Oliver ha passato 30 anni della sua vita rinchiuso in diverse fattorie della bile nella provincia di Shangdon.
La Dott.ssa Heather Bacon, responsabile veterinario di Animals Asia, ha dichiarato che, senza l’intervento, Oliver non sarebbe sopravvissuto ai 2.400 km di viaggio verso il santuario. “E’ evidente che gli allevatori hanno rimosso il metal jacket e strappato dall’addome dell’animale il catetere solo poche ore prima del nostro arrivo. Nel caso di Oliver, hanno lasciato un anello metallico acuminato conficcato nella cistifellea, che in precedenza consentiva il fissaggio dello stesso catetere”.
L’intervento chirurgico, durato 4 ore, ha costretto lo staff di Animals Asia a ritardare le operazioni di salvataggio e a fare una deviazione rispetto al programma iniziale verso il pronto soccorso più vicino, l’ospedale della città di Feng Ling Du, nella provincia di Shanxi, dove medici e infermieri hanno messo a disposizione ossigeno, bottiglie d’acqua calda e asciugamani. Le condizioni di Oliver restano critiche e l’animale non è ancora fuori pericolo, anche se ha ricominciato gradualmente a mangiare e a bere. Toby Zhang, responsabile per gli affari esterni di Animals Asia in Cina, si è congratulato con la China Wildlife Conservation Association e il Dipartimento Forestale Provinciale che hanno lavorato insieme alla Fondazione per la chiusura dell’ultima fattoria della bile, una delle peggiori di tutta la Cina, nell’area di Shandong. “Dopo Shandong, sono solo 11 le provincie cinesi ad avere fattorie della bile sul proprio territorio”. “Circa due terzi della Cina sono ora farm-free. Questo è un grande progresso per Animals Asia Foundation e gli stessi cinesi, sempre più contrari a questa barbarie”, dice Zhang.
Le operazioni di salvataggio – riferisce Jill Robinson, fondatrice di Animals Asia – hanno preso una piega drammatica mercoledì 21 aprile, quando i camion che trasportavano gli orsi a Chengdu sono rimasti imbottigliati nel traffico per oltre 7 ore. In questo frangente, determinante – dice Jill Robinson – è stato il sostegno e l’aiuto della polizia locale, degli operatori sanitari e della folla accorsa, la quale ha manifestato sconcerto per le gravi condizioni degli orsi, sottoposti per anni all’estrazione della bile.
La bile d’orso è utilizzata per la cura di svariate patologie dalla Medicina Tradizionale Cinese, nonostante siano disponibili oltre 50 alternative sintetiche ed erboristiche, più economiche e più sicure per la salute umana. La bile viene infatti estratta da animali gravemente malati, è contaminata da sangue, urine, pus, e non subisce alcun processo di raffinazione.
Questa liberazione porta a 276 il numero di orsi riscattati a oggi da Animals Asia Foundation in Cina, mentre sono 42 gli allevamenti chiusi. Il salvataggio ha permesso la liberazione di 10 orsi, 7 femmine e 3 maschi, di cui 6 orsi della luna, 3 orsi bruni e un meticcio.
La pratica di estrazione della bile è purtroppo ancora legale in Cina, nonostante il Governo abbia bandito il rilascio di ulteriori licenze. Agli allevamenti è concesso praticare l’estrazione della bile con il solo metodo del free- dripping o gocciolamento libero, che si rivela comunque devastante per la salute degli orsi.
Antonello Palla
dal sito http://www.orsidellaluna.org
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