia con il supporto del Ministero dell'Ambiente, in collaborazione con la Provincia di Sondrio ha installato a Grosio (SO) il primo recinto elettrificato per la difesa di un apiario in una zona dove l'orso aveva fatto danni negli scorsi mesi e dove ci si attende che possa tornare prossimamente. Questo primo recinto è stato finanziato dalle imprese del "Club Imprese per la natura" del WWF.
Il progetto vuole promuovere l'uso di sistemi di prevenzione idonei da parte delle categorie interessate fornendo assistenza, informazioni e formazione per incrementare la conoscenza e facilitare la convivenza tra l'uomo e l'Orso bruno delle Alpi e l'orso marsicano sugli Appennini.
"La minimizzazione dei conflitti è alla base delle politiche di conservazione dell'orso in Italia, nelle Alpi come sugli Appennini. Prevenzione dei danni anche attraverso appositi recinti e un rapido e completo rimborso, quando questi comunque avvengono, sono le più importanti azioni di conservazione a favore della specie, propedeutiche a qualsiasi altro progetto" ha detto Mauro Belardi, Responsabile del Programma Orso per le Alpi del WWF Italia.
"Siamo orgogliosi di essere la prima provincia a sperimentare sulle Alpi questi appositi recinti a protezione delle attività agricole - spiega l'assessore all'Ambiente e all'Agricoltura della Provincia di Sondrio Severino De Stefani -. Grazie alla collaborazione con il Wwf possiamo favorire la convivenza tra l'orso e la nostra comunità, tutelando gli agricoltori. Auspichiamo che l'esempio di questi recinti sia da stimolo affinché vengano adottate autonomamente adeguate misure di protezione".
Nelle Alpi dove l'orso bruno è stato solo di recente reintrodotto e la popolazione ha perso la confidenza e l'abitudine alle buone pratiche che minimizzano i danni dei grandi predatori il WWF Italia fornisce recinti elettrificati in comodato gratuito privilegiando gli apicoltori e gli allevatori che accettano di adottare anche altre forme di prevenzione e avvantaggiare le realtà economiche al di fuori delle aree protette, ora meno tutelate, e dove l'orso ha già provocato danni.
L'operazione recinti del WWF (realizzata con la collaborazione della ditta produttrice Ghislandi & Ghislandi) si è caratterizzata come un appoggio, e non una sostituzione, agli enti pubblici ed è stata organizzata con la loro collaborazione.
Ora è attivo un accordo con le Province alpine lombarde, come in questo primo esempio valtellinese, che si spera potrà essere esteso alle altre province alpine interessate dalla presenza dell'orso.
A fine luglio si è tenuto sulle Alpi il primo corso di formazione per guardie provinciali e personale faunistico della Lombardia, a cui hanno una cinquantina di persone, su come è possibile convivere con l'orso, sulla prevenzione danni, i metodi di prevenzione e il riconoscimento dei danni effettuato dai diversi predatori.
L'Orso bruno rappresenta un valore biologico, culturale e sociale che va valorizzato e che arricchisce indiscutibilmente i nostri ambienti. Il WWF è consapevole che in determinate situazioni la presenza dell'Orso bruno può innescare problemi di convivenza con le comunità locali a causa dell'impatto che la specie può avere su alcune attività economiche svolte sul territorio. Ciò accade sia nelle aree di presenza storica della specie, come nell'Appennino centrale, dove l'Orso marsicano è presente con poche decine di individui, sia laddove la specie è tornata di recente, come nel caso delle Alpi orientali.
In alcuni casi i danni possono essere causati alle attività economiche come gli allevamenti ovi-caprini, bovini ed equini (anche se per questi il rischio è limitato soprattutto ai nuovi nati), gli apiari, i pollai e le colture pregiate. Si tratta di danni complessivi limitati, che però possono essere localmente significativi e incrinare i rapporti tra la popolazione rurale e questa importante specie. La causa di questi episodi è da ricercare soprattutto nella mancata adozione di quelle misure di prevenzione che gli abitanti di molte zone rurali hanno storicamente messo in atto in passato, ma che ora sono state pressoché dimenticate: custodia delle greggi e dei pollai, recinti , utilizzo di cani da difesa, ecc. Da queste premesse nasce l'iniziativa sui recinti di oggi che si affianca a quanto già fatto di analogo negli Appennini dallo scorso giugno.
Su questi temi il WWF partecipa alle attività promosse con il Ministero dell'Ambiente nell'ambito del progetto di interventi del Piano di sensibilizzazione su area vasta per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi e sugli Appennini, ed è in linea con quelle individuate per la conservazione della specie nell'arco alpino con il Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno nelle Alpi centro-orientali - PACOBACE e con il PATOM per l'Orso bruno nell'Appennino centrale.
Fonte: VAOL.it
Il WWF Italia con il supporto del Ministero dell'Ambiente, in collaborazione con la Provincia di Sondrio ha installato a Grosio (SO) il primo recinto elettrificato per la difesa di un apiario in una zona dove l'orso aveva fatto danni negli scorsi mesi e dove ci si attende che possa tornare prossimamente. Questo primo recinto è stato finanziato dalle imprese del "Club Imprese per la natura" del WWF.
Il progetto vuole promuovere l'uso di sistemi di prevenzione idonei da parte delle categorie interessate fornendo assistenza, informazioni e formazione per incrementare la conoscenza e facilitare la convivenza tra l'uomo e l'Orso bruno delle Alpi e l'orso marsicano sugli Appennini.
"La minimizzazione dei conflitti è alla base delle politiche di conservazione dell'orso in Italia, nelle Alpi come sugli Appennini. Prevenzione dei danni anche attraverso appositi recinti e un rapido e completo rimborso, quando questi comunque avvengono, sono le più importanti azioni di conservazione a favore della specie, propedeutiche a qualsiasi altro progetto" ha detto Mauro Belardi, Responsabile del Programma Orso per le Alpi del WWF Italia.
"Siamo orgogliosi di essere la prima provincia a sperimentare sulle Alpi questi appositi recinti a protezione delle attività agricole - spiega l'assessore all'Ambiente e all'Agricoltura della Provincia di Sondrio Severino De Stefani -. Grazie alla collaborazione con il Wwf possiamo favorire la convivenza tra l'orso e la nostra comunità, tutelando gli agricoltori. Auspichiamo che l'esempio di questi recinti sia da stimolo affinché vengano adottate autonomamente adeguate misure di protezione".
Nelle Alpi dove l'orso bruno è stato solo di recente reintrodotto e la popolazione ha perso la confidenza e l'abitudine alle buone pratiche che minimizzano i danni dei grandi predatori il WWF Italia fornisce recinti elettrificati in comodato gratuito privilegiando gli apicoltori e gli allevatori che accettano di adottare anche altre forme di prevenzione e avvantaggiare le realtà economiche al di fuori delle aree protette, ora meno tutelate, e dove l'orso ha già provocato danni.
L'operazione recinti del WWF (realizzata con la collaborazione della ditta produttrice Ghislandi & Ghislandi) si è caratterizzata come un appoggio, e non una sostituzione, agli enti pubblici ed è stata organizzata con la loro collaborazione.
Ora è attivo un accordo con le Province alpine lombarde, come in questo primo esempio valtellinese, che si spera potrà essere esteso alle altre province alpine interessate dalla presenza dell'orso.
A fine luglio si è tenuto sulle Alpi il primo corso di formazione per guardie provinciali e personale faunistico della Lombardia, a cui hanno una cinquantina di persone, su come è possibile convivere con l'orso, sulla prevenzione danni, i metodi di prevenzione e il riconoscimento dei danni effettuato dai diversi predatori.
L'Orso bruno rappresenta un valore biologico, culturale e sociale che va valorizzato e che arricchisce indiscutibilmente i nostri ambienti. Il WWF è consapevole che in determinate situazioni la presenza dell'Orso bruno può innescare problemi di convivenza con le comunità locali a causa dell'impatto che la specie può avere su alcune attività economiche svolte sul territorio. Ciò accade sia nelle aree di presenza storica della specie, come nell'Appennino centrale, dove l'Orso marsicano è presente con poche decine di individui, sia laddove la specie è tornata di recente, come nel caso delle Alpi orientali.
In alcuni casi i danni possono essere causati alle attività economiche come gli allevamenti ovi-caprini, bovini ed equini (anche se per questi il rischio è limitato soprattutto ai nuovi nati), gli apiari, i pollai e le colture pregiate. Si tratta di danni complessivi limitati, che però possono essere localmente significativi e incrinare i rapporti tra la popolazione rurale e questa importante specie. La causa di questi episodi è da ricercare soprattutto nella mancata adozione di quelle misure di prevenzione che gli abitanti di molte zone rurali hanno storicamente messo in atto in passato, ma che ora sono state pressoché dimenticate: custodia delle greggi e dei pollai, recinti , utilizzo di cani da difesa, ecc. Da queste premesse nasce l'iniziativa sui recinti di oggi che si affianca a quanto già fatto di analogo negli Appennini dallo scorso giugno.
Su questi temi il WWF partecipa alle attività promosse con il Ministero dell'Ambiente nell'ambito del progetto di interventi del Piano di sensibilizzazione su area vasta per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi e sugli Appennini, ed è in linea con quelle individuate per la conservazione della specie nell'arco alpino con il Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno nelle Alpi centro-orientali - PACOBACE e con il PATOM per l'Orso bruno nell'Appennino centrale.
Fonte: VAOL.it
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