Userà parole di fuoco il presidente del parco delle Orobie bergamasche Franco Grassi stasera ad Ardesio in occasione dell'incontro "Orso malducato, orso fucilato". La trovata degli organizzatori non è piaciuta al numero uno del parco. Grassi: "Voglio essere chiaro una volta per tutte, l'orso non si tocca". "Ammazzate pure l'orso se ci tenete tanto, poi però dovete fare i conti con la legge. E la Bergamasca farà una pessima figura con il mondo intero". Userà parole di fuoco il presidente del parco delle Orobie bergamasche Franco Grassi stasera ad Ardesio in occasione dell'incontro "Orso malducato, orso fucilato". La trovata degli organizzatori non è piaciuta al numero uno del parco, che si vede aprire altro fronte della battaglia per proteggere l'orso jj5 . Non bastava infatti la finora infruttuosa trattativa con la Regione, ora ci si mettono anche i pastori con la seria minaccia di farsi giustizia da soli. Il presidente Grassi non sa a che santo votarsi. "Voglio essere chiaro una volta per tutte, l'orso non si tocca - spiega - l'ho detto più volte in incontri ad Ardesio, ma evidentemente non mi vogliono ascoltare. I danni causati dall'animale sono stati rimborsati, perché bisogna accanirsi così? Ne va di mezzo chi combina la stupidata e soprattutto l'immagine del parco e della Bergamasca. Siccome sono il presidente del parco e non dell'associazione uccisori di orsi non posso che intimare i pastori a non combinare sciocchezze".
Grassi negli ultimi giorni si è recato più volte al Pirellone per cercare di trovare una soluzione concreta al problema orso. Eppure le risposte stentano ad arrivare. "Le dirò di più, ci stanno letteralmente prendendo in giro - continua Grassi - ho scoperto che sono stati dati fondi al parco delle Orobie Valtellinesi dove l'orso è transitato quest'estate e non a noi che lo ospitiamo da mesi. Adesso ne abbiamo abbastanza".
Ecco alcuni stralci della lettera che Grassi ha scritto al ministero e alla Regione Lombardia.
Dal 21 maggio 2008 è ufficialmente segnalata all'interno del parco regionale delle Orobie bergamasche la presenza di un giovane esemplare maschio di orso, classificato come jj5, giunto spontaneamente nel territorio bergamasco per dispersione naturale dall'area dell'Adamello-Brenta. La presenza dell'orso bruno è certamente un indice di grande valore geologico ambientale per il territorio alpino, ma non possiamo nascondere i disagi e le numerose difficoltà che l'orso ha causato sul territorio bergamasco nel corso di questi mesi ed in particolare nelle ultime settimane.
Oltre al danno diretto, si sta manifestando anche un danno indiretto determinato da una generale situazione di diffidenza della popolazione locale nei confronti dell'orso. E' verosimilmente che l'attuale tessuto sociale, anche in relazione all'improvvisa comparsa dell'esemplare, non sia ancora sufficientemente pronto per convivere con questa specie. Riteniamo che si ravvisino alcuni dei presupposti per poter sviluppare azioni di controllo, in particolare l'attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona di una squadra emergenza orso e l'azione "cattura con rilascio allo scopo di monitoraggio".
Fonte: Bergamonews
Ecco alcuni stralci della lettera che Grassi ha scritto al ministero e alla Regione Lombardia.
Dal 21 maggio 2008 è ufficialmente segnalata all'interno del parco regionale delle Orobie bergamasche la presenza di un giovane esemplare maschio di orso, classificato come jj5, giunto spontaneamente nel territorio bergamasco per dispersione naturale dall'area dell'Adamello-Brenta. La presenza dell'orso bruno è certamente un indice di grande valore geologico ambientale per il territorio alpino, ma non possiamo nascondere i disagi e le numerose difficoltà che l'orso ha causato sul territorio bergamasco nel corso di questi mesi ed in particolare nelle ultime settimane.
Oltre al danno diretto, si sta manifestando anche un danno indiretto determinato da una generale situazione di diffidenza della popolazione locale nei confronti dell'orso. E' verosimilmente che l'attuale tessuto sociale, anche in relazione all'improvvisa comparsa dell'esemplare, non sia ancora sufficientemente pronto per convivere con questa specie. Riteniamo che si ravvisino alcuni dei presupposti per poter sviluppare azioni di controllo, in particolare l'attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona di una squadra emergenza orso e l'azione "cattura con rilascio allo scopo di monitoraggio".
Fonte: Bergamonews
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