"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 26 marzo 2008

Jurka, denuncia contro la Provincia: "La detenzione dlel'orsa è un maltrattamento"

L’ipotesi di reato è quella di maltrattamento per «detenzione di animale in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze» e il «reo» sarebbe la Provincia di Trento. E la denuncia arriva dagli animalisti che negli scorsi mesi si sono attivati in tutta Italia raccogliendo 20 mila firme per la liberazione di Jurka rinchiusa nel recinto di San Romedio da ormai nove mesi. Ieri mattina Anna Pilati del movimento vegetariano «No alla caccia» ha presentato l’esposto, nel quale si ipotizzano i maltrattamenti subiti dall’orsa, in Procura a Trento.
Già in seguito alla sterilizzazione dell’orsa avvenuta a fine ottobre con un blitz dei forestali, il veterinario Enrico Moriconi ipotizzò questo tipo di reato perchè, disse: «la sterilizzazione sembrerebbe giustificata dal tentativo di limitare lo stress di un animale libero, sfruttando la sua ben nota azione tranquillizzante, cercando di farle accettare più facilmente la cattività soprattutto quando questa comporta la permanenza in un recinto angusto. La sterilizzazione quindi denuncia un fatto inoppugnabile: il recinto in cui si mantiene Jurka è troppo angusto e pertanto si configurano gli estremi di maltrattamento animale».
E proprio riguardo l’operazione, Anna Pilati sottolinea che è avvenuta «in assenza della necessaria autorizzazione ministeriale resa necessaria a tenore di un documento che obbliga la Provincia a richiedere l’autorizzazione al Ministero per ogni intervento».
L’animale, spiega l’esponente del movimento vegetariano nell’esposto, è madre di tre orsacchiotti e non ha mai aggredito alcun essere umano: «Ha girovagato per il territorio provinciale con un’unica esclusiva ragione vitale: cercare del cibo, specie quando doveva occuparsi di allevare i suoi cuccioli». «La cattura di Jurka - ricorda - era stata autorizzata dal Ministero dell’Ambiente alla condizione che l’orsa fosse collocata in luogo idoneo alle condizioni di vita di un animale abituato a percorrere molti chilometri in un solo giorno. E con la stessa nota il Ministro non riteneva ancora soddisfatte queste condizioni». Riferendosi ai tre figli del plantigrado prima della sua cattura, l’Istituto nazionale della fauna selvatica, sottolineava che in genere individui quasi adulti di orso, privati della madre tendono a presentare elevati tassi di mortalità e ad assumere comportamenti problematici. Ed è proprio quello che sta avvenendo, visto che le autorità svizzere hanno deciso recentemente di impallinare JJ3 qualora si avvicini nuovamente alle abitazioni.
«Sono stata a San Romedio per accertarmi delle condizioni di Jurka - racconta Pilati -. Sta trascorrendo le sue giornate rosicchiando legni, nell’apatia e nella noia più assolute. È chiaro che si tratta di un animale sotto stress per le limitate dimensioni del recinto e per le caratteristiche di frequentazione turistica, anche se non sono mai stati fatti gli esami del sangue per accertare con certezza la situazione di difficoltà psico - fisica...».
Anna Pilati ritiene che sia stato violato l’articolo 727 comma 2 del codice penale per maltrattamenti (punito con l’arresto fino ad un anno o con un’ammenda da mille a diecimila euro)
e chiede che la Procura avvii delle indagini, e «disponga il sequestro preventivo dell’orsa, con individuazione da parte del Corpo forestale dello Stato di una sistemazione idonea, affinché cessi da subito la permanenza di Jurka in condizioni incompatibili con le sue caratteristiche etologiche».

Andrea Bergamo - L'Adige 26.03.2008

Sempre nella stessa pagina del quotidiano, altra notizia:

«Non è stress, si sta adattando»


Il dottor Loris Pazzaglia della clinica Galilei di Prato è il veterinario che il 13 ottobre scorso sterilizzò Jurka. Nella sua relazione, redatta cinque giorni dopo, scrisse: «All’esame obiettivo generale il soggetto si presentava in buono stato di salute, pertanto è stata sottoposta ad immobilizzazione farmacologica. Sono stati eseguiti esami del sangue che sono normali per la specie ed il periodo. Il controllo della cavità orale ha riscontrato alcune patologie dentarie, rottura del canino sinistro trattato in via conservativa da controllare nel caso di una ulteriore anestesia».
Dottor Pazzaglia, secondo lei l’orsa si è rovinata la dentatura da quando è in cattività?
«Tutto può essere, ma devo dire che in natura si possono osservare frequentemente orsi con carie e canini spezzati».
È possibile che l’animale sia sotto stress da quando è "recluso"?
«Per saperlo sarebbe necessario sottoporre l’orsa ad esami soggettivi, fare delle valutazioni di tipo comportamentale».
Il grado di stress è riscontrabile dagli esami del sangue?
«Assolutamente no».
Jurka è passata dal tentare continuamente la fuga al trascorrere le giornate rosicchiando legni, un segnale di stress?
«No, è questione di adattamento. E’ una cosa diversa...»
Che lei sappia, all’orsa sono stati somministrati dei farmaci per tenerla tranquilla?
«Non sono a conoscenza di questa cosa. Di certo nel periodo precedente all’operazione non le fu fatto assumere nulla, perchè sarebbe emerso in sede anestesiologica».

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