Immaginate di dormire per qualche mese, un sonno abbastanza profondo. Tanto da consumare moltissime energie. Pensate che un essere umano di peso medio durante 8 ore di sonno consuma circa 500 Kcal, il corrispettivo di 200g di carne di maiale. Incredibile vero?
Durante il sonno invernale un orso ibernato abbassa il suo metabolismo riducendo il consumo di calorie fino al 70%, bruciando la maggior parte del grasso accumulato prima dell’inverno. Al suo risveglio entra in una fase molto particolare in cui, in modo quasi compulsivo, “recupera” le energie soprattutto sotto forma proteica. Altro che 200g di bistecca di maiale!
Proprio a causa di questo fenomeno del tutto fisiologico, in questi giorni a far parlare di se è M5 orso sloveno che sta banchettando nell’alto Vicentino. M5 sta attaccando soprattutto animali domestici, asini soprattutto e la popolazione locale sembra essere abbastanza spaventata, proprio a causa dell’elevata confidenza che l’orso ha con le zone antropizzate.
«Quanto sta succedendo a Posina – dichiara Claudio Meggiolaro, comandante della Polizia provinciale - è una situazione anomala. Nel caso di M5 ci troviamo di fronte ad un soggetto problematico: è normale che accada che tra cento esemplari d' orso, uno si comporti in un modo del tutto diverso. Di solito, infatti, gli orsi amano starsene sui terreni montani e si cibano di animali selvatici. Questo, invece, non ha paura dell'uomo, si avvicina alle case e assale bestie d'allevamento. Si direbbe che a Posina abbia trovato il suo habitat».
M5 venne catturato ad ottobre nella valle di Primiero e venne rilasciato dopo essere stato radiocollarato (nella foto). «Si tratta di un progetto della Provincia di Trento per la reintroduzione degli orsi. Però questo, che è stato radiocollarato, proveniva dalla Slovenia. Tocca ai trentini dirci come intendono procedere".
L’alto vicentino è una zona che solo negli ultimi tempi ha visto il ritorno dell’orso, in cui la popolazione non ha avuto probabilmente il tempo di capire cosa stesse succedendo, tanto da essere preoccupata e diffidente. Ma ci si può tutelare: «Chi ha animali all'aperto deve ripararli nelle stalle, oppure elettrificare i recinti. – continua Meggiolaro - la Regione prevede dei finanziamenti sia per i danni subiti che per gli interventi di prevenzione».
Meggiolaro poi sconsiglia anche l’iniziativa privata, avvertendo che gli orsi raramente attaccano l’uomo, ma se colpiti da un’arma da fuoco o minacciati possono diventare pericolosi. In caso di emergenza, anche notturna si può chimamare il numero 348 7912700.
«Pensavamo che se ne andasse dopo le prime due incursioni notturne - afferma Andrea Cecchellero, sindaco di Posina, comune che ha fatto da sfondo a molti banchetti di M5 - Invece l'orso pare aver messo radici qui, e la cosa ci preoccupa molto. Nessuno chiede di ucciderlo, ma di sedarlo e di spostarlo in altra zona, questo sì».
Intanto venerdì sera la palestra comunale del paese ospiterà a partire dalle 20.30 un incontro informativo con la polizia provinciale, rappresentanti della Provincia di Vicenza e tecnici dell’ufficio regionale competente. Sarà un momento di confronto per acquisire informazioni utili su come comportarsi per sentirsi sicuri ed evitare di creare situazioni che agitino l'orso tanto da farlo diventare pericoloso per l'uomo.
Intanto l’ente provinciale berico sta attento alle mosse e alle orme di M5 o “Dino” (così battezzato l’anno scorso in onore dello scrittore bellunese Buzzati) e si dice pronto a mettere in fuga l’esemplare originario della Slovenia, magari spaventandolo con rumori, come quelli provocati dagli spari di petardi. E se questo non bastasse si ipotizza anche la cattura. «E’ nel pieno della maturità - spiega l’assessore Provinciale alla Polizia Provinciale e alla Caccia Marcello Spigolon - e per questo alla ricerca di una compagna per accoppiarsi. La nostra speranza è che, una volta constatato che in zona non ci sono esemplari femmine della sua specie, continui altrove la sua ricerca.
Anche nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sicuramente più abituato alla presenza ursina, si registrano danni ad alcuni capi di bestiame. Un pastore di Barrea infatti ha perso 20 animali fra pecore e capre, uccise da un orso che è riuscito ad entrare nell’ovile. Dai primi rilievi sembrerebbe che l’orso – privo di radiocollare – sia uno dei cuccioli di Gemma nel frattempo diventato adulto, lo stesso che pochi giorni fa è entrato in un pollaio di Villetta Barrea, dove ha ucciso una quindicina di galline.
“Il conflitto uomo – orso smette di esistere, laddove preventivamente vengono messe in campo azioni concrete e strategie territoriali - dichiara Massimiliano Rocco, responsabile del programma specie del WWF Italia – L’esperienza fatta in questo senso negli ultimi 2 anni dal WWF in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il CFS nelle aree limitrofe al Parco è eloquente: i numerosi interventi di sistemazioni di recinzioni elettrificate stanno dando oggi i loro frutti”.
“L’allevatore verrà risarcito per le perdite subite come prevedono le norme, e anche se il luogo dell’incidente non rientra nell’area interessata al progetto di prevenzione promosso dal WWF - conclude Rocco - abbiamo deciso di intervenire e dare all’allevatore in comodato gratuito un recinto elettrificato, uno strumento semplice ed efficace che in contesti ben più difficili ha consentito una convivenza tra l’uomo e i grandi predatori”
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