Le querce caducifoglie (cerro e roverella) e le faggete, habitat dell'orso marsicano, hanno perso in media, durante l'estate 2007, da un quarto ad un terzo del fogliame, un fatto che non accadeva da piu' di 20 anni. L'allarme e' stato lanciato dal Corpo forestale dello stato che domani, durante l'intervento che terra' nella sessione 'Biodiversita' e foreste' ' della Conferenza sui cambiamenti climatici, denuncera' i rischi che corrono i boschi dove si nutrono e vivono gli orsi. E' l'''11 settembre'' della vegetazione, denuncia Bruno Petriccione, ecologo e responsabile del Programma per il controllo degli ecosistemi forestali (Conecofor). La soglia di danno, al di sotto della quale le condizioni delle foreste sono considerate normali secondo una metodologia adottata a livello europeo, e' stata raggiunta nel Lazio e superata in Abruzzo durante lo scorso mese di agosto, a causa delle temperature e della siccita' record che hanno investito tutta l'Italia Centro-Meridionale. ''Si tratta di una prima conferma macroscopica dell'esistenza di sintomi di disgregazione del patrimonio forestale italiano - prosegue Bruno Petriccione - cosi' come previsto dagli studi da noi effettuati nell'ambito del Programma per il controllo degli ecosistemi forestali''. Questi dati emergono dai primi risultati dell'annuale campagna di monitoraggio delle condizioni delle foreste, svolta dal Corpo forestale dello Stato nell ambito del Conecofor. L'analisi e' basata su un primo campione rappresentativo della rete di rilevamento sistematico Conecofor, consistente nel 20 per cento delle aree dell'Italia centrale e meridionale, escluse le isole maggiori. La conferma di una tendenza alla progressiva 'disgregazione' delle foreste italiane impone l'adozione urgente di priorita' di azione strategiche ed immediate, volte a favorire l'adattamento degli ecosistemi forestali ai cambiamenti climatici.
Fonte: ANSA
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