Questi giorni gli orsi bruni delle Alpi si preparano per il letargo. Passeranno la stagione invernale principalmente in caverne che lasceranno di tanto in tanto per brevi escursioni all'esterno. Con la fine dell'anno il WWF con il suo programma europeo Alpi fa un riassunto della situazione.“Siamo lieti che nel 2007 alcuni orsi dal Trentino si siano spostati in Svizzera e Austria, nel triangolo tra Val Venosta, Cantone dei Grigioni e Tirolo occidentale – commenta Joanna Schoenenberger responsabile del progetto orso del WWF Programma europeo Alpi – ma siamo preoccupati dal fatto che negli ultimi due anni alcuni orsi siano scomparsi. Non ci sono indicazioni su dove siano almeno 5 orsi e non si possono escludere azioni di bracconaggio. L'orribile avvelenamento di 3 orsi marsicani nel parco nazionale d'Abruzzo indica che molto deve essere ancora fatto per far accettare la presenza degli orsi tra gli abitanti”.“ Gli orsi come gli altri grandi carnivori, lupo e lince, devono ricevere maggiori attenzioni, occorre varcare i confini e pensare a livello di tutte le Alpi, non solo quelle italiane. Occorre lavorare in modo coordinato di concerto con il Ministero dell'Ambiente e le amministrazioni locali interessate per far capire quanto la presenza dell'orso in un territorio sia il segno della riqualificazione di tutta un'area e rappresenti specialmente a livello turistico un valore inestimabile. Ci auguriamo che il programma PATOM Piano d'azione per la tutela dell'Orso marsicano venga fortemente rafforzato e che la conservazione dell'orso marsicano diventi una priorità per le amministrazioni coinvolte.- dice Massimiliano Rocco responsabile specie WWF Italia.
Oggi con una stima per il marsicano di 40-45 individui si deve agire puntualmente, non c'è più tempo per le chiacchiere. Vanno prese decisioni anche se impopolari, bloccando ad esempio quelle infrastrutture che consumando il territorio possono compromettere la conservazione di questa specie” .
Escludendo il Trentino, la popolazione degli orsi bruni nelle Alpi orientali non gode di buona salute.
“La situazione degli orsi avrebbe già dovuto migliorare secondo quanto stabilito dalle linee guida dell'Unione Europea. – spiega la Schoenenberger .
Gli stati membri sono obbligati dalla direttiva Habitat a proteggere gli orsi in Europa e assicurarne la conservazione. Oggi la situazione degli orsi bruni, di cui si contano 38 presenze nelle sole Alpi orientali, è critica”.
Un dossier del 2007 steso da WWF, Istituto austriaco di ricerca ecologica della fauna selvatica, Università di Frigurgo-Germania, mostra che si sarebbero abbastanza habitat adatti agli orsi in Austria, Bavaria, Italia e parte della Svizzera e Slovenia. “E' quasi troppo tardi. Se i paesi europei alpini non lavorano da ora insieme per proteggere seriamente gli orsi, allora li perderemo per la seconda volta”.
Oggi con una stima per il marsicano di 40-45 individui si deve agire puntualmente, non c'è più tempo per le chiacchiere. Vanno prese decisioni anche se impopolari, bloccando ad esempio quelle infrastrutture che consumando il territorio possono compromettere la conservazione di questa specie” .
Escludendo il Trentino, la popolazione degli orsi bruni nelle Alpi orientali non gode di buona salute.
“La situazione degli orsi avrebbe già dovuto migliorare secondo quanto stabilito dalle linee guida dell'Unione Europea. – spiega la Schoenenberger .
Gli stati membri sono obbligati dalla direttiva Habitat a proteggere gli orsi in Europa e assicurarne la conservazione. Oggi la situazione degli orsi bruni, di cui si contano 38 presenze nelle sole Alpi orientali, è critica”.
Un dossier del 2007 steso da WWF, Istituto austriaco di ricerca ecologica della fauna selvatica, Università di Frigurgo-Germania, mostra che si sarebbero abbastanza habitat adatti agli orsi in Austria, Bavaria, Italia e parte della Svizzera e Slovenia. “E' quasi troppo tardi. Se i paesi europei alpini non lavorano da ora insieme per proteggere seriamente gli orsi, allora li perderemo per la seconda volta”.
Esistono tre piccole popolazioni di orsi bruni nelle Alpi orientali in Slovenia, Trentino e Austria. Si stimano 8-10 maschi nelle Alpi slovene. Questi attraversano saltuariamente i confini con la Carinzia –Austria. Alcuni orso “trans-frontalieri” si osservano anche nelle Alpi e Prealpi Giulie, in Friuli-Venezia Giulia.
Quest'anno nell'Austria centrale solo 3-4 orsi sono stati registrati da ricerche scientifiche. In Austria quasi 20 orsi sono scomparsi solo negli ultimi anni, una situazione in cui eventuali abbattimenti illegali non sono da escludere. Solo in Trentino è strutturato un protocollo gestionale che ha permesso fino ad oggi la sopravvivenza di una popolazione ancora minacciata di circa 25 orsi (giovani e piccoli inclusi), che vivono nella zona del Parco Naturale Adamello Brenta e territori circostanti. Oltre a Bruno – JJ1 nel 2006 anche nel 2007 alcuni orsi hanno raggiunto con lunghi spostamenti la Lombardia, il Sudtirolo, il Veneto, la Svizzera e l'Austria. Per migliorare il loro patrimonio genetico è necessario il collegamento tra queste piccole popolazioni. Per raggiungere gli obiettivi europei, ovvero uno status di conservazione favorevole per gli orsi alpini, secondo il WWF le naturali migrazioni degli orsi sloveni verso il nord-ovest vanno supportate.
Inoltre le più consistenti popolazioni di orsi nelle zone a sud delle Alpi slovene, stimate tra i 300 e i 700 animali, devono essere protette. Per questo il WWF sta cercando un collaborazione a livello internazionale tra conservazionisti, scienziati, autorità e popolazioni locali.
Una efficiente gestione è la base per la comprensione e l'accettazione degli orsi da parte della popolazione.
In Trentino Alto Adige un piano di gestione organizza tutti gli interessi in gioco per la coesistenza di uomini e orsi già da parecchi anni. Nel 2007 il piano è stato adattato ed esteso alle altre regioni dove sono presenti gli orsi bruni (PACOBACE). Il personale Forestale e gli Agenti di Polizia Provinciale sono disponibili in caso di danni, o per analizzare le difficili situazioni causate dagli orsi e per prendere adeguate contromisure. Ad esempio quando gli orsi arrivano troppo vicino agli insediamenti umani possono essere allontanati con proiettili di gomma o piccoli petardi perché imparino a stare lontani dagli uomini.
Con queste azioni vengono minimizzate le potenziali situazioni pericolose di coesistenza tra uomo e orso. Per i danni provocati dagli orsi agricoltori, apicoltori e allevatori ottengono compensazioni.
Il WWF mette a disposizione inoltre i suoi “avvocati dell'orso”, ovvero esperti per azioni di comunicazione e con funzione di mediatori culturali in affiancamento agli operatori pubblici.
Fonte: www.vita.it
Quest'anno nell'Austria centrale solo 3-4 orsi sono stati registrati da ricerche scientifiche. In Austria quasi 20 orsi sono scomparsi solo negli ultimi anni, una situazione in cui eventuali abbattimenti illegali non sono da escludere. Solo in Trentino è strutturato un protocollo gestionale che ha permesso fino ad oggi la sopravvivenza di una popolazione ancora minacciata di circa 25 orsi (giovani e piccoli inclusi), che vivono nella zona del Parco Naturale Adamello Brenta e territori circostanti. Oltre a Bruno – JJ1 nel 2006 anche nel 2007 alcuni orsi hanno raggiunto con lunghi spostamenti la Lombardia, il Sudtirolo, il Veneto, la Svizzera e l'Austria. Per migliorare il loro patrimonio genetico è necessario il collegamento tra queste piccole popolazioni. Per raggiungere gli obiettivi europei, ovvero uno status di conservazione favorevole per gli orsi alpini, secondo il WWF le naturali migrazioni degli orsi sloveni verso il nord-ovest vanno supportate.
Inoltre le più consistenti popolazioni di orsi nelle zone a sud delle Alpi slovene, stimate tra i 300 e i 700 animali, devono essere protette. Per questo il WWF sta cercando un collaborazione a livello internazionale tra conservazionisti, scienziati, autorità e popolazioni locali.
Una efficiente gestione è la base per la comprensione e l'accettazione degli orsi da parte della popolazione.
In Trentino Alto Adige un piano di gestione organizza tutti gli interessi in gioco per la coesistenza di uomini e orsi già da parecchi anni. Nel 2007 il piano è stato adattato ed esteso alle altre regioni dove sono presenti gli orsi bruni (PACOBACE). Il personale Forestale e gli Agenti di Polizia Provinciale sono disponibili in caso di danni, o per analizzare le difficili situazioni causate dagli orsi e per prendere adeguate contromisure. Ad esempio quando gli orsi arrivano troppo vicino agli insediamenti umani possono essere allontanati con proiettili di gomma o piccoli petardi perché imparino a stare lontani dagli uomini.
Con queste azioni vengono minimizzate le potenziali situazioni pericolose di coesistenza tra uomo e orso. Per i danni provocati dagli orsi agricoltori, apicoltori e allevatori ottengono compensazioni.
Il WWF mette a disposizione inoltre i suoi “avvocati dell'orso”, ovvero esperti per azioni di comunicazione e con funzione di mediatori culturali in affiancamento agli operatori pubblici.
Fonte: www.vita.it
1 commento:
WWF si è sempre distinto dagli altri per i fatti e non per le parole. Spero che lanciassero qualcosa di grosso e decisivo per la sopravvivenza dell'Orso Marsicano. Potrebbe essere una raccolta fondi per restituire all'Orso ciò che è suo - le aree dove vive e si muove (corridoi ecologici). Così nessuno potrà costruirci, lasciarci bestiame,ma anche solo METTERCI PIEDE senza controllo !!! Finora abbiamo visto tantissime iniziative, tutte ammirabili, ma sono paragonabili ai musicisti che suonano senza il direttore d'orchestra...
E' vero, sara costoso e non facile, ma sono convinta che i tempi sono maturi, molti vorrebbero investire in un progetto SERIO.
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