Un altro esemplare di Orso marsicano, probabilmente un maschio, è stato ritrovato oggi agonizzante proprio ai margini dei Monti della Duchessa nel Lazio. Ed è ancora il veleno la causa della sua morte segno che l’uso di queste sostanze non è ancora stato scoraggiato con efficacia. L’animale è ora sotto l’esame dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e Toscana che dovrà accertare la natura del veleno utilizzato. Sale così a 8 il numero di Orsi morti nell’ultimo anno per varie cause, tra cui l’avvelenamento, trovati ai margini delle aree protette di Lazio e Abruzzo. La popolazione di Orso marsicano è concentrata nelle regioni dell’Italia centrale, Lazio e Abruzzo ed il suo nucleo vitale è di circa 45-50 esemplari.
Scarsi i controlli sul territorio, troppo blande le regole sull’acquisto di veleni utilizzati per i bocconi avvelenati usati spesso da cercatori di tartufi e cacciatori per eliminare le mute dei cani degli avversarsi, scarso il coordinamento tra enti per le azioni di tutela e prevenzione. Sono questi i problemi che da anni il WWF richiama all’attenzione delle istituzioni per tutelare una specie simbolo delle nostre montagne. “E’ inaccettabile continuare a veder morire in questo modo animali così preziosi per la nostra biodiversità – ha commentato duramente Massimiliano Rocco, che per il WWF è responsabile del Programma Orso bruno marsicano – Da almeno un anno giace presso le istituzioni, compreso il Ministero dell’Ambiente, una proposta per cambiare la normativa sull’utilizzo dei veleni. E’ inoltre indispensabile che la Regione Lazio utilizzi quel Programma integrato per la tutela dell’Orso bruno marsicano fatto di buone pratiche di dialogo verso agricoltori e allevatori che in altre realtà è stato messo in campo, tra cui l’offerta di recinti elettrificati per scoraggiare l’avvicinamento delle specie predatorie, e che ha dato ottimi risultati. Occorre poi concentrare l’attenzione di tutela sui cosidetti ‘corridoi ecologici’ per consentire a lupi, orsi e altre specie di attraversare in tranquillità i territori di collegamento tra diverse aree protette e consentire loro di ripopolare senza pericolo aree che una volta li vedevano protagonisti dell’equilibrio ecologico. .Più a breve termine, tra le azioni da mettere in atto, occorre interdire immediatamente le aree su cui è stato ritrovato il veleno ad attività come caccia e ricerca dei tartufi, un deterrente che in altre regioni, ad es. la Toscana, colpite dallo stesso fenomeno dei bocconi avelenati, ha ridotto fortemente questa pratica scellerata.
Scarsi i controlli sul territorio, troppo blande le regole sull’acquisto di veleni utilizzati per i bocconi avvelenati usati spesso da cercatori di tartufi e cacciatori per eliminare le mute dei cani degli avversarsi, scarso il coordinamento tra enti per le azioni di tutela e prevenzione. Sono questi i problemi che da anni il WWF richiama all’attenzione delle istituzioni per tutelare una specie simbolo delle nostre montagne. “E’ inaccettabile continuare a veder morire in questo modo animali così preziosi per la nostra biodiversità – ha commentato duramente Massimiliano Rocco, che per il WWF è responsabile del Programma Orso bruno marsicano – Da almeno un anno giace presso le istituzioni, compreso il Ministero dell’Ambiente, una proposta per cambiare la normativa sull’utilizzo dei veleni. E’ inoltre indispensabile che la Regione Lazio utilizzi quel Programma integrato per la tutela dell’Orso bruno marsicano fatto di buone pratiche di dialogo verso agricoltori e allevatori che in altre realtà è stato messo in campo, tra cui l’offerta di recinti elettrificati per scoraggiare l’avvicinamento delle specie predatorie, e che ha dato ottimi risultati. Occorre poi concentrare l’attenzione di tutela sui cosidetti ‘corridoi ecologici’ per consentire a lupi, orsi e altre specie di attraversare in tranquillità i territori di collegamento tra diverse aree protette e consentire loro di ripopolare senza pericolo aree che una volta li vedevano protagonisti dell’equilibrio ecologico. .Più a breve termine, tra le azioni da mettere in atto, occorre interdire immediatamente le aree su cui è stato ritrovato il veleno ad attività come caccia e ricerca dei tartufi, un deterrente che in altre regioni, ad es. la Toscana, colpite dallo stesso fenomeno dei bocconi avelenati, ha ridotto fortemente questa pratica scellerata.
6 commenti:
Torno oggi a leggere il blog e non potevo trovare notizia peggiore. Oltretutto anche il modo, così subdolo e vigliacco, mi fa ancora più arrabbiare.
Forse chiudere le aree dove avvengono questi episodi potrebbe aiutare, un po come le partite di a porte chiuse per colpa di pochi tifosi teppisti.
Da Grizzly:
è stato ucciso un'altro raro orso marsicano; si sparge la notiza e puntualmente assistiamo alla ridicola processione degli "addetti ai lavori" che si precipitano sul luogo del delitto; esternano, si dolgono, propongono, si impegnano, promettono,...ma possiamo stare tranquilli che anche stavolta (come sempre), la notizia fra una settimana sarà dimenticata, le indagini faranno un'altro clamoroso buco nell'acqua e nessun colpevole sarà individuato- ma forse non sarà neanche cercato-e tutto finirà come finiscono queste tristi storie, a "tarallucci e vino".
L'orso morente è stato fortunosamente individuato dagli escursionisti e costituisce, secondo me, la punta di un iceberg, di tutti gli orsi che annualmente vengono ammazzati a schioppettate o con i veleni, che vanno ad agonizzare e morire in zone remote e non vengono mai ritrovati.... o vengono uccisi con i lacci e per non creare clamore vengono fatti sparire...
C'è bisogno dell'impegno di tutti, e soprattutto c'è bisogno di impegno concreto da parte degli "addetti ai lavori", fatto anche di volontà politica forte e determinata.
Cioè nell' avere il coraggio umano e politico di vietare per anni nell'area la caccia, la raccolta di tarufi,il pascolo, e qualunque altra attività che fosse minimamente collegabile con la morte dell'orso.
Se si avrà titubanza ad applicare queste ed altre ferree restrizioni, sarà come legittimare i delinquenti nella loro impunità e favorire l'uccisione di altri orsi...
Saluti da Grizzly.
Sono d'accordo con Grizzly, chiudere e vietare! Sembra estremista come soluzione... ma purtroppo è quello che ci siamo 'meritati', come uomini che non sappiamo semplicemente convivere e accettare altre razze. E, come al solito, per colpa di pochi 'cattivi' ci dobbiamo rimettere tutti.
Cari Grizzly e Drachetto, da addetto ai lavori e da amante e frequentatore assiduo degli ambienti naturali, sono perfettamente daccordo con voi, ci vogliono delle misure estreme, ma realisticamente non verranno mai attuate perchè politicamente non convenienti, e si sa, per i voti si farebbe di tutto in questo maledetto paese.
Per dovere di cronaca, l'animale agonizzante è stato ritrovato da due "Guardiaparco" della riserva della Duchessa che erano in compagnia di due escursionisti.
Ci tengo a precisarlo perchè quasi mai vengono nominati dagli organi di stampa, e anzi spesso dietro operazioni di antibracconaggio e repressione contro i reati ambientali ci sono proprio loro, i Guardiaparco, ma il merito lo prendono altri!
Per Anonimo da Grizzly:
Mi fà piacere che tu e Drachetto concordiate, in linea di massima, con quanto ho esposto; ma dato che anche tu sei un "addetto ai lavori", sicuramente conosci approfonditamente le problematiche e le difficoltà che giornalmente si affrontano sul campo......
Da quello che hai scritto sento che anche tu sei profondamente amareggiato, sentendoti con le mani legate...conosciamo tutti le problematiche inerenti la salvaguardia dell'orso, conosciamo le soluzioni, o le potenziali cure,ma purtroppo tra gli amministratori di Parchi e Riserve è molto difficile trovare persone "con le palle", che abbiano il coraggio di esporsi politicamente ,attuando misure drastiche.
Questo perchè le loro poltrone sono state assegnate e spartite politicamente; e da bravi cani alla catena, non possono urtare chi li foraggia....innescando così una situazione di "stallo" forse tipicamente italiana; comunque il loro atteggiamento da ignavi, agevola chi delinque e in rapporto alla loro qualifica, denota connivenza ed interessi privati nella gestione della Legge e della Cosa Pubblica.
Persone che dovrebbero agire in difesa dell' orso e delle leggi,risultano nei fatti, essere una massa viscida di cerchiobottisti ed opportunisti,che con il loro "promettere e non fare" attivano un circolo vizioso negativo.
Per questo mi scaglio con forza contro questa mentalità e questo modo di amministrare Parchi e Riserve...per questo ho scritto che dopo l'iniziale clamore mediatico e delle ridicole e false affermazioni di rito, tutte le indagini finiranno -come sempre- a " tarallucci e vino "...
Purtroppo, in questi frangenti, oltre l'orso, muoiono la Legge, l'Onestà, la Coscienza, i Valori, la Verità e la Giustizia........
Saluti da Grizzly.
In questo e in altro thread trovo tanti commenti interessanti che dovrebbero far riflettere sulla politica italiana in generale e sulla tutela dell'orso in particolare. Non sarebbe possibile raccoglierli e inoltrarli a qualcuno di dovere, per far riuscire a realizzare veramente qualcosa di concreto? Possibile che nelle amministrazioni e nella politica non ci sia nessuno veramente dalla parte dell'orso? :(
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