"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

martedì 15 aprile 2008

Jurka trasferita a Casteller

Da tempo la notizia del trasferimento di Jurka nella sua nuova "casa" di Casteller era nell'aria. La settimana scorsa poi il Corpo Forestale ha testato ed approvato il recinto che doveva ospitare l'orsa. Ieri mattina dalle 7.30 jurka è stata trasferita nell'apposito spazio realizzato all'interno del centro vivaistico del Casteller, 8 mila metri quadrati di proprietà della Provincia autonoma di Trento. Il trasferimento è avvenuto dal recinto di S. Romedio nella quale Jurka era stata rinchiusa il 29 giugno dell'anno scorso, in 1500 metri quadri di spazio, da cui l'orsa aveva cercato più di una volta. Il Servizio Foreste e Fauna assicura che l'orsa sta bene, pesa 123 Kg e l'operazione di trasferimento si è svolta dalle 6.00 senza alcun problema.
L'area di Casteller è più grande di quella di S. Romedio: Jurka infatti dispone di 8.000 metri quadri recintati provvisti anche di uno stagno artificiale "Per il 90% si tratta di bosco, c'è solo una piccola fascia perimetrale di prato ed è uno spazio ottimo, a detta degli esperti che abbiamo consultato", assicura Claudio Groff, responsabile del servizio foreste e fauna della provincia di Trento. Novità assoluta, l'area non potrà essere luogo di visite ma sarà accessibile solo al personale scientifico.
La struttura realizzata al Casteller, con la consulenza dell'Istituto nazionale per la Fauna Selvatica e la condivisione, anche finanziaria, del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata progettata per poter svolgere anche la funzione di ricovero per altri orsi che dovessero necessitare di cure o di riabilitazione. Per questo c'è anche un locale che funge da ambulatorio veterinario. In totale possono essere ospitati fino a tre plantigradi.
"Lo spazio a San Romedio era sicuramente limitato", ammette Groff e continua "Anche gli 8mila metri quadri della nuova casa, bisogna essere onesti, sono uno spazio limitato, per un orso selvatico abituato a vagare libero nei boschi. Non potrà mai essere la sua vera casa". Ma per Jurka, ricorda Groff non c'era altra possibilità, "era il meglio che si poteva fare. Era stata giudicata 'problematica' perchè si avvicinava troppo alle case e in due occasioni era anche entrata". "Non ha mai mostrato segni di agressività - aggiunge Claudio Groff - ma si era abituata ad avvicinarsi troppo all'uomo, già da quando era in Slovenia, e questo era comunque un comportamento pericoloso, anche per lei stessa e per gli altri animali, perché faceva paura e cresceva il rischio di bracconaggio, per ritorsione, anche verso altri animali. Noi siamo sicuri di aver salvato così non solo Jurka dal pericolo di essere abbattuta ma anche altri animali"; animali che spiega Groff, rischiavano di diventare vittime dello sfogo di rabbia e paura degli abitanti preoccupati dalle incursioni dell'orsa, anche se non malintenzionata.
Non c'è nessuna possibilità per Jurka di tornare libera nei boschi? "No, nessuna speranza - risponde Groff - E' tecnicamente impossibile". E JJ3 potrebbe essere salvato dall'abbattimento con fucile di precisione e magari andare ad abitare con Jurka a Castellier? "Jj3 non potrà mai andare a vivere a Trento perché è di proprietà della Svizzera".


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