"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 11 giugno 2008

Morto uno degli orsi della fossa di berna

E' morta con un'iniezione. Era malata da tempo di una dolorosa artrite. Tana, una degli orsi di Berna, non poteva più muoversi e dopo l'esito negativo degli esami radiografici è stata dolorosamente soppressa. Lo ha comunicato oggi il giardino zoologico di Berna Dählhölzli, al quale appartiene la fossa degli orsi.
A Berna ora resta solo Pedro che come Tana soffre dello stesso problema, ma forse con maggiori speranze di sopravvivenza. Tana non verrà sostituita. Già nel 2007 Urs uno dei tre orsi che abitavano la fossa venne eutanasizzato.
La fossa degli orsi (Bärengraben) deve la sua origine alla superstizione che gli orsi portassero fortuna durante le guerre e proprio per questo nel 1857 venne construito un alloggio che oggi, dopo alcuni lavori di ampliamento è la fossa degli orsi.

Qui il progetto della nuova fossa degli orsi.

2 commenti:

Conte A. L. ha detto...

Ciao Enzo, da qualche giorno è stato pubblicato un comunnicato del Comitato Parchi che conferma il fatto che negli ultimi anni l'Orso Bruno Marsicano si aggira stabilmente non solo in Abruzzo (dove la popolazione conta circa 80 individui) ma anche in Basilicata, Marche e Campania. In attesa della pubblicazione ufficiale dei dati sembra comunque una bella notizia.

PS: Secondo te è ancora giusto nel nuovo millennio tenere questi animali in gabbia?

Anonimo ha detto...

Per Conte a.l. da Grizzly: la notizia che hai postato mi riempie di gioia, ed apre uno spiraglio di speranza sul futuro dell'orso marsicano.
Spero che qualcosa si stia muovendo in positivo, riguardo alla gestione dell'orso marsicano.
Speriamo che il muro di omertà,che ha caratterizzato fino ad ora molti Enti,venga abbattuto; e che gli stupidi campanilismi ed interessi "particolari", vengano messi da parte; favorendo una gestione degli orsi: univoca, centralizzata e soprattutto trasparente e proficua, così come chiede l'Opinione Pubblica e come chiedono tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro plantigrado.
Questa nuova gestine bisogna che comprenda una visione globale dei siti appenninici, anche solo potenzialmente adatti,per impostarvi una gestione del territorio compatibile con le esigenze vitali del plantigrado.
Questa gestione dovrebbe partire,- necessariamente e fondamentalmente,-dalla incentivazione degli spostamenti e delle ricolonizzazioni,-spontanee o indotte,- che costituirebbero la "chiave di volta" per la sopravvivenza a lungo termine del Marsicano.
Inoltre, la presenza stabile dell' orso andrebbe anche ad attivare circuiti virtuosi,sull'economia di zone "depresse", incentivando anche forme di turismo naturalistico ed ecocompatibile.
Saluti a te e a tutti i lettori, da
Grizzly.