"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

domenica 27 maggio 2007

Rispetto e comprensione per gli orsi

"Un giorno, un padre ed un figlio andarono a caccia in una riserva del Nord, alla ricerca di alci e pernici per la loro prossima festa cerimoniale. Mentre camminarono attraverso dei cespugli, il padre trasmise al figlio gli insegnamenti di Anishnabie ad esempio dove camminare, come cacciare e la necessità di essere connessi con tutte le cose che li circondavano. Il padre insegnò al figlio che siamo tutti collegati con le cose meravigliose che sono state donate a tutti gli uomini.
Come si addentrarono nella machhia, il padre si fermò improvvisamente e disse al figlio di restare fermo ed in silenzio. Improvvisamente un'orsa e i suoi tre cuccioli apparvero nel sentiero di fronte a loro. Il figlio si eccitò e disse al padre di colpire l'orsa ma il padre si voltò verso di lui e disse: "Perchè dovremmo cacciarli? Non abbiamo bisogno della loro carne e i cuccioli stanno imparando dalla madre gli usi degli orsi, non ci hanno fatto alcun male".
Il padre allora guardò negli occhi del figlio e gli disse che stava per avvicinarsi all'orsa per parlarle, in modo semplice e pacifico. Il ragazzo vide il padre andare verso l'animale in modo non minaccioso, parlando la lingua Indiana in modo calmo. L'orsa si sedette ed ascoltò l'uomo, tutto il tempo, rispondendendo con dei grugniti alle musicali parole della lingua degli Ojibwe.
Il padre finì il suo discorso con l'orsa e tornò indietro dal figlio riferendogli che aveva parlato con lei e che le aveva detto che stava insegnando a suo figlio, come lei lo stava facendo con i suoi cuccioli, che nessuno avrebbe fatto del male all'altro. L'uomo spiegò a suo figlio che si sarebbero allontantati dagli orsi camminando in cerchio e così avrebbero fatto gli orsi, in senso opposto. Durante il cammino il ragazzo capì che era effettivamente connesso con tutti gli esseri viventi intorno a lui e che non era separato dal cerchio della vita, ma ne era parte integrante. Realizzò inoltre che gli uomini e gli orsi potevano parlarsi e capirsi.
La più importante lezione che imparò in quel giorno era l'inutilità di prendere la vita di un orso solo per il gusto di farlo per di più quando non erano a caccia di orsi. Quel giorno il ragazzo imparò la lingua di Anishabie per parlare con gli orsi e che doveva rispettare tutte le forme di vita."


Post correlati:

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Stavo pensando che sarebbe molto bello se anche gli uomini parlassero fra loro la lingua di Anishabie, forese tante guerre e ingiustizie non ci sarebbero più.
Un giorno sarò madre, e spero di avere la forza, la pazienza e la saggezza di questo padre indiano, insegnando ai miei figli l'amore e il ripetto per la vita, qualunque forma essa abbia.

OrsoBruno ha detto...

sarai senz'altro una madre meravigliosa...hai già pensato a chi sarà il padre dei tuoi figli? :D

Anonimo ha detto...

Bellissima :)

Claudio

Anonimo ha detto...

"il ragazzo capì che era effettivamente connesso con tutti gli esseri viventi intorno a lui e che non era separato dal cerchio della vita, ma ne era parte integrante. Realizzò inoltre che gli uomini e gli orsi potevano parlarsi e capirsi."

Non posso che inchinarmi di fronte a sii tanta saggezza.

Misty